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Rapporto salute mentale: analisi dei dati del SISM - 2016

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Rapporto salute mentale: analisi dei dati del SISM - 2016
Salute mentale: quanti Psicologi lavorano nelle strutture, utenza e disturbi prevalenti, numeri di TSO, accessi al pronto soccorso, degenza media, ecc.

L'articolo "Rapporto salute mentale: analisi dei dati del SISM - 2016" parla di:
  • Totale TSO nel 2014, 2015 e 2016
    Numero Psicologi in servizio in ogni regione
    Principali gruppi diagnostici
    Ecc.
Psico-Pratika:
Numero 147 Anno 2018

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A cura di: Redazione - Pubblicato il 04 Giugno 2018

Rapporto salute mentale: analisi dei dati del SISM - 2016
Salute mentale: quanti Psicologi lavorano nelle strutture, utenza e disturbi prevalenti, numeri di TSO, accessi al pronto soccorso, degenza media, ecc.

Roma. Pubblicato online lo scorso 2 Maggio 2018 il Rapporto sulla salute mentale, documento del Ministero della Salute contenente dati sui Servizi di Salute Mentale operativi in Italia, nato dalla collaborazione con Regioni e Province Autonome.

Il Rapporto si riferisce all'anno 2016 e fornisce nello specifico informazioni riguardanti le caratteristiche degli utenti, le attività dei servizi di salute mentale rivolte agli adulti e le risorse di personale. I dati sono utili per monitorare attività dei servizi, numero di prestazioni erogate, valutazioni su caratteristiche dell'utenza e trattamento. Possono, quindi, essere utilizzati per finalità di programmazione, valutazione e ricerca.

SISM. Il Rapporto Salute Mentale 2016 è alla sua seconda edizione: la prima è stata pubblicata nell'anno 2016 e si riferiva all'anno 2015.
Raccoglie l'analisi dei dati nazionali provenienti dal SISM (il Sistema Informativo per la Salute Mentale).

Dati analizzati e metodologia. I dati utilizzati per il rapporto sono stati raccolti da più fonti:

  • i dati di attività e utenza provengono dal SISM. Le informazioni sui ricoveri sono state completate grazie alle Schede di Dimissione Ospedaliera;
  • le informazioni sulle figure professionali in servizio presso le strutture che si occupano dei servizi di tutela di salute mentale provengono dal SISM e dal Conto Annuale.

I dati riguardano i soli adulti e sono state incluse nell'analisi solo quelle persone per le quali la regione ha inviato dati di anagrafica, contatto e prestazioni.
(Nb: per quanto riguarda gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici, mancano i dati di Valle d'Aosta e della P.A. di Bolzano).

Per la formulazione delle diagnosi ci si è serviti dell'ICD-9-CM (9° Classificazione Internazionale delle Malattie dell'Organizzazione Mondiale della Sanità).
Il Ministero della Salute le ha sintetizzate/suddivise in 10 gruppi:

  1. Schizofrenia e altre psicosi funzionali
  2. Mania e disturbi affettivi bipolari
  3. Depressione
  4. Sindromi nevrotiche e somatoformi
  5. Disturbi della personalità e del comportamento
  6. Alcolismo e tossicomanie
  7. Demenze e disturbi mentali organici
  8. Ritardo mentale
  9. Altri disturbi psichici
  10. Non disturbi psichiatrici

Dimissioni. Nel 2016 sono stati dimessi in Italia 172.993 adulti con diagnosi di disturbo mentale.
Il numero di coloro che sono stati dimessi nello specifico dai reparti di psichiatria è di 108.847, circa 2.000 in meno rispetto al 2015 (dove ne erano state dimesse 110.875).

Degenza media. Nei reparti di psichiatria è stata registrata una degenza media pari a 12,7 giorni nel 2016, quasi identica al 2015 in cui la media è stata di 12,6 giorni.

