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Tesina in Terapia Psicoanalitica: I suggerimenti di un bambino

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Tesina in Terapia Psicoanalitica: I suggerimenti di un bambino
Le angosce dei bambini devono essere pensate

L'articolo "Tesina in Terapia Psicoanalitica: I suggerimenti di un bambino" parla di:

  • La coppia-madre
  • Il trauma cumulativo
  • La fiducia di base
Psico-Pratika:
Numero 54 Anno 2010

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Articolo: 'Tesina in Terapia Psicoanalitica: I suggerimenti di un bambino
Le angosce dei bambini devono essere pensate'

A cura di: Alessandra Naldi
Tesina in Terapia Psicoanalitica: I suggerimenti di un bambino
Le angosce dei bambini devono essere pensate
Tesina gentilmente concessa dal CiPsPsia (Centro Italiano di Psicoterapia Psicoanalitica per l'Infanzia e l'Adolescenza)
LA FIDUCIA DI BASE

L'assenza di una "tensione desiderante" ed il rifiuto dei genitori era certamente cio' di cui parlava Andrea con la sua opposizione ad entrare nella stanza di terapia dove c'era "un posto preparato per lui".

Questo bambino forse non poteva "fidarsi" ed "affidarsi" alla mia "tensione desiderante" verso di lui poiche' il suo concepimento non si era nutrito in origine di desiderio ma di angosce rifiutanti e fantasie persecutorie e colpevolizzanti.
'Il difetto fondamentale' (Balint M.e E. "La regressione", Raffaello Cortina, Milano, 1983) era probabilmente rappresentato innanzitutto da un tradimento dell'"illusione generativa".

Erikson ha definito 'fiducia di base' (Erikson E.H. "I cicli della vita", Armando Editore, 1984) la possibilita' del bambino di fidarsi ed affidarsi nella relazione intima.
Crocetti ricorda che 'l'intimita' e' scandita proprio dall'indifferenziazione profonda tra il desiderio di affidarsi ed il desiderio di lasciarsi andare tra le braccia fisiche e psico-emotive di chi "non lascia cadere".
E questa condizione si realizza solo nella solitudine come "luogo di tranquillo benessere" gia' sperimentato nelle primi fasi di vita'
(Crocetti G. "Legami Imperfetti", Armando Editore, Roma, 1997).
Lo stesso autore fa presente come una carenza nella "fiducia di base" e quindi l'incapacita' di fidarsi ed affidarsi del paziente e di sperimentare un "senso di appartenenza" (gia' conosciuto nell'ambito primigenio della coppia/madre) renda impossibile lo stabilirsi di una dipendenza e quindi l'instaurarsi dell'alleanza terapeutica presupposto fondamentale per un percorso psicoterapico (Crocetti G. "Ascolto terapeutico e comunicazione in oncologia", Borla, Roma, 2002).

Probabilmente per Andrea la stanza e la relazione terapeutica fanno riferimento ad un contenimento (e ad un contenitore in senso Bioniano) che porta con se' i rischi dell'inaffidabilita' e dell'annientamento.

Questo bambino sembrava inizialmente non avere alcuna fiducia, non avendola mai pienamente sperimentata, nella dipendenza da 'una relazione oggettuale nota e procurata' (Balint M. e E. "La regressione", Raffaello Cortina, Milano, 1983).
La minaccia della regressione ad una "dipendenza sprovveduta" si trova alla base di quella che Balint chiama la 'forma maligna della regressione' (Balint M. e E. "La regressione", Raffaello Cortina, Milano, 1983).

"Ripassate, dovete ripassare!" - mi suggerisce Andrea per un colloquio con i genitori che si terra' a breve - "Ripassare e' per metterselo nella testa, come a scuola. Ripassare e' per tenere in mente!".

La saggezza di questo bambino evoca le parole di Crocetti: 'il feto, alla nascita, e' una "totalita' possibile" costituita dal "gia' fatto" genitoriale, genetico e biopsicologico governato dalla praxis naturale e dalla sua apertura al "non-ancora", governata dalla poiesi umana' ed ancora 'il desiderio, cioe' la tensione fisica e mentale che investe l'altro nella sua totalita' consente al feto, nell'utero materno ed in quello di coppia, il passaggio dalla condizione biologico-animale a quella umana.
L'istinto diventa pulsione per la vita, proiezione poietica.
Senza desiderio non c'e' persona, non c'e' l'attivazione stessa del movimento verso l'essere, si resta nello stato delle cose'
(Crocetti G. "Legami Imperfetti", Armando Editore, Roma, 1997).

