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Dipendenze e adolescenti: l'indagine dell'ISS Italia. Analizzati i comportamenti a rischio dipendenza: Food Addiction, Internet Gaming Disorder, Social media addiction
L'articolo " Dipendenze e adolescenti: l'indagine dell'ISS" parla di:
- Obiettivi dell'indagine dell'ISS
- Dipendenze e isolamento sociale
- Il ruolo dei genitori
A cura di: Redazione - Pubblicato il 03 Aprile 2023 Dipendenze e adolescenti: l'indagine dell'ISS Italia. Analizzati i comportamenti a rischio dipendenza: Food Addiction, Internet Gaming Disorder, Social media addiction
Roma. Quasi 2 milioni di ragazzi appartenenti alla "Generazione z"*
soffre di una dipendenza comportamentale legata soprattutto a cibo, videogiochi e social network. Tra loro sono molto diffusi anche
l'isolamento sociale e problemi di comunicazione con i propri genitori.
A rivelarlo lo studio "Dipendenze comportamentali nella Generazione Z", condotto dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto
Superiore di Sanità (CNDD - ISS) i cui risultati sono stati riportati in un comunicato stampa pubblicato sul sito dell'Istituto lo
scorso 28 Marzo.
L'indagine dell'ISS
Nato dietro incarico del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzato con la la collaborazione
con EXPLORA Addiction Research Division, lo studio ha avuto come obiettivo principale quello di indagare quali e quanti comportamenti a
rischio di dipendenza sono presenti negli adolescenti tra gli 11 ed i 17 anni.
A tale scopo, nell'autunno del 2022 sono stati intervistati in tutta Italia oltre 8700 studenti, di cui 5100 provenienti dalle scuole
secondarie di II grado (superiori) e 3.660 da quelle di I grado (medie).
Per avere un quadro completo della situazione, sono stati invitati a partecipare ad un ulteriore sondaggio i genitori che hanno aderito allo
studio alle medie, raccogliendo così 1.400 questionari.
Durante lo studio si è cercato di raccogliere informazioni utili su fenomeni nati con l'utilizzo dei social media come per esempio
il cyberbullismo.
Particolare attenzione è stata poi rivolta ai ragazzi che presentavano un certo profilo di rischio (per via del loro contesto familiare
o sociale e scolastico, per tratti di personalità, ecc.) e che erano coinvolti anche in fenomeni particolari sorti sul web, come per
esempio in social challenges (sfide lanciate tramite social network), morphing (modificare la propria immagine tramite applicazioni), il
sexting (scambio di foto, video, ecc. a sfondo erotico) e il doxing (diffondere online dati personali, foto, video, ecc. di un'altra persona,
di solito con cattive intenzioni).
I risultati
La ricerca dell'ISS ha evidenziato come attualmente in Italia circa 2 milioni di adolescenti tra gli 11 ed i 17 anni presenti
caratteristiche tipiche di una dipendenza comportamentale.
La più diffusa è la "Food Addiction", la dipendenza da cibo, che riguarda circa 1.152.000 adolescenti, in grossa
parte ragazze (oltre 750.000) delle superiori.
Il rischio di Food Addiction è lieve per il 13,1% degli studenti, moderato per il 6,4% e grave per il 9,3%.
Questi ultimi correrebbero anche un rischio 11,62 volte più alto di essere colpiti da depressione grave o moderatamente grave, 6,55
volte da depressione moderata, 4.23 da ansia moderata e 2,39 da depressione lieve.
L'"Internet Gaming Disorder" - la dipendenza dai videogiochi online - riguarda circa 480.000 studenti italiani (il 12%). Il rischio
di Internet Gaming Disorder è maggiore nella scuola superiore di I grado (14,3%), mentre scende per quella di II grado (10,2%). Sono
coinvolti più i maschi che studiano alle medie (18%) rispetto a quelli delle superiori (13,8%).
Anche chi è colpito da dipendenza da videogiochi può rischiare come conseguenza la depressione: quella grave e moderatamente
grave riguarda soprattutto la fascia 11-13 anni (rischio maggiore di 5,54 volte). È molto elevato anche il rischio di ansia sociale
grave e molto grave, che risulta maggiore di 5,80 volte tra gli adolescenti 14-17.
La terza forma di dipendenza più diffusa è la "Social media addiction", l'utilizzo eccessivo e compulsivo dei social
network. In Italia circa 99.600 studenti presentano caratteristiche compatibili con questa dipendenza, in modo particolare le ragazze delle
fascia 14-17 anni.