TSO: Trattamenti Sanitari Obbligatori. Nel 2016 presso i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) sono stati registrati 7.963 casi, che corrispondono all'8,1% dei ricoveri avvenuti nei reparti psichiatrici pubblici (98.663).
Dal 2014 al 2016, c'è stata una diminuzione nel numero di ricoveri TSO (1.104 casi in meno):

2014 2015 2016
TSO Italia 9.067 8.289 7.963

A livello regionale, il numero dei casi è rimasto relativamente stabile: la Sicilia, per esempio, ha avuto il maggior numero di TSO in tutto il periodo che va dal 2014 al 2016.
Solo nel 2016 i TSO in Sicilia sono stati 1.199, subito dopo c'è stata l'Emilia Romagna con 995 casi. Le due regioni, invece, con il minor numero di TSO sono state il Molise e la Basilicata.

Il tasso per 10.000 abitanti a livello nazionale, riferito ai TSO, à pari a 1,6.
La situazione a livello regionale à la seguente: Sicilia e Valle d'Aosta registrano i casi maggiori mentre Friuli Venezia Giulia e Basilicata i casi minori.

Accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche.* In totale nel 2016 ci sono stati circa 10.000 accessi in meno al pronto soccorso per patologie psichiatriche (575.416 contro i 585.087 del 2015).
La maggior parte di questi accessi si sono verificati per sindromi nevrotiche e somatoformi e vi è stata una prevalenza di accessi da parte di persone di sesso femminile.

Quanti ricoveri dopo il pronto soccorso. Il numero di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche che poi diventano ricovero rappresenta il 13,2% del totale (rispetto al 14% registrato per il 2015).
Di questi, più della metà vengono poi inviati nel reparto di Psichiatria, cosa accaduta anche nel 2015.
Il 27% dei ricoveri, inoltre, ha diagnosi di Schizofrenia e altre psicosi funzionali.

Personale in servizio.* In base ai dati, sappiamo che alla data del 31 Dicembre 2015 presso le unità operative psichiatriche pubbliche operavano 31.586 professionisti (rispetto ai 29.260 del 31 Dicembre 2014).
Riportiamo di seguito un confronto tra i dati riguardanti il personale suddiviso per qualifica al 31 dicembre 2014 e quelli che fanno riferimento al 31 dicembre 2015.

al 31/12/14 al 31/12/15
psicologi 7,60% 6,70%
tecnici della riabilitazione psichiatrica e educatori professionali 6,5% 6%
personale infermieristico 45,8% 44%
medici (compresi psichiatri e specializzati in altri campi) 16,9% 18,6%
OTA/OSS 10,6% 9,4%
assistenti sociali 4,4% 4,3%

Distribuzione regionale del personale del 2016: vengono riportati sul rapporto sia i dati assoluti (numero di unità per regione), sia quelli relativi ai tassi per 1.000 abitanti.

Valori assoluti. Per le qualifiche di nostro interesse, riportiamo i dati delle regioni che, al 31 Dicembre 2015, presentano il maggiore e il minore numero di professionisti.

Psicologi:

  • il numero di Psicologi maggiore à stato registrato rispettivamente nel Lazio (351), in Sicilia (263) e in Lombardia (241);
  • il numero di Psicologi minore è invece stato registrato in Molise (3), Basilicata (16), Valle D'Aosta (16).

Psichiatri:

  • il numero di Psichiatri maggiore è stato registrato rispettivamente in Emilia Romagna (467), Lombardia (443), Sicilia (356);
  • il numero di Psichiatri minore è invece stato registrato in Molise (9), Provincia Autonoma di Bolzano (42), Umbria (53), Provincia Autonoma di Trento (54), Abruzzo (80).

Tecnici della riabilitazione psichiatrica:

  • il numero di Tecnici della riabilitazione psichiatrica maggiore è stato registrato rispettivamente in Lombardia (77), in Emilia Romagna (46) e in Sicilia (43);
  • il numero di Tecnici della riabilitazione psichiatrica minore è invece stato registrato in Piemonte, Liguria, Marche, Lazio (1 per ciascuna di queste regioni).