Con il suggerimento di ripassare per tenere in mente, Andrea sembra proprio voler guidare la "poiesi umana" verso l'attivazione di quel desiderio che gli consentira' di "farsi persona" di "essere" in quanto "tenuto nella mente" della coppia-madre ed anche nella mente della terapeuta.
Crocetti ribadisce a questo proposito che

    'quando un bambino va in terapia porta il suo disagio, la sua angoscia perche' lo si colga con l'uso della mente emozionale e quindi lo si pensi.
    Se un bambino ed il suo disagio vengono pensati, colti ed accolti dal terapeuta cio' produce un canale comunicativo che non necessita di interpretazioni psicoanalitiche verbalizzate affinche' sul piccolo paziente ci sia una ricaduta fondamentale'.
    (Crocetti G. "Lezioni di teoria della clinica e della tenica psicoanalitica infantile", C.i.Ps.Ps.i.a.; a.a. 2003)

Entrare ed usare del "posto preparato per lui" significa per questo bambino affidarsi e fidarsi del contenitore in senso bioniano.
Bion definisce il

    'contenimento come una modalita' attraverso cui sono tenute insieme parti o frammenti od anche come un processo attraverso cui prende forma e consistenza qualcosa che in precedenza era del tutto informe.'
    (Crocetti G. "Lezioni di teoria della clinica e della tenica psicoanalitica infantile", C.i.Ps.Ps.i.a., a.a. 2003)

"Tenere insieme" parti o frammenti fa riferimento al processo di "integrazione", piu' precisamente al passaggio dallo stato di "non-integrazione" a quello di "integrazione" descritti da Winnicott (Winnicott D.W. "Sviluppo affettivo e ambiente", Armando Editore, Roma, 2002 rist.).
A questo proposito Gaddini scrive:

    'Una fantasia primitiva espressa nel corpo non e' suscettibile di essere ulteriormente elaborata nel corso dello sviluppo.
    Essa appare come scissa.
    In realta', e' il risultato di un mancato processo di integrazione, e non di un meccanismo di scissione.
    Nel processo psicoanalitico, questa differenza puo' rivelarsi fondamentale.
    Da un punto di vista maturativo, come Winnicott (1960b) ha mostrato, la differenza e' tra non-integrazione e disintegrazione.
    Quest'ultima presuppone l'esistenza di un grado almeno di integrazione, ed e' percio' un fenomeno regressivo di uno stadio piu' avanzato.
    Nell'infanzia la produzione del sintomo somatico va nella direzione opposta a quella del processo di integrazione.
    In altri termini la sindrome psicofisica e' per sua natura frammentaria e rappresentativa di un funzionamento mentale che precede i processi integrativi, e nel quale quindi la scissione non avrebbe senso.
    La difesa, in questo caso, sta nell'opposizione ai processi integrativi in fieri mediante la riattivazione di funzionamento frammentario, e nell'impedire in questo modo l'integrazione.
    Nel caso della scissione invece la difesa sta nel tentativo di ricostruire regressivamente il funzionamento frammentario perduto con l'integrazione.
    Nel processo psicoanalitico, di conseguenza ... reintegrare le parti scisse e' un processo diverso da quello di passare, per la prima volta, da un funzionamento non-integrato all'integrazione, di recuperare cioe' all'integrazione parti prima mai integrate.
    La non-integrazione si puo' definire come la prima organizzazione funzionale del Se', un'organizzazione frammentaria ...
    La gravita' di questa esperienza inevitabile sta appunto nel fatto che il Se' separato perde la situazione protetta di contenimento e deve, in conseguenza mantenere da se' la propria coesione, in uno spazio esterno che sembra dapprima vuoto e sconfinato, e che diventera' poi mostruoso e minaccioso'.
    (Gaddini E. "Fantasie difensive precoci e processo psicoanalitico" in: Scritti, Raffaello Cortina, Milano, 2002)

Privo di consistenza, non-integrato era stato "il desiderio" di questo coppia di genitori nei confronti del figlio, informe il loro progetto creativo, priva di una mente/contenitore capace di tenere il bambino la loro unione di coppia.
Il contenitore ed il contenimento animati dal desiderio della terapeuta sono forse la praxis e la poiesis che possono dare vita ad un'"illusione generativa" nuova anche per Andrea e per la sua "coppia-madre".

CONCLUSIONI E RIFLESSIONI

Non ho trattato un caso clinico ma ho volutamente portato e scritto dei balbettii... balbettii della storia di Andrea e della sua coppia-madre e balbettii di teoria.
Come tale ciascun balbettio avrebbe invece preteso e meritato uno sviluppo ben piu' articolato sia in termini di analisi clinica che di approfondimento teorico.

Cio' che mi premeva era inserire in un contesto questi balbettii che sono fatti di persone e delle storie di sofferenza e vuoti, di angosce, fantasmi e scheletri; un contenitore che vi potesse dare un senso e prima di tutto un significato.

