![]() ![]() HT: La Psicologia per Professionisti I "trucchi" della mente: L'Altruismo psicodinamico tra filantropia e narcisismo | |||||||
Home Psico-Pratika | Articoli PsicologiaPsicologia ClinicaPsicologia del LavoroRisorse Psy | ||||||
HT Psicologia Network
Psicologia-Psicoterapia.it
![]() Corso Online: 'Psicodiagnosi infantile, disegno delle emozioni e Blacky: una lettura integrata' - Online ![]() Master Online: 'Rorschach e TAT: una lettura focale integrata' - Online PsicoCitta.it
|
![]() I "trucchi" della mente: L'Altruismo psicodinamico tra filantropia e narcisismoL'articolo "I "trucchi" della mente: L'Altruismo psicodinamico tra filantropia e narcisismo" parla di:
Articolo: 'I "trucchi" della mente: L'Altruismo psicodinamico tra filantropia e narcisismo'A cura di: Rebecca Farsi
IntroduzioneNell'accezione più diffusa del termine, essere altruisti significa mostrare aspetti di longanimità, generosità e abnegazione, finalizzati a perseguire il benessere altrui a discapito del proprio. In effetti una condotta altruistica non mira a un tornaconto personale, avendo come unico scopo quello di perseguire la cura e la tutela
dell'altro, in una prospettiva disinteressata che ne enfatizza la valenza prosociale. Non è tutto oro... il parere della psicodinamica![]() La psicodinamica ha tuttavia contribuito ad incrinare una visione esclusivamente positiva dell'altruismo, prospettando come, in un contesto
ispirato dal determinismo freudiano - nel quale ogni azione costituisce l'esito inconscio di un'esperienza psichica precedente - la sua funzione
potrebbe essere in realtà volta alla gestione di un conflitto pulsionale, generato dalla volontà di gratificare e al contempo di
censurare una pulsione affascinante quanto proibita. La natura difensiva dell'altruismo "abdicante" Perché lo fa? In questo gioco inconscio che tanto richiama la rimozione, l'altruista allontana dalla coscienza una pulsione di cui non si sente degno,
dimenticando persino di averla provata. L'altruista non vuole la morte della pulsione. L'altruismo difensivo spiegato da Anna FreudNel suo testo L'Io e i meccanismi di difesa, Anna Freud (1936) illustra l'eziogenesi dell'altruismo difensivo attraverso un suggestivo esempio letterario tratto dall'opera di Edmond Rostand, Il Cyrano, eroe francese del XVII secolo, tanto leale e valoroso in battaglia quanto goffo e sgradevole nell'aspetto. Consapevole della propria sgradevolezza estetica, Cyrano ritenne impossibile conquistare il cuore della donna di cui si innamorò
perdutamente, e, senza esitazione, accantonò l'idea di vedersi da lei ricambiato. Cyrano dette attuazione al suo intento mettendo al servizio di Cristiano le proprie doti poetiche e letterarie; dalla sua penna clandestina
presero così vita meravigliose lettere d'amore di cui attribuì volontariamente la paternità all'amico, scegliendo di rimanere
nell'ombra. Cyrano offre il classico esempio di un altruismo abdicante, ottenuto attraverso la collocazione della propria pulsione nell'altro
e l'identificazione col Sé di quest'ultimo. Lo scarso amore per il Sé è compensato da un amore sconfinato per la pulsione, protetta a scapito di un Sé non alla
sua altezza: e forse sta qui il vero altruismo. Tutto ciò con la complicità di una severa istanza superegoica che impone la rinuncia pulsionale come contropartita per la sopravvivenza di una pulsione consentita nell'altro ma assolutamente bandita nel Sé: "Il Super Io, pronto a condannare un particolare impulso che fosse legato al suo stesso Io, diventava di una tolleranza sorprendente quando questo veniva trasferito nell'altro, mediante i meccanismi della proiezione e dell'identificazione..." (Freud, 1936, p. 131). Si veda il caso di "una paziente che soffriva di inibizioni ossessive nello spendere il denaro per se stessa, non aveva un attimo di
esitazione quando si trattava di spendere generosamente per fare dei regali" (Freud, 1936, p. 133). E ancora... "una giovane governante che non poteva avere figli, spostava il proprio desiderio di maternità prendendosi eccessivamente
