HT: La Psicologia per Professionisti La diagnosi Psicodinamica a orientamento Adleriano | |||||||
Home Psico-Pratika | Articoli PsicologiaPsicologia ClinicaPsicologia del LavoroRisorse Psy | ||||||
HT Psicologia Network
Psicologia-Psicoterapia.it
Logos - Consulenza e formazione sistemico-relazionale
Workshop esperienziale: 'Gli intenti dell'anima. Lasciati guidare dai tuoi sogni' - Genova PsicoCitta.it
|
La diagnosi Psicodinamica a orientamento AdlerianoL'articolo "La diagnosi Psicodinamica a orientamento Adleriano" parla di:
Articolo: 'La diagnosi Psicodinamica a orientamento Adleriano'A cura di: Martino Paterlini
La Psicodiagnosi in Psicologia clinica«L'attività diagnostica merita di assurgere a particolare significatività ed il diagnosta è portatore di valore, di riconoscimento nonché di pregnante servizio altamente specializzato: Lo Psicologo trova nella capacità psicodiagnostica una conquista fondamentale per la costruzione della propria identità professionale. Attraverso la Psicodiagnosi, infatti, riesce a comprendere qualcosa di più del mistero nascosto in ogni persona umana e dare così una risposta alla domanda che gli viene posta, che inizialmente riguarda sempre la conoscenza della mente umana. Nell'ambito clinico questa capacità diventa un elemento fondamentale. Anche se la fase diagnostica potrebbe apparire meno importante della fase terapeutica, non va per questo tralasciata. Se è vero che la maggior parte dei pazienti che si rivolgono a un professionista Psicologo hanno l'esigenza primaria di stare meglio, è altrettanto vero che la loro domanda più profonda, anche se non sempre manifesta è quella di capire perché stanno così male. Se lo Psicologo sa interpretare ed esplicitare al paziente questa domanda nel primo colloquio, potrà anche rassicurarlo definendo
un primo realistico obbiettivo. Questo permette di valutare la motivazione della persona al tipo di terapia che si è capaci di offrire, ma anche di decidere in base alla propria struttura e alla propria esperienza se farsi carico della cura del paziente o se indirizzarlo altrove. La Psicodiagnosi, infatti, pur essendo in continuità con l'eventuale trattamento psicoterapeutico successivo, è una fase distinta in cui lo Psicologo assume atteggiamenti e tecniche differenti. È perciò possibile, anzi auspicabile, che Psicodiagnosta e Psicoterapeuta siano due persone differenti. È altresì necessario, qualora lo Psicodiagnosta decidesse di farsi carico della terapia di un paziente, che sia capace di cambiare abitus, di comunicare cioè al paziente una chiara discontinuità tra processo psicodiagnostico e psicoterapia. La capacità di fare una diagnosi psicodinamica presuppone un'adeguata conoscenza delle proprie dinamiche psichiche di cui lo Psicologo può appropriarsi attraverso un percorso di analisi personale. Nondimeno la capacità psicodiagnostica si regge sull'umiltà, sulla consapevolezza, cioè, delle proprie possibilità e dei propri limiti. Primo fra tutti la realtà della propria psiche che, entrando in contatto con un'altra psiche, reagisce e influenza il processo conoscitivo. Solo partendo da questa consapevolezza è possibile fare la diagnosi senza che il risultato sia deformato dai processi mentali dello Psicologo. L'umiltà rivela al diagnosta il bisogno di una continua discussione delle sue intuizioni e lo spinge a ricorrere allo strumento della supervisione per controllare le fantasie di onnipotenza che si nascondono con grande facilità nella sua mente e che emergono con forza dalla posizione in cui opera (il narcisismo è uno dei difetti più frequenti nelle professioni "psy"). La diagnosi intuitivaLa Psicodiagnosi non può sottrarsi in nessun modo dalle dinamiche relazionali tipiche del processo diagnostico. Anzi si può dire che deve potersene avvalere al fine di entrare nella mente del paziente per imparare a pensare come pensa il paziente. Alfred Adler, a questo proposito sottolinea la necessità di insegnare allo Psicodiagnosta l'atteggiamento "intuitivo", che tradotto letteralmente rimanda al significato di "fare inferenze". Per Adler il processo diagnostico si basa sulla capacità dello Psicologo di prevedere come il paziente si comporterà in determinate situazioni. Ciò non è considerato un dono naturale di alcune intelligenze intuitive, ma un abilità che ogni Psicodiagnosta potrebbe e dovrebbe apprendere. Questo atteggiamento caratterizza tutto il processo della diagnosi psicodinamica a orientamento adleriano, che si avvale di diversi strumenti, ma che mantiene sempre come obbiettivo l'intuizione, o previsione, del comportamento del paziente, che vale allo stesso tempo come verifica dell'attendibilità della diagnosi stessa. Il concetto di diagnosi intuitiva lega strettamente due competenze che per altri aspetti vanno tenute distinte: diagnostica e terapeutica. Il terapeuta adleriano è necessario che sia un abile diagnosta: «Senza una competenza diagnostica non può esistere la capacità di fare terapia, anche perché il processo terapeutico si può definire come una continua rielaborazione della diagnosi stessa». Ogni volta che emerge un nuovo dato durante il percorso terapeutico è necessario riconoscere in esso il significato a cui è diretto, il fine che lo giustifica: se questo non corrisponde al fine che il diagnosta ha ipotizzato come organizzatore della personalità del soggetto, sarà necessario rivedere, ridiscutere tutto l'insieme dei dati emersi. Per Adler, infatti, ogni personalità ha una sua coerenza interna, si organizza verso un fine preciso e si traduce in un personale stile di vita. Ogni informazione che ci viene dal paziente, dall'esame obbiettivo, dalla sua storia di vita, dalle risposte date ai test proiettivi e dai risultati emergenti da quelli psicometrici, ci apparirà chiara quando avremo individuato la coerenza rispetto al significato, conscio o inconscio, che la vita ha per il paziente. Va tuttavia sottolineato che anche quando fosse stato individuato il significato che spiega tutti i dati raccolti, non è detto che
esso sia quello corretto. Ogni dato ci impone una ridiscussione della diagnosi soprattutto all'interno di un processo terapeutico dove è il significato stesso
della vita per il paziente che può cambiare. Diverse concettualizzazioni diagnostiche in ambito clinicoLa diagnosi intuitiva adleriana si differenzia sostanzialmente da altre tipologie diagnostiche che abitano il mondo clinico. «La conoscenza diagnostica è acquisita sotto il segno della specialità dei metodi usati per conseguirla che, a loro volta, sono strettamente legati agli scopi decisionali della diagnosi». Il Medico di base si pone ad esempio il problema diagnostico disinteressandosi completamente del significato che spiega lo stile di vita
del soggetto.