La mia riflessione si e' infatti imperniata e conclusa intorno alla coppia-madre ed al rapporto che lega o allontana l'esistenza di una persona agli elementi compositivi di quella cellula che Crocetti prende a metafora del rapporto di coppia.

Intendo cioe' riferirmi alla Coppia cosi' come e' definita nei suoi elementi strutturali e, a dove la nascita e lo sviluppo di un bambino si colloca rispetto a questi.
Bambini collocati nel contesto della loro coppia-madre sono i bambini che noi vediamo nella stanza di psicoterapia e bambini, a loro volta collocati all'interno delle rispettive coppie-madri, sono stati i loro genitori.

La coppia e' formata da un NUCLEO all'interno del quale ci sono:

1) ILLUSIONI GENERATIVE dove illusione ha significato di in-ludere = giocare dentro un'esperienza nel godimento reciproco e cio' ha di per se' una funzione generativa poiche' e' prima di tutto un'espansione del senso del Se' e come tale potra' generare progetti (i figli sono il progetto piu' appagante e complesso che due persone possono fare).
Le domande che il clinico si deve porre riguardano molti aspetti fra cui:

- Che colore, consistenza e spessore hanno LE ILLUSIONI GENERATIVE di una coppia.
Tutti e due i membri le condividono o uno dei due fugge o tradisce il patto e lascia la ferita di una rottura (tradimento) o il vuoto di un'assenza (fuga) e quindi in quel vuoto viene messo il bambino (come nel caso di madri sole come la madre di Andrea) o il bambino serve a riparare la ferita del tradimento.
Sono in-lusioni vitali, colme di desiderio e quindi di vita e di amore oppure sono asfittiche e patologicamente riparative?

- Che qualita' possono mai avere le illusioni generative di una coppia che non desidera il bambino e che per tutti i nove mesi della gravidanza vivifica il fantasma di un aborto procurato.

2) LA MENTE EMOZIONALE che e' la mente non razionale ma intuitiva, carica di affetti, sensazioni intuizioni empatiche.
Quale e' la qualita' di questa mente? E' vitale, colma di eros, capace di intuizione empatica o e' soffocante, necrotizzata, non-mente (mindlessness direbbe Meltzer) e quindi non esiste la possibilita' di "pensare al bambino" nei termini Bioniani di "tenerlo nella mente" ("Ripassate! Per tenere in mente" dice Andrea).

3) LE COLLUSIONI REGRESSIVE che sono il CONOSCIUTO NON-PENSATO della coppia con le REGRESSIONI CONSENTITE e NON CONSENTITE.

- LE REGRESSIONI CONSENTITE che qualita' e che spessore hanno le possibilita' di regressione della coppia.
Sappiamo che la regressione e' possibile quanto piu' e' possibile sperimentare stati di non-integrazione; questi a loro volta dipendono da quanto e' stato possibile sperimentare quello stato primordiale di "tranquillo benessere" descritto da Khan e quindi quanto tranquilla e' stata "la strada verso l'integrazione" (Winnicott), priva di vuoti e assenze che sappiamo non sono mai vuoti in quanto tali ma colmi di angosce (Crocetti) rispetto alle quali interviene il sintomo somatico che blocca i processi di integrazione (Gaddini).

- LE REGRESSIONI NON-CONSENTITE determinano su quali patti la coppia si e' accordata, cosa ha escluso dalla propria regressione.
Quali sono ed in che misura sono interessate le aree nelle quali la regressione si arresta in quanto non e' consentita dal patto di coppia.
Spesso a generare sofferenza sono le esclusioni di aree che riguardano la pulsionalita', l'erotismo o la sessualita' come sembra nel caso di Andrea dove il bambino e' collocato nel lettone ad impedire certo un'intimita' ma forse anche a cucire la cesura di una fuga come nel caso del Piccolo Hans (Freud).

LA MEMBRANA DEL NUCLEO e' rappresentata dalle difese dell'Io di coppia cioe' IL DISSOCIATO, difese arcaiche come la negazione, la rimozione, l'identificazione proiettiva.
E' l'area dello SCONTATO, cioe' di tutto cio' che e' "normale" per la coppia e che ne depaupera le risorse.

Un bambino collocato qui al momento del suo concepimento dalle "traversie della vita" dei genitori (Winnicott) incontra un'attivazione patologica di tale portata da disturbare o inficiare la sua crescita.

Nel dissociato si collocano le aree di deprivazione e di frattura del Se' dei membri della coppia piu' profonde.
Sappiamo che le aree della coppia in cui si inseriscono i traumi per il bambino sono, oltre alle privazioni, le deprivazioni ed un'errata gestione delle pulsioni.