cura delle amiche durante la gravidanza e dopo il parto". Egualmente, McWilliams (1994) riporta l'esperienza terapeutica con un paziente che, avendo sofferto situazioni di abbandono plurimo dopo la
precoce morte della madre, ritenendosi indegno di affetto non riusciva a mantenere relazioni affettive stabili. Il ruolo ambiguo dell'altruismo... il fuoco sotto la cenereLa psicodinamica smaschera di nuovo l'altruista mostrando come, sotto una zelante abnegazione, possa nascondersi una sorta di "invidia rimossa",
sperimentata proprio nei confronti di colui cui la pulsione è stata ceduta (Freud, 1936). L'invidia dell'altruista - sempre ove meriti questa definizione - non è sadica né proditoria. Da qui l'espressione di un conflitto nevrotico che dà prova di:
L'altruista è uno che vive dietro le quinte. I confini del Sé non vengono mai messi in discussione. La rinuncia preventiva è l'unico modo in cui la pulsione può sopravvivere. L'altruista ne è consapevole, e non esita ad accettare il compromesso pur di consentirlo. Nella vita di ogni giorno si può osservare una grande quantità di questi casi, una volta che ci sia resi conto di questa combinazione tra aggressività e identificazione al servizio di un processo di difesa (Freud, 1936 p. 133). Persino molti legami di coppia sono costruiti sulla base di un altruismo narcisistico in cui ad essere perseguiti sono i bisogni di un solo membro, protetto e gratificato dall'indefessa "oblazione" del compagno che in lui si identifica totalmente, garantendo il solido prolungarsi di un rapporto accudente in realtà necessario ad entrambi (Willi, 1987). Altruismo o narcisismo? Questo il dilemmaPur non distruggendone l'ispirazione filantropica, la psicodinamica contribuisce a connotare di sfumature narcisistiche un altruismo che solo in apparenza risponde a intenti unicamente pro sociali, ma che in fondo, lo abbiamo visto, presenta caratteristiche altamente conflittuali. Anche da questo si origina l'incertezza circa una sua possibile definizione. Se appare eccessivo parlare di altruismo narcisistico, in cui ad essere perseguito sarebbe unicamente l'interesse del Sé, anche la definizione di altruismo incidentale, in cui la gratificazione dell'altro appare puramente casuale, risulterebbe inopportuna: l'altruista vuole realmente adoperarsi per favorire il benessere altrui, e se con questo meccanismo accudente riesce a raggiungere un fine indirettamente personale, lo fa in una modalità del tutto inconscia (Freud A., 1936). Dunque?? È forse, quella di cui stiamo parlando, una sorta di narcisismo complementare, in cui il benessere personale non può prescindere da quello dell'altro in cui si identifica e si completa. Ma in questa condotta non troviamo nulla dell'opportunismo strumentalizzante tipico del narcisista, né un intento volto a distruggere
una pulsione riconosciuta irraggiungibile: l'altruista non distrugge nulla. Ci riesce attraverso un'abdicazione inconscia dietro alla quale si nasconde forse una paura di emergere, di mostrare la propria reale
dimensione identitaria, al di là di sovrastrutture egoiche tanto richiestive da non aver saputo consentire un autentico appagamento
personale (Willi, 1986). In conclusione...L'altruista psicodinamico non vuole soffrire, ma non è capace di una gratificazione personale. Per farlo ha bisogno di riconoscersi CON E nel prossimo. Per questo, alla fine, più che prendersi cura dell'altro, accudisce in lui la pulsione ceduta. Le ferite di un narcisismo insolitamente "relazionale", che investe nel prossimo per raggiungere obiettivi, per gratificarsi, e forse persino per sopravvivere, spinge a chiedersi se questo altruismo, alla fine, rappresenti un meccanismo di difesa, un sintomo nevrotico, un tratto del carattere o magari tutte queste cose assieme. Ciò che è certo è che, favorendo nell'altro un successo impossibile nel Sè, l'altruista freudiano crea un moto pulsionale bonificato di ogni intento distruttivo, e dà vita a un strumento psichico di indubbio valore adattativo. Bibliografia
Altre letture su HT
Cosa ne pensi? Lascia un commento
|
||||||
![]() |
HT Psicologia - I "trucchi" della mente: L'Altruismo psicodinamico tra filantropia e narcisismo |