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Sindrome da Alienazione Parentale: una nuova patologia? Dall'affidamento esclusivo all'affidamento condiviso
L'articolo " Sindrome da Alienazione Parentale: una nuova patologia?" parla di:
- Affidamento esclusivo e condiviso
- Sindrome da Alienzazione Parentale
- Risvolti e aspetti critici
Articolo: 'Sindrome da Alienazione Parentale: una nuova patologia? Dall'affidamento esclusivo all'affidamento condiviso'
A cura di: Ada Moscarella
INDICE: Sindrome da Alienazione Parentale: una nuova patologia?
- Dall'affidamento esclusivo all'affidamento condiviso
- La sindrome da alienzazione parentale (PAS)
- Aspetti critici della PAS
- Bibliografia
Dall'affidamento esclusivo all'affidamento condiviso
L'approvazione in Italia, nel 2006, della legge 54 tentava di risolvere l'equivoco per cui alla separazione personale dei coniugi non doveva
seguire l'affidamento esclusivo a uno dei genitori: questo al fine di poter garantire al bambino la continuità del rapporto con i genitori
e a questi la possibilità di esercitare adeguatamente il proprio ruolo e le proprie funzioni.
Tuttavia, questi buoni propositi non hanno trovato ancora un'adeguata considerazione all'interno dei tribunali, per cui, anche quando la legge
è applicata, le sentenze non riflettono affatto lo spirito con cui è stata formulata, finendo per somigliare al precedente istituto
dell'affidamento esclusivo, soprattutto quando sono presenti elementi di criticità come differenze di nazionalità, religione,
cultura dei due ex coniugi.
Nella realtà italiana l'affidamento esclusivo o condiviso ma con "domicilio prevalente" presso uno dei genitori, rappresenta
la regola in quasi la totalità dei casi. E nella quasi totalità dei casi è la madre il genitore cui vengono affidati i
figli, con il rischio per il padre di essere estromesso dalla vitta degli stessi.
L'affidamento del figlio, quindi, può, nei casi più estremi e accesi di conflitto, essere percepito come uno strumento
di potere che il genitore affidatario può esercitare ai danni del genitore non affidatario.
Ritenendo, il genitore affidatario, controproducente e⁄o addirittura pericoloso che il figlio intrattenga rapporti con l'altro genitore non
affidatario, può mettere in atto comportamenti e strategie con lo scopo di creare un'alleanza perversa con il figlio all'interno
della quale il bambino viene coinvolto in una indignazione a danno dell'altro genitore, e di gratificazione per il genitore affidatario, anche
quando questi si appresta a compiere azioni malevole o addirittura dolose.
La sindrome da alienzazione parentale (PAS)
Gardner ha descritto la Sindrome da Alienazione Parentale (PAS) come una serie di strategie che il genitore affidatario mette in atto per
separare (alienare) il figlio dal genitore non residente. Queste manovre rappresentano un vero e proprio condizionamento che induce il bambino
a denigrare e disapprovare in modo ingiustificato e⁄o esagerato l'altro genitore, che viene percepito come inadeguato, assente, malvagio,
principale responsabile della rottura della famiglia.
Queste si concretizzano in azioni come:
- mentire al figlio o agli altri
- ostacolare la comunicazione con il genitore non residente, impedendo le telefonate o arrivando a boicottare le visite
impedire la partecipazione alla vita del figlio, non comunicando ad esempio, quali sono le attività scolastiche e/o
extrascolastiche cui il bambino partecipa
Gardner sottolinea che per parlare di autentica PAS è necessario che siano presenti alcuni prerequisiti:
- Il genitore alienato è effettivamente innocente.
La PAS non può essere riscontrata nei casi in cui ci siano stati effettivi episodi di abusi o comportamenti di trascuratezza e
disinteresse;
- Il ruolo del figlio non è passivo, ma attivo nella costruzione del processo di alienazione.
Non si tratta di un "lavaggio del cervello" che il bambino subisce supinamente, ma anzi, egli è attivo e fornisce un suo personale
contributo alla campagna di denigrazione.