I ragazzini di 11-13 anni con caratteristiche di Social media addiction hanno un rischio 10,1 volte più alto di soffrire di ansia
sociale grave o molto grave e presentano un livello di impulsività maggiore di 5,5 volte.
Dalla ricerca è emerso anche come l'isolamento sociale - compresa la sua forma più grave, oggi conosciuta come
"Hikikomori"1 - sia molto diffuso tra gli adolescenti.
Secondo i dati forniti dall'ISS, l'1,8% degli studenti di 11-13 anni e l'1,6% di quelli di 14-17 anni ha dichiarato di essersi isolato tutti
i giorni negli ultimi 6 mesi.
L'isolamento sociale attira soprattutto le ragazze, con una prevalenza delle studentesse delle superiori (2.4%) rispetto a quelle delle medie
(1,9%).
L'età più critica è quella dei 13 anni.
Lo studio dell'ISS si è concentrato anche sull'utilizzo di sostanze, soprattutto di cannabis.
Il 22.3% degli studenti delle superiori ha dichiarato di averne fatto uso, senza differenze tra maschi e femmine.
La ricerca ha mostrato come il rischio di comportamento dipendente sia più alto proprio tra gli utilizzatori di cannabis, tra i quali
si registrano anche maggiori episodi di doxing, social challenge, morphing ed sexting, una percentuale più alta di consumo di alcol,
fumo, ansiolitici ed altre sostanze, infine episodi di ubriachezza più elevati nell'ultimo mese.
Il ruolo dei genitori: comunicazione e valutazioni errate
Per quanto riguarda il ruolo dei genitori, dal sondaggio è emerso come gli adolescenti più a rischio di sviluppare una
dipendenza siano anche quelli che hanno maggiori difficoltà nel comunicare con i propri genitori.
In modo particolare, questa caratteristica riguarderebbe i ragazzi tra 11 e 13 anni con un rischio di Social Media Addiction (75,9% dei casi),
seguiti da quelli con rischio grave di Food Addiction (68,5%) e quelli che presentano un rischio di Internet Gaming Disorder (58,6%).
Tra i ragazzi con tendenze all'isolamento sociale hanno dichiarato di avere questa difficoltà comunicativa il 72,1% degli studenti
delle scuole medie ed il 77.7% di quelli delle superiori.
Lo studio ha inoltre evidenziato come gli stessi genitori, dal canto loro, avrebbero difficoltà a percepire disagi e rischi dei
propri figli, a volte non accorgendosi della loro presenza, altre, invece, mostrandosi troppo apprensivi.
L'8.6% di coloro che hanno dichiarato di non aver notato problemi con i videogiochi, infatti, ha invece un figlio a rischio Gaming Addiction;
tra quelli che non hanno notato comportamenti pericolosi con l'assunzione di cibo, nel 20% dei casi è stato invece riscontrata una
dipendenza. Dall'altro lato, molti genitori sembrano aver sovrastimato alcuni problemi: per il 75,9% di coloro che hanno segnalato
comportamenti legati al gaming, non è stata trovata alcuna corrispondenza con la realtà e il 55,8% dei figli di quanti hanno
notato un'assunzione incontrollata di cibi che fanno male non ha presentato alcun rischio di food addiction.
Note
- Parola giapponese che letteralmente significa "rimanere in disparte" e viene utilizzata per indicare quelle persone - in grossa parte
adolescenti e giovani adulti - che decidono di isolarsi dal resto del mondo rinchiudendosi in casa per lunghi periodi di tempo.
Fonte
- Istituto Superiore di Sanità, "Comunicato Stampa N°23/2023 Dal cibo ai social, quasi 2 milioni di adolescenti della
'Generazione Z' a rischio dipendenze comportamentali", pubblicato su ISS.it il 28 Marzo 2023
www.iss.it/-/comunicato-stampa-n%C2%B023/2023-dal-cibo-ai-social-quasi-2-milioni-di-adolescenti-della-generazione-z-a-rischio-dipendenze-comportamentali
Altre letture su HT
- Redazione, "Isolamento sociale e
utilizzo dei Social Media: indagine sul legame", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 135, 2017
- Redazione, "Bullismo e uso di sostanze
in adolescenza: indagato il legame", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 137, 2017
- Redazione, "ICD 11: Gaming-disorder inserito nella
classificazione internazionale delle malattie", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 143, 2018
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