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Il tutor online


Dott.ssa Anna Fata

Consulente di comunicazione e copywriting

- HT Page Anna Fata

articolo tratto da psico-pratika - Numero 5 Anno 2003

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Articolo: 'Il tutor online'


IL TUTOR ONLINE

Nell'ambito della formazione a distanza il ruolo del tutor e' estremamente importante, oltre che peculiare. Spesso si tende, riduttivamente, a considerarlo una figura alternativa al docente tradizionale e a negare le sue peculiarita'.

Carl Rogers lo definisce un facilitatore dell'apprendimento. Egli ritiene, a tale proposito, che non si puo' insegnare, ma solo facilitare l'apprendimento, si puo' apprendere solo cio' che si sente utile per il mantenimento e la crescita del Se', che nell'ambiente di apprendimento si deve evitare qualsiasi forma di minaccia che possa rischiare di irrigidire le difese e, infine, che l'apprendimento si accompagna alla conquista dell'autonomia ed alla realizzazione della personalita'.

Il tutor come facilitatore, quindi, predispone il clima migliore per l'esperienza di gruppo e contribuisce a chiarire e a facilitare il conseguimento degli obiettivi educativi. Egli fornisce il cosiddetto 'scaffolding', il sostegno tecnico e relazionale che favorisce l'apprendimento e stimola lo sviluppo delle potenzialita' individuali, dopo avere indotto il singolo a scoprirle. Egli dovrebbe indurre lo sviluppo di apprendimento autonomo dei singoli discenti, facendo leva sulla loro curiosita', individuando il loro bisogni formativi, formulando obiettivi compatibili con le loro possibilita', identificando le risorse per raggiungerli, progettando un percorso individualizzato, in base alle esigenze individuali e fornendo un feedback sulle loro performance.

Modalita' di azione
A seconda della caratteristiche del corso e a seconda delle sue singole fasi, il ruolo del tutor puo' essere differente, cosi' come, di conseguenza, le competenze e le abilita' che gli vengono richieste per svolgere le sue mansioni.
Ogni ruolo, a sua volta, puo' essere assunto anche da una equipe' di collaboratori, in quanto e' piuttosto difficile trovare persone che abbiano delle competenze assai specifiche, sia nell'ambito della materia insegnata, sia negli aspetti piu' strettamente tecnici, che possano consentire loro di assistere i discenti, in caso di problemi connessi alle tecnologie utilizzate.

Nello specifico, si possono individuare tre diversi ruoli del tutor:
a) Il tutor-istruttore: fa lezione a distanza, avvalendosi della rete per veicolare i materiali. Utilizza comunicazioni sincrone e asincrone in proporzioni pressoche' simili. Questa modalita' prevede il riutilizzo su vasta scala dei materiali elaborati, l'impiego prevalente di una comunicazione uno-a-molti, economicamente vantaggiosa, non richiede particolari abilita' da parte dei discenti nella consultazione dei materiali didattici, costituiti, per lo piu', da pagine Web. Il tutor dovra' essere in grado di allestire le pagine web e conoscere, quindi, l'HTML, le procedure FTP, effettuare i link e via dicendo. Inoltre, le conoscenze della disciplina insegnata dovranno essere molto approfondite. I requisiti fondamentali per un tutor a distanza dovrebbero essere: la capacita' di affrontare e di presentare i contenuti del corso in questione, le abilita' di design del materiale formativo ipertestuale o multimediale, la capacita' di gestire e risolvere i problemi tecnici, la capacita' di reperire risorse online e offline di approfondimento, in breve tempo, agli studenti che ne fanno richiesta; la capacita' di mantenere aggiornate le risorse. A volte, si puo' ricorrere ad una equipe' di tutor con diverse competenze, tecniche e relative al contenuto del corso, perche' non sempre e' facile trovare un unico tutor che abbia in se' entrambe le conoscenze in modo approfondito.

b) Il tutor-facilitatore: In questo caso, oltre all'interazione tra il tutor ed i discenti, nella forma uno-a-molti, vi e' anche quella tra il tutor ed i singoli studenti, nella forma uno-a-uno, in genere via e-mail. Per una corretta interazione, e' necessario che i discenti conoscano e rispettino la netiquette. Il tutor puo' gestire fino a 50-100 allievi, tramite forum e mailing list; se prevale la comunicazione uno-a-uno, invece, il numero si riduce circa a 20 studenti. Le abilita' comunicative e relazionali del tutor sono fondamentali, in quanto egli deve essere in grado di: porre le domande giuste al momento giusto, osservare, ascoltare e intervenire solo quando strettamente opportuno, fornire un feedback adeguato, quando necessario, sostenere e incoraggiare le attivita' dei discenti. In questo caso, il modello didattico adottato si definisce 'learner centered', in quanto il focus si sposta dal tutor, come nel modello precedente, al discente; il peso dell'azione asincrona aumenta fino al 70-80%.

