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Cosa è l'adozioneL'articolo "Cosa è l'adozione" parla di:
Articolo: 'Cosa è l'adozione'A cura di: Valentina Sbrescia
IntroduzioneVoglio cominciare questo articolo proponendovi una provocazione: Chi di voi ha paura dell'uomo nero? Probabilmente nessuno di voi alzerà la mano o esclamerà "Io!", pensando che questa è solo la solita vecchia storia
che si racconta ai bambini per indurli ad obbedire, facendo leva sulla loro paura. Sicuramente a ciascuno di voi sarà capitato di provare paura o timore in qualche momento della vostra vita, magari per pericoli reali
o forse rispetto alle aspettative nutrite nei vostri confronti dai vostri colleghi di lavoro, dai vostri familiari, dai vostri genitori o dagli
amici, a volte anche dalle vostre stesse aspettative nei vostri confronti. La parola "Adozione"Adesso vi starete certamente chiedendo come mai ho scelto di iniziare parlandovi proprio di questo. L'esperienza adottivaÈ naturale quindi che l'avvicinarsi a questa esperienza, quella adottiva, evochi paura in tutti i suoi attori, siano essi futuri
genitori, futuri figli, insegnanti, famiglia estesa, amici di famiglia o vicini di casa. Gli stessi stereotipi possono essere osservati anche nei familiari e tra gli amici. Il punto di partenzaEppure, paradossalmente, ancora una volta, il vuoto è l'unico punto certo da cui poter partire in questa avventura, che, se tutto va
bene, culminerà, ma non finirà, nella costruzione di una nuova famiglia. La mia esperienzaVi ho raccontato queste cose perché proprio la paura è stata il mio punto di partenza in questo viaggio. Crescendo, l'idea dell'adozione si è fatta sempre più strada dentro di me: da adolescente-bambina nutrivo la speranza inconscia,
forse, di guarire la mia ferita prendendomi cura della ferita di un altro bambino come me. Sono fermamente convinta infatti, che lo step necessario per diventare genitori di un bambino, biologico o adottivo che sia, consista nel
diventare prima dei buoni genitori per se stessi. Il mio inconscio mi riconosceva la competenza genitoriale nei miei stessi confronti. Naturalmente molti sono stati i passi percorsi in questo viaggio, ed in realtà sto ancora viaggiando, verso mio figlio e verso di me,
ma credo di poter dire con certezza che questo è stato per me il punto di svolta: prendermi cura della mia paura! Per questo invito tutti i lettori, colleghi o personalmente coinvolti in storie adottive, a sviluppare tenerezza e accoglienza verso le proprie paure prima di approcciarsi a famiglie di questo tipo, non perché siano diverse o più delicate, ma perché hanno una consapevolezza diversa di sé e della propria storia. ConclusionePer concludere, che si tratti di 'uomo nero', 'zingaro', 'Al Qaeda' o 'talebano' che sia, non si può inoltrarsi in questo mondo
senza aver fatto prima i conti con il vuoto e con la paura che ognuno di noi porta dentro, perché saranno proprio questi a creare un
ponte tra noi e nostro figlio, tra noi e nostro nipote o tra noi ed il nostro alunno, tra noi psicologi e le famiglie adottive con cui entreremo
in contatto. Cosa è l'adozione? Altre letture su HT
Commenti: 21 Francesca alle ore 18:41 del 27/05/2011 Vorrei ringraziare la collega Valentina Sbrescia per aver pubblicato questo meraviglioso articolo in cui ha avuto non solo il coraggio di condividere un'esperienza così intima e delicata ma che ha saputo condesare in poche parole ciò che una coppia prova quando scopre di non poter realizzare in modo naturale il desiderio di genitorialità. ...."l'adozione si costruisce proprio a partire da una doppia mancanza, poiché gli abbandoni sono sempre almeno due, se non di più.I genitori sentono che la propria storia si è interrotta in qualche punto, che gli manca qualcosa, che tutto l'amore che profondono nella coppia non è generativo di nulla, sentono di aver perso una parte importante delle loro potenzialità: quella di poter diventare genitori di un figlio; il bambino sa bene che la propria storia si è interrotta da qualche parte perché non ha più un punto di origine, nel migliore dei casi, oppure la sua storia si genera da una violenza priva di amore.".... Grazie. Francesca 2 antonella zampella alle ore 22:26 del 12/06/2011 Anch 'sono na futura madre adottiva ,e voglio condividere la mia esperienza con voi .sono daccordissimo con la dott.ssa brescia che nell'adozione ci sono due bisogni che si incontrano..come risposi una volta ad alcuni miei alunni circa l'adozione raccontata da una loro compagna,"al mondo ci sono dei genitori che hanno dei bambini ma che per diversi motivi non li possono tenere con se,mentre ci sono delle mamme e dei papa' che li aspettano ma che non arrivano, cosi' accade che essi si incontrano e formano una famiglia. Tutto questo però a volte sembra essere di difficile comprensione ai"grandi" sto parlando soprattutto dei cosidetti addetti ai lavori.grazie Cosa ne pensi? Lascia un commento
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