HT: La Psicologia per Professionisti Dall'intervento clinico all'intervento giuridico, si può? | |||||||
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Dall'intervento clinico all'intervento giuridico, si può?Libero pensiero: Dall'intervento clinico all'intervento giuridico, si può?Scritto da: Dr.ssa Z alle ore 11:42 del 12/06/2012 Buongiorno Colleghi! Sono alle prese con un dubbio "professionale". Qualche tempo fa ho seguito, con molta fatica e infruttuosamente, una coppia in profonda crisi coniugale, che si è rivolta a me nel tentativo (solo apparente) di poter risolvere la loro situazione estremamente conflittuale. Il lavoro con questa coppia è stato difficilissimo e sicuramente io ho commesso degli errori. C'erano importanti interessi economici in ballo che, aggiunti all'assenza di una reale motivazione all'incontrarsi a metà strada e quindi comprendere, accettare, proporre (e non imporre), han fatto sì che il percorso sia proseguito in maniera irregolare fino ad interrompersi. L'unico punto su cui i coniugi siano mai stati concordi è stato quello di terminare il percorso intrapreso con me. Bene, ora mi ritrovo ad essere stata contattata da entrambi (nuovamente e "manipolatoriamente?!" concordi!) perché hanno avviato le pratiche per la separazione giudiziale. Il giudice ha disposto una CTU e mi chiedono, ciascuno, di poterli seguire come consulente di parte. Bene, posto che, memore delle difficoltà che ho vissuto con loro, non so ancora se ho voglia nuovamente di "sfidarmi" e accettare l'incarico (dell'una o dell'altro), mi chiedo però se "deontologicamente" potrei farlo.Certamente questa situazione è molto particolare perché il dubbio deontologico è doppio, ossia posso accettare l'incarico di CTP dopo che ho seguito "le parti" clinicamente? Ho provato a cercare informazioni in merito ma non ho trovato molto e sono sempre più confusa. Qualcuno di voi per caso si è mai trovato in una situazione simile, o sa fornirmi indicazioni, consigli su come è bene procedere? Ogni confronto mi sarà assolutamente prezioso! Vi ringrazio in anticipo. Dr.ssa Z Commenti: 51 Carlo alle ore 17:16 del 20/06/2012 Gentile D.ssa Z deontologicamente avendo seguito il caso per più sedute non puoi accettare l'incarico di CTP. Abitualmente svolgo l'attività di CTU Cordilai saluti 2 Ornella alle ore 17:26 del 20/06/2012 Sono iscritta all'albo dei consulenti tecnici d'ufficio del Tribunale di Cagliari e svolgo la funzione di CTU da 30 anni. Dal mio punto di vista non è corretto accettare l'incarico di ctp, per i due coniugi che hai seguito. Ovviamente, non sarebbe corretto accettare un eventuale incarico di ctu per quel caso. 3 Loredana alle ore 18:41 del 20/06/2012 Caro collega, sono Psicologa e Mediatore Familiare e situazioni come questa possono capitarmi: una esclude l'altra. Se ho assistito la coppia in consulenza psicologica non accetto l'incarico di Mediazione e viceversa proprio perchè il tipo di rapporto è diverso, diverse sono le tecniche e gli obiettivi.Nel tuo caso specifico il problema si complica anche e soprattutto sul piano della 'fiducia' reciproca. In questo caso a maggior ragione, perchè il percorso precedente, conclusosi in modo insoddisfacente per tutti, mina in modo irreparabile il rapporto successivo. I due, già in profondo disaccordo, non esiterebbo ad usare la precedente consulenza come 'prova' della tua supposta "incapacità", se questo gli fa gioco contro l'altro. Spero di essere stata d'aiuto. L. 4 dott Mirabilio Alessandro alle ore 20:17 del 20/06/2012 Cara collega non puoi assolutamente accettare l'incarico per diversi motivi. Faccio il CTU presso il Tribunale di Civitavecchia (RM) e credimi non dovresti nenache porti il quesito. ciao cara e buon lavoro. 5 Dr.ssa Z alle ore 14:38 del 25/06/2012 Cari colleghi, vi ringrazio infinitamente per tutti i suggerimenti e le indicazioni che mi avete dato di cui farò tesoro. Se non si presta la dovuta attenzione a camminare sulle uova si rischia di fare un frittata... grazie a tutti Dr.ssa Z Cosa ne pensi? Lascia un commentoQuesto libero pensiero è presente nelle seguenti categorie:
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