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Seconda ondata Covid: linee guida e buone pratiche per lo PsicologoL'articolo "Seconda ondata Covid: linee guida e buone pratiche per lo Psicologo" parla di:
A cura di: Redazione - Pubblicato il 30 Novembre 2020 Seconda ondata Covid: linee guida e buone pratiche per lo PsicologoIl DPCM in vigore dal 6 novembre stabilisce nuove misure di prevenzione e contenimento dei contagi, differenziate per zone suddivise in base
al potenziale livello di rischio. Tutti gli Ordini e lo stesso Consiglio Nazionale sono concordi nel raccomandare di preferire - quando possibile e fin da subito - le modalità di lavoro online, che permettono la massima tutela sia per il professionista che per i propri clienti: sta al singolo professionista valutare in modo attento l'effettiva esigenza di lavoro in presenza e di portarlo avanti solo in caso giudichi di non poter svolgerlo a distanza. SpostamentiNelle zone con scenario di gravità elevata (Arancioni) e massima (Rosse) sono vietati gli spostamenti "con mezzi di
trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza" e "in entrata e in uscita dalla Regione", con eccezione
degli "spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute"1 Buone praticheLe nuove misure consentono quindi di proseguire l'attività professionale in studio, qualora si ritenga indispensabile, con la scrupolosa applicazione delle norme e delle precauzioni igienico-sanitarie. Oltre agli obblighi di legge (mascherina anche al chiuso e distanziamento minimo di 1 metro, possibilmente almeno 2) l'Ordine della Lombardia3 ha riassunto un insieme di best practice per l'attività libero professionale dello Psicologo, che comprendono raccomandazioni quali:
Nel lavoro coi minori, benché restino consigliabili le sedute da remoto, ove non si possa procedere si consiglia la rigorosa igienizzazione di tutto quanto entri in contatto con il minore, l'utilizzo di mascherina anche per i pazienti di età inferiore a 6 anni e valutare l'utilizzo di ulteriori barriere, come le visiere trasparenti, specialmente quando la modalità di lavoro non permetta sempre il mantenimento della distanza. Anche in caso di colloqui con categorie a rischio, anziani o persone con patologie, qualora non sia possibile l'attività online è opportuno applicare in maniera estremamente rigorosa le disposizioni preventive, ed è consigliato un confronto con il medico di base. Sebbene il decreto non le vieti espressamente, le attività di terapia di gruppo sono sconsigliate. In caso si ritenga indispensabile effettuarle in presenza, oltre al rispetto di norme e raccomandazioni e del limite imposto di massimo 6 persone, è opportuno tenere un registro con i recapiti dei partecipanti in modo da poter tempestivamente avvisare tutti in caso emerga una positività. Occorre infine avvisare i propri pazienti che si ricevono in presenza che, in caso di accertata positività dello Psicologo, lo stesso sarà tenuto a comunicare all'autorità sanitaria di competenza i nominativi delle persone con cui è venuto a contatto (senza tuttavia dover specificare le motivazioni del contatto, protette dal segreto professionale). Fonti:
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