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Studio conferma che l'affetto materno plasma la personalità
Più affetto da piccoli, più apertura e gentilezza da grandi: lo evidenzia uno studio sui gemelli

L'articolo "Studio conferma che l'affetto materno plasma la personalità" parla di:

  • Affetto materno ed effetti sulla personalità
  • Studio su gemelli identici
  • Implicazioni educative dello studio
Psico-Pratika:
Numero 217 Anno 2025

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A cura di: Redazione - Pubblicato il 3 Giugno 2025

Studio conferma che l'affetto materno plasma la personalità
Più affetto da piccoli, più apertura e gentilezza da grandi: lo evidenzia uno studio sui gemelli

Londra, Regno Unito. Uno studio longitudinale condotto su oltre 2.200 coppie di gemelli britannici ha mostrato come un maggiore affetto materno, ricevuto tra i 5 e i 10 anni, è associato a tratti di personalità più aperti, coscienziosi e amichevoli in età adulta.

Lo studio, pubblicato su American Psychologist nel 2025, è stato guidato dalla psicologa Jasmin Wertz, del Department of Psychology dell'Università di Edimburgo, in collaborazione con Terrie E. Moffitt e Avshalom Caspi (Duke University e King's College London). I partecipanti fanno parte dell'Environmental Risk Longitudinal Twin Study, una coorte rappresentativa di bambini nati in Gran Bretagna nel 1994-1995, seguiti dalla nascita fino ai 18 anni.

L'obiettivo principale era capire se l'affetto materno percepito nell'infanzia potesse predire, a distanza di anni, alcune caratteristiche della personalità misurate nel momento in cui i partecipanti lasciavano l'ambiente strutturato della scuola per affrontare la transizione verso il lavoro o l'università.

I ricercatori si sono concentrati sui tratti della personalità noti come Big Five: apertura mentale, coscienziosità, estroversione, amicalità e nevroticismo. A 18 anni, ciascun partecipante è stato valutato da osservatori esterni e da familiari, attraverso strumenti standardizzati.

Metodologia: studio sulle differenze tra gemelli identici

Per lo studio è stato utilizzato il "twin-differences design", un approccio che confronta gemelli monozigoti cresciuti all'interno della stessa famiglia. Poiché questi gemelli condividono il 100% del loro patrimonio genetico e sono cresciuti nello stesso ambiente familiare, le eventuali differenze osservate tra loro possono essere attribuite con maggiore certezza a esperienze ambientali non condivise, come un diverso grado di affetto ricevuto dalla madre.

Il livello di affetto materno è stato misurato attraverso uno strumento qualitativo chiamato Five-Minute Speech Sample, in cui la madre veniva invitata a parlare liberamente di ciascun figlio per cinque minuti rispondendo a questa semplice consegna:
"Per i prossimi cinque minuti, vorrei che mi descrivesse [nome del figlio]: com'è [nome del figlio]?"
L'intervistatore lasciava che la madre parlasse senza interruzioni. Se la madre trovava difficile iniziare, venivano proposti dei suggerimenti o "prompt" semi-strutturati, ad esempio:
"In che modo vorrebbe che [nome del figlio] fosse diverso?"
"Cosa apprezza di più in [nome del figlio]?"

Queste risposte venivano registrate e poi codificate da valutatori indipendenti, che non conoscevano alcun altro dato sul bambino o sulla famiglia.

Due dimensioni venivano codificate su una scala da 1 a 6:

  • "Calore" (Warmth): valutato sulla base del tono di voce, dell'entusiasmo, dell'empatia e dell'affetto mostrato nel discorso. Esempio di alta affettuosità: "È una gioia, sempre sorridente. Mi piace tantissimo portarla in giro, è il mio raggio di sole."
  • "Insoddisfazione" (Dissatisfaction): rappresenta la quantità di commenti negativi o svalutanti nei confronti del figlio. Esempio di elevata insoddisfazione: "Vorrei non averla mai avuta... è un peso, la odio."

Le due dimensioni sono state combinate in un unico punteggio complessivo di "affetto materno", includendo i dati raccolti sia a 5 che a 10 anni.

Risultati

I dati hanno mostrato che i gemelli che avevano ricevuto più affetto materno risultavano, a 18 anni, più aperti mentalmente, più coscienziosi e più amichevoli, rispetto ai loro fratelli geneticamente identici. Invece, non sono emerse differenze significative nei livelli di estroversione e nevroticismo.

È importante sottolineare che questi effetti sono stati piccoli ma significativi e lo sono rimasti anche dopo vari controlli, tra cui la presenza di maltrattamenti infantili, problemi emotivi o comportamentali che avrebbero potuto influenzare il modo in cui il bambino veniva trattato, così come il livello di supporto familiare percepito a 18 anni.

Inoltre, i risultati sono stati confermati utilizzando diverse fonti di informazione (osservatori esterni, madri, fratelli) per valutare i tratti di personalità.

Rilevanza per la pratica clinica

Questo studio suggerisce che le esperienze affettive dell'infanzia possano lasciare tracce stabili nella personalità adulta, anche al netto dei fattori genetici. Ciò significa che l'affetto genitoriale non va considerato solo come un fattore protettivo nel breve termine, ma come una leva potenzialmente trasformativa per lo sviluppo dell'identità e delle competenze socio-emotive.

I tre tratti che risultano più influenzati - apertura, coscienziosità e gentilezza - sono largamente riconosciuti in letteratura per la loro associazione con esiti positivi nella vita adulta, come la soddisfazione relazionale, il successo scolastico e lavorativo, l'adattamento sociale e la salute psicologica generale.

Inoltre, queste caratteristiche sono considerate modificabili e quindi potenzialmente oggetto di interventi mirati, soprattutto in età evolutiva. L'implicazione pratica è che promuovere un parenting affettuoso, anche in assenza di situazioni problematiche evidenti, può produrre benefici a lungo termine nel profilo di personalità dell'individuo.

Considerazioni metodologiche e limiti dello studio

Sebbene l'approccio utilizzato sia molto rigoroso, ci sono alcune limitazioni da tenere presenti. Prima di tutto, lo studio si è concentrato esclusivamente sull'affetto materno, non valutando il contributo paterno o quello di altre figure di attaccamento. Inoltre, sono state esaminate solo due dimensioni del parenting (calore e insoddisfazione), mentre altri aspetti, come il controllo, la struttura o l'autonomia concessa al bambino, potrebbero anch'essi influenzare la personalità.

Va anche detto che le associazioni rilevate non implicano un determinismo, ma piuttosto suggeriscono che l'ambiente può contribuire in modo significativo, seppur parziale, a plasmare i tratti individuali.

Conclusioni

Questo studio fornisce una conferma su come le esperienze relazionali durante l'infanzia - in particolare il modo in cui un genitore esprime affetto - possono avere effetti sulla traiettoria della personalità fino all'età adulta.

Propone inoltre uno spunto di riflessione sulla centralità della relazione affettiva precoce non solo come fattore di benessere, ma anche come possibile "terreno di lavoro" per favorire lo sviluppo di una personalità più resiliente, collaborativa e capace di adattarsi positivamente alle sfide della vita.

Fonte:
  • Wertz, J., Moffitt, T. E., Blangis, F., et al. "Parenting in Childhood Predicts Personality in Early Adulthood: A Longitudinal Twin-Differences Study. American Psychologist", pubblicato su National Library of Medicine il 17 Aprile 2025
    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40244963/
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