Tassi per 1000 abitanti e per valori assoluti degli psicologi nel 2016

Psicologi: valori assoluti e tassi per 1000 abitanti

Valori assoluti Tassi per 1000 abitanti
Piemonte 102 2,7
Valle D'Aosta 16 15,0
Lombardia 241 2,9
PA Bolzano 29 6,9
PA Trento 47 10,6
Veneto 75 1,8
Friuli Venezia Giulia 25 2,4
Liguria 101 7,5
Emilia Romagna 210 5,6
Toscana 177 5,6
Umbria 36 4,8
Marche 22 1,7
Lazio 351 7,1
Abruzzo 28 2,5
Molise 3 1,1
Campania 94 2,0
Puglia 145 4,3
Basilicata 16 3,3
Calabria 72 4,4
Sicilia 263 6,3
Sardegna 62 4,4
Totale 2.115 4,2

Utenza trattata. Per quanto riguarda i pazienti trattati nei servizi psichiatrici*, il numero in riferimento al 2016 è pari a 807.035 unità*.

I tassi per 10.000 abitanti mostrano come vi sia una prevalenza femminile (circa il 54,0% dei casi), registrata anche nel precedente 2015 (54,4%).
Per quanto riguarda l'età, prevalgono coloro che hanno più di 45 anni (66,9%), come è accaduto nel 2015 (66,1%).
Dai 45 ai 54 anni sono maggiori gli uomini (25,1% contro il 23,4 del sesso femminile), dato costante dal 2015 (la percentuale maschile di quell'anno è stata, infatti, pari al 25%).
Al di sopra dei 75 anni, invece, vi è una prevalenza di donne (12,4% contro il 7,6% degli uomini). Questa prevalenza risulta quasi identica a quella registrata nel 2015 (12,4% femmine; 7,7% maschi).

Utenza suddivisa per sesso ed età (valori assoluti)

18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 >75 TOT
Maschi 23.656 44.192 71.108 93.376 72.360 38.687 28.427 371.806
Femmine 20.553 38.266 69.284 101.688 90.667 60.655 54.116 435.229
Entrambi 44.209 82.458 140.392 195.064 163.027 99.342 82.543 807.035

Tra i due generi vi sono importanti differenze per quanto riguarda le patologie trattate: mentre disturbi schizofrenici, abuso di sostanze, ritardo mentale, disturbi di personalità sono riscontrati maggiormente negli uomini, nelle donne prevalgono, invece, sindromi nevrotiche e somatoformi, disturbi affettivi, depressione. In quest'ultimo caso, il numero di donne colpite su 10.000 abitanti è di 47,0 contro il 28,0 dei maschi. La situazione è, quindi, pressoché simile a quella registrata nel 2015, dove il numero delle donne colpite è stato pari a 47,3, mentre per gli uomini 26,6.

Prevalenza di trattamento per gruppi diagnostici (tassi per 10.000 abitanti)

Maschi Femmine
Alcolismo e tossicomanie 4,0 1,2
Altri disturbi psichici 6,6 10,4
Demenze e disturbi mentali organici 5,8 7,2
Depressione 28,0 47,0
Diagnosi non psichiatrica 25,9 23,9
Disturbi della personalità e del comportamento 11,9 10,4
Manie e disturbi affettivi bipolari 10,9 13,3
Ritardo mentale 5,2 3,3
Schizofrenia e altre psicosi funzionali 37,7 26,5
Sindromi nevrotiche e somatoformi 18,4 23,8

La maggior parte degli utenti trattati sono celibi/nubili e registrano una percentuale complessiva pari al 30%. I coniugati, invece, raggiungono quota 26,6%.

Molti tra loro, inoltre, vivono presso la propria famiglia d'origine (15,2%) oppure presso una famiglia acquisita (21,0%).

Per il titolo di studio, il 32,7% ha una scolarità medio-bassa: 13,3% ha la sola licenza elementare e 19,4% è in possesso di licenza media inferiore.

Infine, il 24,8% dei trattati ha un lavoro, mentre disoccupati e pensionati raggiungono ciascuno l'11%.

Fonte:
  • Ministero della Salute, "Rapporto sulla Salute Mentale anno 2016", pubblicato su salute.gov.it, 02 Maggio 2018
    www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2731_allegato.pdf
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