Lo Psichiatra utilizza:
Un disturbo psichiatrico è una costellazione di sintomi che la persona riferisce come vissuti, di cui non ci si pone il problema di comprenderne il significato profondo e unitario. Quella psicoanalitica è una diagnosi metapsicologica che si riferisce a una teoria della mente che si fonda sull'esistenza e sul funzionamento di strutture inconsce. Lo Psicoanalista ricerca nella fase iniziale della terapia il funzionamento di tali strutture allo scopo di giudicare se il soggetto è idoneo al trattamento psicoanlitico (diagnosi on/of). Per eseguire una diagnosi psicologica si utilizzano gli strumenti psicometrici allo scopo di evidenziare il rapporto tra le varie
componenti della psiche. Lo Psicodiagnosta psicodinamico che conosce le differenti concettualizzazioni diagnostiche degli operatori nell'ambito clinico potrà comunicare efficacemente con ciascuno di essi. La collaborazione col medico di base potrebbe aprire un interessane confronto sulle dinamiche alla base di certi disturbi fisici. Costruzione di un progetto terapeutico«La diagnosi è l'organizzazione critica di dati osservati ed evocati allo scopo di prendere una decisione». La diagnosi psicodinamica consente di decidere in primo luogo se la persona abbia bisogno di un percorso psicoterapeutico e in secondo luogo quale psicoterapia è in grado di dare una risposta adeguata ai suoi bisogni. Per ottemperare al suo compito lo Psicologo che opera in ambito diagnostico «non potrà rinunciare a conoscere le caratteristiche
di base di numerosi interventi psicoterapeutici, vale a dire le loro indicazioni e controindicazioni, i loro risultati, le possibilità
pratiche di attuare in determinati contesti (pubblico, privato, istituzionale etc.) determinate terapie, il loro costo etc. Dovrà, quindi,
conoscere quali risorse interiori sono da considerare indispensabili per poter accedere ai vari trattamenti in modo da poterle ricercare nel
corso delle operazioni psicodiagnostiche. La diagnosi psicodinamica è a servizio della Psicoterapia. Lo Psicodiagnosta stesso è servo, si mette cioè nella posizione di chi guarda attentamente ciò di cui c'è bisogno, "dimenticando" se stesso, vigilando affinché non siano i suoi bisogni a influire sulle decisioni. Assume perciò un grande valore l'inserimento del processo diagnostico in un setting che aiuti a contenere le dinamiche relazionali nello spazio e nel tempo. Spazio e tempo nella PsicodiagnosiLo spazio e il tempo della diagnosi vanno definiti nell'articolazione del "dentro-fuori" che lo Psicologo propone. Il dentro è lo spazio che lo Psicodiagnosta è in grado di fare nel suo intimo per accogliere la domanda di aiuto del paziente senza sovrapporla o confonderla con le proprie dinamiche interne, rimanendo attento alle reazioni e controreazione affettive presenti nello scambio comunicativo. Il dentro è altresì la dimensione temporale interiore che permette allo Psicodiagnosta di tenere legati i diversi momenti dell'esperienza e di reggere alla frustrazione della parzialità delle conoscenze che acquisisce. Il fuori riguarda lo spazio fisico e il tempo cronologico in cui lo Psicodiagnosta inserisce il processo diagnostico. La definizione di questi tempi e spazi interni ed esterni ha una funzione di preparazione alla terapia: il paziente all'interno di tali confini apprende il significato del lavoro psicologico come ricerca su se stesso ed è spinto a screditare soluzioni immediate. All'interno di questo contenitore spazio-temporale è così possibile ottenere una limpida visione della realtà interiore che il paziente porta, presupposto indispensabile per dare le risposte di cui ha bisogno. Altre letture su HT
Cosa ne pensi? Lascia un commento
|
||||||
P.IVA 03661210405 © 2001-2024 |
HT Psicologia - La diagnosi Psicodinamica a orientamento Adleriano |