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Il cinema come complemento alla cura per bambini e adulti Studi del Gemelli e di MediCinema mostrano come la visione guidata di film favorisca il benessere emotivo dei pazienti
L'articolo " Il cinema come complemento alla cura per bambini e adulti" parla di:
- Cinema come supporto terapeutico
- Progetti Super Eroi Insieme e Emozioni al femminile
- Effetti positivi del Cinema su dimensioni socio-emotiva, ansia, depressione e autostima
A cura di: Redazione - Pubblicato il 03 Novembre 2025 Il cinema come complemento alla cura per bambini e adulti Studi del Gemelli e di MediCinema mostrano come la visione guidata di film favorisca il benessere emotivo dei pazienti
Roma, Italia. Il 22 Ottobre 2025, in concomitanza con la 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma, sono stati presentati
i risultati di due studi clinici condotti da Psicologi, Psichiatri, Medici e Ricercatori della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con MediCinema Italia. Gli studi esplorano l'impiego del cinema
integrato in un percorso clinico-riabilitativo come strumento complementare alla cura applicato in contesti ospedalieri. I risultati
preliminari ne confermano il potenziale terapeutico.
Studio "Super Eroi Insieme"
Il primo progetto - denominato "Super Eroi Insieme" (SEI) - si è rivolto a bambini tra gli 8 e i 12 anni ricoverati con
patologie neurologiche complesse, e si è svolto presso la sala MediCinema del Gemelli.
Per sei mesi, con incontri mensili, i bambini hanno partecipato a proiezioni di film d'animazione incentrati su temi quali amicizia,
collaborazione, empatia e resilienza e successivamente ad attività ludico-educative in gruppi, insieme a coetanei della scuola
Lambruschini di Roma.
Le "6 A magiche" (Aiuto, Ascolto, Accoglienza, Accompagnare, Alleanza, Attenzione) hanno rappresentato la cornice metodologica del
percorso.
Come riportato da Adnkronos i risultati registrati sono promettenti: tra l'inizio (T0) e la fine del percorso (T1) si è osservato
un miglioramento significativo in tutte le dimensioni socio-emotive e dell'autostima.
In particolare, i bambini ricoverati - che all'inizio mostravano punteggi inferiori rispetto ai coetanei - hanno colmato in modo rilevante
le differenze nelle abilità socio-emotive e nell'autostima globale.
I dati mostrano quindi un miglioramento complessivo nelle abilità socio-emotive e nell'autostima globale, confermando l'impatto
positivo del percorso sul benessere dei bambini partecipanti.
Studio "Emozioni al Femminile"
Il secondo protocollo clinico, intitolato "Emozioni al Femminile", ha interessato donne con disturbi d'ansia e dell'umore, in cura
presso l'UOC di Psichiatria Clinica e d'Urgenza del Gemelli, in collaborazione con MediCinema Italia.
Sempre come riportato da Adnkronos, trenta donne (età media circa 56 anni), in terapia farmacologica con antidepressivi o ansiolitici,
hanno preso parte a otto incontri mensili: la visione di un film (uno per ogni incontro) affrontava un'emozione differente; nei casi in cui
erano presenti, le partecipanti hanno potuto condividere la visione con il proprio partner.
Successivamente, è stato aperto un momento di discussione guidata e riflessione sui contenuti.
Nel gruppo che ha preso parte al percorso di cineterapia, i dati segnalano una riduzione del 50% dei sintomi depressivi e del 64% di
quelli ansiosi.
I ricercatori evidenziano come la visione del film favorisca l'immedesimazione nei personaggi, aiuti a riconoscere e comprendere meglio
le proprie emozioni, e, nel formato di visione condivisa con il partner, promuova una relazione qualitativa significativa.
Riflessioni e implicazioni
Questi due studi, realizzati in un contesto ospedaliero di alto livello, confermano che il cinema - se inserito in un contesto strutturato
di riflessione, educazione emotiva e condivisione - può andare oltre il semplice intrattenimento, diventando uno strumento terapeutico
complementare.
L'approccio integrato di visione cinematografica e riflessione guidata permette di lavorare su aspetti socio-emotivi come l'autostima, la
consapevolezza delle emozioni e la qualità delle relazioni interpersonali.
Nel caso dei bambini, si assiste a un miglioramento nelle competenze socio-emotive e nei processi di integrazione con coetanei "non
ospedalizzati"; nel caso delle donne adulte, la partecipazione ha indotto una riduzione clinicamente significativa dei sintomi d'ansia
e depressione.
Entrambi i progetti hanno previsto un lavoro multidisciplinare tra Psicologi, Medici, Insegnanti e partner di MediCinema, con un percorso
di più mesi svolto nella sala cinematografica del Gemelli, appositamente pensata per integrare la cura con l'esperienza condivisa del
film.
Come sottolineato dal Gemelli e da MediCinema Italia, l'esperienza della cineterapia propone un nuovo modo di intendere l'ospedale: non
solo luogo di cura della malattia, ma anche spazio di sostegno psicologico, di valorizzazione delle emozioni e delle relazioni umane.
È importante ribadire che la cineterapia non sostituisce le cure mediche o psicoterapeutiche tradizionali, ma può costituire,
come abbiamo visto, un "valido aiuto in più" per accompagnare le persone in un percorso di benessere psicologico.
Fonti
- Adnkronos: https://www.adnkronos.com/salute/il-cinema-cura-la-salute-la-conferma-da-2-studi-del-gemelli_1NhcBXSdlbGz6p0017z2dN
- Policlinico Gemelli: https://www.policlinicogemelli.it/news-eventi/il-cinema-che-cura-due-studi-di-psicologia-clinica-lo-confermano/
Altre letture su HT
- Claudia Nissi, "Crisi adolescenziale: analisi
psicologica di Lorenzo e Novecento, tra letteratura e cinema", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 155, 2019
- Redazione, "La Psicologia al Cinema", articolo
pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 98, 2013
- Rebecca Farsi, "Psicologia e scrittura:
gli effetti della scrittura espressiva sul benessere psico-fisico", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 177, 2021
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