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Psicologia per psicologi - SIPAP. Intervista Robert Bergonzi
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SIPAP. Intervista Robert Bergonzi

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SIPAP. Intervista Robert Bergonzi
Intervista per le Elezioni 2005 del Consiglio dell'Ordine degli Psicologi

Candidato alle elezioni 2005 del Consiglio dell'Ordine degli Psicologi nella Regione Lombardia

Partecipa nella lista della SIPAP


Vedi anche:

- Speciale elezioni ordinistiche 2005
- Elezioni ordine psicologi: date, orari e sedi
- Intervista a Fulvio Frati partecipa nella lista "Progetto Psicologia"
- Intervista a Paolo Zucconi partecipa nella lista "Noi Psicologi"

articolo tratto da psico-pratika - Numero 20 Anno 2005

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Articolo: 'SIPAP. Intervista Robert Bergonzi'

Robert Bergonzi INTERVISTA ELEZIONI 2005: ROBERT BERGONZI

1. Gentile Dott. Robert Bergonzi, quali pensa siano i problemi piu' rilevanti che la Psicologia come Categoria Professionale sta attraversando in questo preciso momento storico?
In generale il fatto che la psicologia si puo' applicare nei campi piu' diversi, e' molto differenziata, richiede molte diverse competenze applicative a seconda degli ambiti nei quali viene utilizzata.
Di conseguenza tende ad esserci scarsa comunicazione fra le diverse aree e l'immagine dello psicologo e' ancora troppo legata all'ambito clinico. Inoltre, proprio la debolezza tuttora marcata di molte applicazioni della psicologia, rende problematica da parte dei committenti l'identificazione dello psicologo come figura professionale che fornisca soluzioni specifiche.

A questo proposito vedi i risultati della seconda indagine Eurisko: "La professione diafana".
E' invece importante ovviare al carente profilo delle diverse "professioni psicologiche", perche' le nuove opportunita' lavorative (specialmente per i giovani) si trovano fuori dall'ambito clinico. Vi e' poi il problema della messa in dubbio (sia da parte dell'Europa, sia da parte di opinion leader italiani) del valore e dell'autonomia delle libere professioni. Questo problema va pero' affrontato compattamente da tutte le professioni e dalla loro rappresentanza isituzionale.

2. Quali ritiene possano essere le vie piu' utili da seguire per realizzare efficienti soluzioni per i suddetti problemi?
La tutela e l'interpretazione estensiva ed integrale dell'art. 1 della nostra legge 56/89 (abbiamo gia' ottenuto ottimi risultati rispetto alla "diagnosi psicologica") se necessario facendo in modo che i giudici stabiliscano l'interpretazione di concetti come "sostegno psicologico", "abilitazione psicologica", "riabilitazione psicologica", ecc.
Tuttavia cio' da solo non basta:
occorre pervedere un sistema di formazione ed aggiornamento permanente in tutte le possibili aree di applicazione della psicologia (modello che chiamo ECP - educazione continua in psicologia ), nonche' un'azione mirata ai cittadini per far conoscere lo psicologo come "esperto del comportamento umano" tout court (ad esempio iniziative come la "settimana del benessere psicologico" od il rapporto istituzionale con organizzazioni professionali che debbono conoscere le potenzialita' dello psicologo (societa' di consulenza e selezione, istituzioni scolastiche, ecc.).

3. Se venisse eletto come Presidente del suo Ordine territoriale di appartenenza alle elezioni ordinistiche che si terranno a breve, qual e' il dovere che sente essere piu' urgente assumersi?
Per fortuna la strategia gia' da tempo imboccata, che prevede la differenziazione delle nostre "etichette" professionali (accreditamento professionisti) nonche' la loro valorizzazione tramite l'offerta di master ed aggiornamento specifici (accreditamento corsi), oltre alle ricerche disponibili sull'immagine e l'operativita' degli psicologi in Lombardia mi permettera' di perfezionare un meccanismo gia' collaudato, introducendo elementi come:
sportello di orientamento al lavoro, ufficio stampa, ampliamento delle possibilita' di aggiornamento tramite la Fondazione OPL, ecc. Inutile dire che la difesa della psicologia clinica va portata fino in fondo, sottraendola definitivamente ad altre professioni.