Le deprivazioni e le assenze almeno a carico della figura paterna sembrano essere evidenti nella storia di Andrea: assente e senza nome e' la figura paterna della madre di Andrea; duro fino al sadismo il nonno che per lei sara' la figura maschile di riferimento.
Ecco che allora il padre di Andrea sembra incaricarsi di incarnare questi due aspetti del maschile in uno scellerato patto patologico: spesso assente e, quando presente, duro ed assertivo eppure fragile e vulnerabile (come dimostrerebbe il disturbo urinario dai correlati psicodinamici di cui si e' trattato sopra).
Khan afferma che negli atteggiamenti e pratiche sado-masochistiche c'e' sempre un "nucleo di dolore psichico che e' stato vissuto e perduto, mentre al suo posto sono proliferate le fantasie di copertura".

Pare possibile ipotizzare che questa coppia abbia tagliato fuori gli aspetti che riguardano il maschile.

L'aggressione sadica ed il dolore masochistico collocati nelle aree della quotidianita' di coppia sostituiscono forse la sessualita' (a cui appartengono componenti pulsionali del maschile: aggressivita' intesa come ad-gredior, cioe' andare verso).

La dissociazione di queste componenti e' forse finita su Andrea ed ha determinato il comportamento ticcoso ed il disturbo urinario.

Nel dissociato di questa coppia sembrano essere comunque presenti altre aree di deprivazione presentificate dalle nonne di Andrea che ogni giorno rinnovano per le moderne vie telefoniche un legame avviluppante e squalificante con i rispettivi figli.
Sembra che queste nonne, a loro volta senza compagni domandino, in nome di un vincolo antico, consolazione, sostegno e contenimento proprio cio' che la madre di Andrea domanda al figlio scavando quei vuoti pieni di angosciosi mostri e teschi bidimensionali (Meltzer).

IL CITOPLASMA dove si colloca la quotidianita' della coppia, gli impegni, il lavoro, la casa etc.
Nel citoplasma della cellula coppia-madre di Andrea come in un "Io-pelle colabrodo" (Anzieu) sono fuoriusciti gli elementi patologici del nucleo e delle sue difese, inquinando la quotidianita' della vita della coppia, rendendo ogni aspetto di essa faticoso e veicolo di attacco e sofferenza reciproche.
Ricordo a questo proposito le fatiche descritte dai genitori di Andrea nella gestione del figlio.

Ed infine:
LA MEMBRANA ESTERNA: LE DIFESE SOCIALI cioe' come la coppia si "maschera" per esporsi nel contesto sociale.
E' ovviamente strettamente collegato a "cio' che pensa la gente" cioe' l'esterno o, si potrebbe anche dire, l'estraneo.

In situazioni particolari, dove la vergogna assume una rilevanza notevole, anche un figlio, purche' concepito all'interno del matrimonio, ha un ruolo dimostrativo, e forse anche riparativo rilevante.

Ricordo che la signora e' figlia della vergogna di una gravidanza al di fuori del matrimonio.

Concludendo si puo' dire che la vita psichica di un essere umano dipenda dalla "salute" (intesa dalla capacita' di funzionamento interno e di scambio con l'esterno) della cellula coppia-madre nella stessa misura in cui, per quei medici che ne fanno unico oggetto di attenzione e cura, la "salute" fisica dipende dalla salute della cellula biologica che sara' embrione nell'incontro del concepimento.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Balint M. e E., La regressione; Raffaello Cortina, Milano, 1983.
Bion W.R., "Apprendere dall'esperienza", Armando, Roma, 1972
Correale A., Neri C., Fadda P., "Letture Bioniane", Borla editore, Roma, 1994
Crocetti G., "Legami Imperfetti", Armando Editore, Roma, 1997
Crocetti G., "Ascolto terapeutico e comunicazione in oncologia", Borla, Roma, 2002
Davis M., Wallbridge D.C., "Introduzione all'opera di D.W. Winnicott", Martinelli, Firenze, 1994 (rist.)
Erikson E.H., "I cicli della vita", Armando Editore, 1984
Fornari F., ""Il padre signore della morte"" in In nome del padre, a cura di: Ferrarotti F., Laterza, Bari, 1983
Fraiberg S., "Il sostegno allo sviluppo", Raffaello Cortina, Milano
Gaddini E., "Fantasie difensive precoci e processo psicoanalitico" in: Scritti, Raffaello Cortina, Milano, 2002
Khan M.R., "Lo spazio privato del Se'", Boringhieri, Torino, 1979
Winnicott D.W., "Sviluppo affettivo e ambiente", Armando Editore, Roma, 2002 (rist.)
Winnicott D.W., "Dalla Pediatria alla Psicoanalisi", Martinelli, Firenze, 1991

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