|
HT Psicologia Network
Psicologia-Psicoterapia.it
EtnoPsi - Scuola di Psicoterapia Etno-Sistemico-NarrativaScuola di specializzazione in Psicoterapia - Roma A. Adler InstituteMaster in Neuropsicologia - Torino Centro CoMeTe - Istituto di Terapia FamiliareCorso: 'Il rifiuto del minore nella conflittualità genitoriale' - Online PerFormatMaster in Psicotraumatologia e Psicoterapia dei disturbi psicotraumatici - Online
PsicoCitta.it
Dott.ssa Carlotta CuccoPsicologo Psicoterapeuta Riceve a: Magenta (MI) Dott.ssa Manuela FerraraPsicologo Psicoterapeuta Riceve a: Vicenza Centro Clinico PadovaCentro di Psicoterapia Riceve a: Padova Dott. Vincenzo De LucaMedico Psicoterapeuta Riceve a: Bagnacavallo (RA) e Bologna
|
Videogame, apprendimento e memoria: studio sulla correlazione Germania. Un esperimento mostra come l'uso dei videogame stimoli alcune importanti aree cerebrali
L'articolo " Videogame, apprendimento e memoria: studio sulla correlazione" parla di:
- Videogiochi e vantaggi cognitivi
Esperimento con il Weather Prediction Task Risultati della ricerca
A cura di: Redazione - Pubblicato il 06 Novembre 2017 Videogame, apprendimento e memoria: studio sulla correlazione Germania. Un esperimento mostra come l'uso dei videogame stimoli alcune importanti aree cerebrali
Bochum, Germania. Giocare con i videogame potrebbe migliorare le capacità di apprendimento e di memoria, grazie ad una
maggiore stimolazione di alcune aree cerebrali implicate in questi processi, in modo particolare dell'ippocampo.
A sostenerlo un nuovo studio realizzato presso la RUB (Ruhr-Universität Bochum), condotto dal team della Neuropsicologa Sabrina
Schenk e pubblicato nel numero di Settembre 2017 della rivista Behavioural Brain Research.
Premesse dello Studio. Studi recenti nel settore hanno messo in evidenza varie volte come l'utilizzo dei videogiochi possa portare
vantaggi dal punto di vista cognitivo, per esempio migliori capacità di problem solving, elaborazione visiva, attenzione, flessibilità
cognitiva, velocità di risposta.
Tuttavia, secondo il team tedesco, fino ad ora poche informazioni sono state raccolte sui meccanismi neurali coinvolti, in modo particolare
su quelli che riguardano l'apprendimento probabilistico, area rimasta, quindi, inesplorata.
Sviluppo della ricerca. Al fine di indagare a fondo i processi neurali dell'apprendimento nei videogiochi, i ricercatori della
RUB hanno dato vita ad un esperimento basato sull'utilizzo del WPT (Weather Prediction Task), un noto compito di apprendimento
probabilistico riguardante un'attività di previsione meteorologica. Si sono, inoltre, serviti di una risonanza magnetica per
visualizzare le attività cerebrali dei soggetti partecipanti.
La ricerca ha coinvolto un totale di 34 volontari, suddividi in due gruppi:
- primo gruppo formato da 17 giocatori di videogame (13 maschi, 4 femmine; età media 24,6 anni). Costoro avevano dichiarato di
utilizzare videogiochi per più di 15 ore a settimana;
- secondo gruppo - gruppo di controllo – formato da 17 non giocatori (13 maschi, 4 femmine; età media 27,5 anni). Costoro si
servivano di videogame per meno di 4 ore a settimana.
L'esperimento è stato suddivido in due sessioni di 100 prove ciascuna.
Utilizzando un software apposito (il Presentation) ed occhiali LCD compatibili con la MRI (imaging a risonanza magnetica),
i soggetti analizzati hanno eseguito una versione modificata del WPT.
Questo compito di apprendimento prevedeva un set di 4 carte, ciascuna delle quali raffigurante simboli geometrici differenti, come quadrati,
triangoli, rombi, ecc.; ogni carta era associata ad un possibile risultato meteorologico - "pioggia" o "sole" - con probabilità fissa
(per esempio probabilità di 50/50%, 60/40%, 70/30%, 80/20%).
Tre carte su quattro venivano mostrate in combinazioni casuali e in posizioni differenti ai partecipanti (per esempio: carta quadri + carta
rombi + carta cerchi), i quali dovevano dar vita ad una previsione meteorologica decidendo rapidamente se classificare ciò che vedevano
come "sole" o come "pioggia".
Nello step successivo veniva poi comunicato loro se la scelta effettuata fosse giusta o sbagliata, attraverso un feedback positivo o negativo.
Grazie a questi feedback ricevuti, i volontari potevano apprendere un po' alla volta quali carte e quali combinazioni di carte rappresentassero
una previsione meteo e quali, invece, l'altra.
Al termine dell'attività i partecipanti dovevano rispondere ad alcune domande su un questionario riguardante le conoscenze acquisite
su quelle combinazioni.
Risultati dell'esperimento. Tra i partecipanti all'esperimento, i risultati migliori in termini di classificazione delle combinazioni
sono stati registrati nel gruppo dei giocatori di videogame. Questi, infatti, erano riusciti a classificare in modo migliore anche le combinazioni
di carte più incerte, per esempio quelle che prevedevano pioggia al 60% e sole al 40%.
Dal questionario era poi emerso come i giocatori avessero anche memorizzato più dati sul significato di carte e combinazioni
rispetto ai non giocatori.
Infine, la risonanza magnetica aveva mostrato come in entrambi i gruppi si fossero attivate aree del cervello legate all'attenzione e a
funzioni esecutive, così come regioni associate alla memoria; in chi utilizzava abitualmente i videogame, però, era presente
anche una maggiore attività in queste aree cerebrali, in modo particolare nell'ippocampo.
Conclusioni. Secondo la Dott.ssa Schenk ed il suo team, il presente studio mostra come i giocatori di videogame possano vantare
migliori prestazioni rispetto ai non giocatori: hanno, infatti, maggiori capacità di analizzare rapidamente le situazioni, classificare
le cose, apprendere nuove informazioni.
Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i videogiochi riescono in qualche modo a stimolare determinate aree cerebrali in quanto fonti
di un forte arricchimento ambientale, cosa che ha un effetto positivo sul cervello umano. Ne conseguono, quindi, maggiori attività in
regioni come l'ippocampo e migliori prestazioni a livello di memoria.
Proprio per questo, dunque, secondo la Neuropsicologa, l'utilizzo di tali strumenti potrebbe offrire in futuro dei vantaggi non solo alla
popolazione giovanile, ma anche agli anziani.
Fonte:
- Sabrina Schenk et al., "Games people play: How video games improve probabilistic learning", articolo pubblicato su Behavioural
Brain Research, Vol. 335, 29 Settembre 2017
www.researchgate.net/publication/319281099_Games_people_play_How_video_games_improve_probabilistic_learning
Altre letture su HT
Commenti: 2Cosa ne pensi? Lascia un commento
|
|