c) Il tutor-moderatore/animatore: questo ruolo del tutor ha molti aspetti in comune con quello appena descritto. In questo caso, un elemento ulteriore e caratterizzante questo contesto e' rappresentato dalla presenza di una vera e propria comunita' di discenti, in cui le interazioni al suo interno sono di tipo molti-a-molti. Lo spazio offerto all'interazione tra gli studenti e' inversamente proporzionale a quello concesso agli interventi del tutor: tanto piu' aumenta il primo, tanto piu' diminuisce il secondo. Il compito del tutor, pertanto, sara' quello di mantenere la discussione del gruppo a livelli accettabili, evitando flames, ed, eventualmente sollecitandola o re-indirizzandola verso l'argomento in questione. Inoltre, dovra' essere in grado di creare un clima di familiarita', per mettere a loro agio i partecipanti e favorire, cosi', la collaborazione reciproca. Inoltre, dovra' essere capace di stabilire gli argomenti di una discussione, discriminare gli interventi on e off topic, stimolare la partecipazione di tutti gli allievi, favorire una comunicazione fluida, fornire nuovi spunti di dibattito, quando necessario, mantenere alta la motivazione e contribuire ad instaurare un clima di fiducia reciproca e di serenita'. Secondo Paulsen, l'attivita' del tutor si puo' inquadrare a tre livelli: organizzativo, sociale ed intellettuale. Il buon tutor dovra' essere in grado di calibrare i suoi interventi sui tre piani, a seconda del tipo di corso e del suo momento di svolgimento. Il numero di studenti che sara' in grado di gestire sara' molto piu' elevato rispetto al tutor-facilitatore, fino a 100-200 soggetti. In questo caso, infatti, le interazioni tra i membri della classe virtuale sono fondamentali ed il tutor agisce come osservatore, che decide di intervenire se e solo quando lo ritiene opportuno. Inoltre, le attivita' online stesse avvengono grazie ad un alto livello di cooperazione, tramite il cosiddetto 'peer tutoring', una forma di tutoraggio tra pari che completa e, per certi versi, sostituisce quello del tutor moderatore. La tutorship, quindi, e' distribuita all'interno della comunita' stessa dei discenti. In tali circostante, inoltre, per facilitare le interazioni e le attivita' di gruppo, puo' essere utile la suddivisione dei discenti in ulteriori piccoli sottogruppi di 7-10 persone che, sotto la guida di una di esse, che fungera' da coordinatore, potra' raggiungere piu' agevolmente l'obiettivo condiviso. Un solo tutor potra' seguire facilmente fino a 12-15 classi cosi' costituite.

Limiti e rischi dell'azione del tutor online
Secondo Rowntree, il rischio principale per il tutor e' l'overload, cioe' l'impossibilita' di gestire adeguatamente la classe virtuale, con un conseguente tasso elevato di abbandono da parte degli studenti e/o disinteresse da parte loro.
In genere, il ruolo del tutor tende a mutare con il procedere del corso: all'inizio sara' piu' frequente e direttivo, poi tendera' a diradarsi. In parallelo, tendera' ad aumentare il grado di collaborazione tra i membri della classe virtuale.
Inoltre, il ruolo del tutor tende ad essere differente in base al modello didattico adottato: se e' centrato sull'insegnante, il tutor sara' un istruttore, se, invece, e' centrato sugli allievi, il tutor sara' un moderatore, se e' centrato sul gruppo che apprende, il tutor sara' un facilitatore.

Numerosi Autori hanno formulato dei precisi criteri di azione per un buon tutor. Vale la pena ricordare, ad esempio, quanto suggerito da Harasim (1994). Un buon tutor dovrebbe evitare l'atteggiamento di colui che "fa lezione", essere chiaro nei compiti assegnati, essere flessibile e paziente, pronto a rispondere alle richieste, non contribuire al sovraccarico informatico, verificare la situazione ed intervenire prontamente, in caso di necessita', incoraggiare il lavoro di gruppo, presentare e fare rispettare la netiquette, favorire le discussioni, facendo il punto delle situazioni in atto, stabilire norme precise di partecipazione, rimuovere i messaggi off topics e chiudere le discussioni non produttive.

