![]() ![]() HT: La Psicologia per Professionisti Tesina in Terapia Psicoanalitica: L'Alleanza Terapeutica come Custode della Psicoterapia | |||||||
Home Psico-Pratika | Articoli PsicologiaPsicologia ClinicaPsicologia del LavoroRisorse Psy | ||||||
HT Psicologia Network
Psicologia-Psicoterapia.it
![]() Gruppo di supervisione in un interno - Online ![]() Corso: 'Psicopatologia generale e dell'età evolutiva: preadolescenza/adolescenza' - Online ![]() Scuola di specializzazione in Psicoterapia - Firenze ![]() PsicoCitta.it
|
Tesina in Terapia Psicoanalitica: L'Alleanza Terapeutica come Custode della Psicoterapia
scritto da: Tesina in Terapia Psicoanalitica: L'Alleanza Terapeutica come Custode della PsicoterapiaTesina in Terapia Psicoanalitica: L'Alleanza Terapeutica come Custode della Psicoterapia
Tesina gentilmente concessa dal CiPsPsia (Centro Italiano di Psicoterapia Psicoanalitica per l'Infanzia e l'Adolescenza)
INTRODUZIONELa relazione del paziente con il terapeuta e' un misto di relazione transferale e di relazione reale. Quest'ultima e' stata definita alleanza terapeutica (Zetzel, 1956) o alleanza di lavoro (Greenson, 1965). Freud (1912a) descrisse originariamente questo aspetto del trattamento come una componente del transfert
Egli era cosciente di come i pazienti non fossero facilmente in grado di utilizzare l'interpretazione,
a meno che non fosse stato instaurato un rapporto adeguato (Freud, 1913).
(1965) Lipton (1977) argomento' che il modello dell'analista silenzioso, rigido, contratto, che e' stato definito
classico, e' una grave distorsione del modo nel quale Freud effettivamente lavorava. Questa relazione calda e sincera formava un involucro attorno alla tecnica psicoanalitica, all'interno della quale si svolgeva il processo terapeutico. Importanti ricerche sull'alleanza terapeutica hanno dimostrato l'influenza che essa ha sul processo e
sull'esito della psicoterapia, che e' correlato, a livello predittivo, con la natura dell'alleanza stabilita dal
paziente nella fase iniziale del trattamento.
(Adler, 1979) PERCHE' ADOTTARE UN MODELLO TEORICO MISTOCosa dire del processo clinico della psicoterapia psicoanalitica? La psicoanalisi oggi e' caratterizzata da una proliferazione di approcci teorici e di modelli alternativi,
ciascuno con le sue definizioni, il suo linguaggio e le sue prospettive. Un orientamento psicoanalitico capace di integrare il modello pulsionale della psicoanalisi (in cui il ruolo terapeutico del transfert consegue dall'importanza della possibilita' di rendere conscio l'inconscio attraverso lo strumento fondamentale dell'interpretazione che produce insight) e quello relazionale (che sottolinea l'importanza della relazione analitica in cui l'interpretazione si inserisce come momento di cambiamento nella relazione stessa) prevede che la qualita' della relazione tra terapeuta e paziente sia un pre-requisito all'interpretazione (che rimane uno strumento terapeutico essenziale ma che, per raggiungere il bersaglio, implica una relazione significativa e profonda consolidata). IL "LAVORO" DI GREENSONIl concetto di alleanza di lavoro introdotto da Greenson (1965) rappresenta uno sviluppo di questa concezione. RAPPORTO TERAPEUTICO E SETTING MENTALEParlare di alleanza terapeutica (o di lavoro) significa parlare di un rapporto clinico, tra terapeuta e paziente.
(Crocetti, 2003) Questo rapporto ci conduce a riflettere sul significato del setting, soprattutto sul setting mentale del terapeuta.
Il terapeuta e' in relazione al paziente come persona psicofisica nella sua totalita', per cui parti di se' passano nella relazione, entrano in gioco nella relazione, fanno rapporto. Quando si parla di setting, pertanto, non si intende soltanto l'arredamento dello studio o la presenza fisica del terapeuta, ma anche il suo modo di concepirsi, vale a dire la sua identita' (stabile, ma capace di adattamento) il senso di se' (o concetto di se') e l'esperienza di se' (l'interezza psicofisica di elementi libidici, aggressivi e sociali) vale a dire le tre aree fondamentali attorno alle quali ogni persona costruisce il senso della propria storia. Tutto cio' fa parte del setting, esattamente come gli oggetti concreti presenti nello studio, come la scrivania, la poltrona, i quadri... Pertanto il modo in cui il terapeuta si mette in gioco nel rapporto facilita o impedisce l'alleanza terapeutica, facilita o impedisce il transfert del paziente che prevede sempre il terapeuta e il modo in cui questi sperimenta la propria identita'. Il setting, dunque, non e' solo un fatto fisico, ma anche profondamente psichico e mentale. Per questo motivo il lavoro dello psicoterapeuta prevede una buona gestione di se'. Il che non significa idealizzare l'immagine di un terapeuta come persona serena, appagata, felice e contenta, ma parlare di una persona reale che ha un sufficiente controllo delle proprie difficolta' piu' intime, delle proprie fragilita' ed una stabilita' tale che gli permetta di incontrare la diversita' senza andare in angoscia e senza attivare meccanismi di fuga. Il paziente ha bisogno di incontrare un essere umano, che puo' sbadigliare in seduta o che si puo' permettere di farsi una risata, non saprebbe che farsene di una persona completamente risolta e realizzata'. (Crocetti, 2003) L'INTUIZIONE DI FREUDIl concetto di alleanza terapeutica ha sofferto molto il peso del concetto di transfert, dato che Freud
non aveva differenziato i due aspetti.
Egli distingueva, inoltre un transfert positivo (costituito da amore, affetto, esigenze
erotiche che andavano sul terapeuta) da un transfert negativo (ostilita', odio e aggressivita' verso il terapeuta).
Oggi diremmo anche che
Nel momento in cui emerge nel transfert un desiderio erotico del paziente sulla figura del terapeuta, questi non accoglie il movimento, ma da un limite che fa vivere al paziente una frustrazione. Se non c'e' un legame sufficientemente solido, quella frustrazione rompe la relazione terapeutica, fa saltare la terapia'. (Crocetti, 2003) E' importante non confondere i due tipi di realta', la parte propria del rapporto affettivo che lega reciprocamente il paziente e il terapeuta e cio' che emerge di inconscio, di conosciuto e non pensato e che attiene alla storia del paziente che viene messo sul terapeuta o portato nella relazione con lui. Leggi la parte 2: L'evoluzione del concetto di alleanza terapeutica
(Tesina in Terapia Psicoanalitica: L'Alleanza Terapeutica come Custode della Psicoterapia ) Giacomo Mancini
(formato PDF)
|
||||||
![]() |
HT Psicologia - Tesina in Terapia Psicoanalitica: L'Alleanza Terapeutica come Custode della Psicoterapia |