4. Se assumesse cariche di grande rilevanza al Consiglio Nazionale del nostro Ordine Professionale (ad esempio Presidente o Vicepresidente), qual e' il dovere che sente essere piu' urgente assumersi?
In primo luogo e' assolutamente necessario modificare l'assetto rappresentativo:
siamo l'unico ordine professionale che non prevede l'incompatibilita' fra cariche regionali e cariche nazionali. Siamo anche l'unico ordine che non attribuisce al voto in sede nazionale un "peso" corrispondente al numero di iscritti rappresentati (il voto della Lombardia – 8700 iscritti- vale come il voto del Molise - 60 iscritti!!!).

Ho gia' raccolto un parere legale che permette di risolvere il secondo problema attribuendo un "peso" proporzionale agli iscritti rappresentati nelle votazioni del Consiglio Nazionale.
Il primo problema si puo' risolvere solo impugnando l'incostituzionalita' del nostro regolamento elettorale. Siamo in questa situazione perche' l'attuale maggioranza del nostro Consiglio Nazionale si e' fermamente rifiutata (nonostante le sollecitazioni di Lombardia, Lazio e Veneto) di chiedere l'adeguamento del nostro regolamento a quello degli altri Ordini professionali.

In secondo luogo il funzionamento del CNO deve poter garantire (e questo non e' un problema solo politico, bensi' anche tecnico-manageriale) sia le attivita' di lobbying, sia le attivita' di marketing (ufficio stampa, interventi pubblici, ecc.) Dovra' inoltre il CNO farsi carico di un modello nazianale di accreditamento delle competenze nelle varie aree di attivita' della psicologia. Ovviamente, visto il passato, tutto cio' non potra' accadere se non attraverso un drastico ribaltamento della maggioranza del CNO.

5. Secondo Lei, qual e' la principale aspettativa che un collega giovane, da poco laureato o specializzato, dovrebbe riporre nell'Ordine degli Psicologi della sua Regione?
Poter lavorare come psicologo, poter lavorare come psicologo, poter lavorare come psicologo...

6. La sua Lista elettorale ha il nome di "SIPAP - Societa' Italiana Psicologi Area Professionale".
Perche' nasce questa Lista, e qual e' la risorsa principale che secondo Lei essa possiede per portare effettivamente avanti un impegno cosi' importante per la nostra Categoria Professionale come quello di assumere il governo dell'Ordine della sua Regione?


Da sempre la SIPAP ha rappresentato lo psicologo libero professionista, senza distinzioni fra aree di attivita' e/o di competenza.
Da sempre ha visto l'importanza della promozione (e non solo della statica tutela...) delle diverse "professioni psicologiche".
Da sempre ha sottolineato il limite ed il pericolo dell'arroccamento sulla sola psicologia sanitaria.
Da sempre ha promosso la differenziazione delle competenze tramite la formazione e l'aggiornamento specifico.
Da sempre pensa che la psicologia si difende "a tutto campo", non limitandosi a difendere queste o quelle aree di attivita' psicologica o psicoterapeutica.
Da sempre pensa che lo psicologo debba essere il primario professionista di riferimento laddove si offrano servizi psicologici (counseling, ecc.).
Da sempre la SIPAP ha visto l'importanza dell'interpreatzione estensiva dell'articolo! della nostra legge istitutiva.
Da sempre la SIPAP ritiene che lo psicologo non debba partire da "cosa vorrebbe fare" ma, al contrario, da cio' di cui gli utenti e committenti hanno bisogno.
Da sempre la SIPAP ha quindi dato importanza all'analisi delle aspettative dei cittadini.

Lista SIPAP:

  • Robert Bergonzi
  • Sergio Colombi
  • Mariateresa Lupo
  • Davide Fiocchi
  • Rita Fioravanzo
  • Federica Brambilla
  • Giuditta Ceragioli
  • Giuliana Florit
  • Michele Maisetti
Presentazione: Robert Bergonzi


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