Le difficolta' sul campo
Le difficolta' principali di un tutor online sono relative alla formazione delle competenze relative alla materia insegnata, il coordinamento delle dinamiche di interazione, la gestione della comunicazione scritta, che richiede tempo e riflessione, le abilita' socio-personali, come il sapere considerare, ad esempio, le critiche non rivolte a se stessi come persone, ma ad alcune azioni proprie ben precise e situate, la capacita' di mediazione tra le richieste degli allievi e quelle dei docenti, il saper fare rispettare le regole comunicative, cosi' come le scadenze dei tempi di consegna dei compiti assegnati, l'abilita' di mettere tutti nelle condizioni di fornire il proprio contributo, evitando uno squilibrio tra coloro che partecipano in abbondanza e coloro che non lo fanno per niente.
Ad esse si aggiungono: una capacita' di comunicazione chiara e concisa, l'abilita' di favorire l'apprendimento e l'automonitoraggio sia dei singoli, sia dei gruppi, il possesso di un'ottima familiarita' con le piattaforme che vengono, eventualmente, utilizzate, sia nell'interfaccia del docente, sia del discente, la possibilita' di fornire, nei limiti del possibile, dei percorsi di formazione e di studio personalizzati ad hoc, essere in grado di supplire eventuali cali di attenzione o di interesse, di stimolare stasi di attivita', la pazienza, in particolare di fronte a possibili errori tecnici dovuti ad imperizia e l'effettuazione periodica di un bilancio della situazione, insieme alla tempestivita' negli interventi.

I requisiti del tutor online
Il requisito fondamentale per poter essere un buon tutor e' avere seguito in prima persona uno o piu' corsi a distanza in qualita' di allievo.
Inoltre, sono importanti: l'esperienza pregressa di tutorship nella formazione a distanza tradizionale, l'esperienza di docente d'aula, la conoscenza approfondita di un dato campo, cosi' come delle tecnologie.

A seconda dei tre ruoli delineati in precedenza, saranno necessari percorsi di formazione in parte differenti.
Il tutor istruttore dovra' soprattutto essere in grado di costruire pagine Web, conoscere e sapere utilizzare le tecniche di editing, l'e-mail, l'audio e la videoconferenza ed avere una ottima familiarita' con la comunicazione sincrona.
Il tutor facilitatore dovra' avere familiarita' con mailing list, Web forum, lavagne condivise e pagine Web ed avere maggiore dimestichezza con la comunicazione asincrona.
Il tutor moderatore dovra' conoscere bene e sapere utilizzare le pagine Web, le e-mail, le mailing list, i Web forum, le chat, gli ambienti groupware e le piattaforme integrate. In quest'ultimo caso, sara' necessario essere a proprio agio sia con la comunicazione sincrona, sia asincrona.

Come si diventa tutor online?
Per concludere, a titolo esemplificativo, vengono presentati alcuni percorsi di formazione a carattere post universitario. Si e' deciso di segnalare alcuni esempi di percorsi di formazione offerti dalle universita', a titolo esemplificativo, senza nulla togliere ad altre eventuali iniziative a carattere privato. Per maggiori informazioni si invita a contattare direttamente gli enti referenti. Si declina ogni responsabilita' da ogni imprecisione o modifica delle informazioni dal momento in cui sono stati visitati i sotto citati siti.

Presso il CARID (Centro di Ateneo per la Ricerca l'Innovazione Didattica e l'Istruzione a Distanza) dell'Universita' di Ferrara
carid.unife.it

Master Operatore FaD Formazione a Distanza (annuale, a distanza)
Presso il Laboratorio Tecnologie dell'Educazione - Facolta' di Scienze della Formazione dell'Universita' di Firenze
www.scform.unifi.it/lte/

Corso di laurea triennale per 'Formatore multimediale' (a distanza)
Master universitario 'Progettista e gestore di formazione in rete' (in parte a distanza, in parte in presenza)
Corso di perfezionamento 'Formatori in rete' (a distanza)

Presso FAR Formazione Aperta in Rete - Universita' degli Studi di Torino - dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione
www.far.unito.it/home.htm

Laurea per Formatori a distanza

Bibliografia
Calvani A. e M. Rotta
Fare formazione in Internet
Erickson 2000

Harasim L.
Tips for creating virtual learning spaces
css.sfu.ca/update/vol6/6.3-tips-Virtual-Learning.html Sept. 1994

Rotta M.
La voce dei tutor
Form@re Numero 8, Febbraio 2002
formare.erickson.it/archivio/febbraio/domanda1.html

Paulsen M. F,
An overview of CMC and the online classroom in distance education
In Berge Z. L. e M. P. Collins
Computer mediated communication and the online classroom
Cresskill NJ Hampton Press 1995

Rowntree D.
The tutor's role in teaching via computer conferencing
British Journal Technology 1995, 26, 3

Anna Fata

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