Presenti questi prerequisiti, la PAS si manifesta attraverso otto "sintomi" principali:
- Messa in atto di una campagna di denigrazione;
- Motivazioni futili, incongrue rispetto alla violenza della campagna di denigrazione messa in atto;
- Mancanza di ambivalenza, per cui il bambino è chiaramente schierato a favore del genitore affidatario ed esprime un giudizio totalmente
negativo a carico dell'altro genitore;
- Fenomeno del "pensatore indipendente", per cui il bambino è assolutamente convinto che il suo giudizio origini da una sua valutazione
scevra da qualsiasi condizionamento e influenza da parte del genitore alienante;
- Appoggio automatico del genitore alienante;
- Assenza di senso di colpa nel bambino;
- Presenza di "scenari presi a prestito" ossia di espressioni, termini, situazioni che il bambino non conosce ma che sono inculcate dall'adulto;
- Estensione dell'ostilità alla famiglia allargata del genitore alienato.
Secondo Gardner la PAS è una forma di violenza sul minore, che ha tra le principali conseguenze alterazioni dell'esame di
realtà, narcisismo, indebolimento della capacità di empatia, mancanza di rispetto per l'autorità.
Aspetti critici della PAS
Molte sono le difficoltà legate alla teorizzazione proposta da Gardner.
Innanzitutto sono ancora troppo scarse le indagini e gli studi condotti, e non è ancora chiaro se questo disturbo caratterizzi il momento
della separazione e del divorzio o si instauri già nelle fasi precedenti o, ancora, sia presente una continuità nel processo di
separazione e che la PAS si aggravi con l'evento dell'effettivo divorzio.
Inoltre si corre il rischio di patologizzare situazioni che invece possono essere interpretate diversamente.
La preferenza per un genitore, ad esempio, può non essere dovuta affatto ad un indottrinamento dall'esterno, ma a variabili biologiche,
psicologiche o sociali, come il sesso del bambino e del genitore, lo status economico, l'età del bambino...
L'ostilità e il rifiuto, soprattutto in un momento critico come la separazione, possono essere sentimenti comuni nel bambino senza
che questi debba essere necessariamente vittima di un condizionamento. E nel considerare la pregnanza dell'eventuale pressione del genitore
affidatario, è necessario sempre tenere in considerazione variabili come l'età e le capacità cognitive del bambino, la
presenza di sentimenti di abbandono da parte del genitore "alienato" e la paura di perdere la relazione anche con il genitore affidatario o
la convinzione di doversene prendere cura.
Ci sono poi da considerare casi in cui l'ostilità del bambino nei confronti dell'altro genitore origini da effettivi abusi domestici che
ha subito o a cui ha assistito prima che i genitori prendessero la decisione di separarsi.
Molte sono anche le osservazioni da fare, partendo da un punto di vista sistemico, che consideri la famiglia un'unità relazionale
diversa dalla semplice "somma" degli individui.
La descrizione di Gardner, infatti, sembra peccare di una eccessiva causalità lineare, ccncentrandosi in maniera unidirezionale sull'azione
che il genitore alienante agisce sul bambino, tenendo in scarsa considerazione il ruolo del sistema familiare ed extrafamiliare, del contesto
legale in cui l'evento della separazione avviene e del contesto sociale.
Osservando in quest'ottica tale configurazione relazionale, se ne individuano innanzitutto gli aspetti paradossali e auto-rinforzanti.
Infatti, tanto più l'altro genitore cercherà di vedere il figlio, tanto più saranno violenti gli atti di discredito. Se il genitore
non affidatario, poi, decidesse di allontanarsi per sfuggire agli attacchi dell'altro genitore, verrà discreditato comunque, in quanto
avrà confermato l'immagine di un genitore inaffidabile e che abbandona la famiglia.
Sempre da un punto di vista sistemico, inoltre, quanto descritto da Gardner mi appare l'estrema manifestazione di quanto già individuato
da Haley nel 1973.
Jay Haley, allievo di Milton Erickson, interpretava le relazioni umane come manifestazione e gestione di dinamiche di potere e già allora
aveva individuato che nelle famiglie sintomatiche è possibile spesso riscontrare una particolare configurazione triadica denominata
"triangolo perverso".
Questa si caratterizza per una coalizione segreta tra una persona con un'altra persona di un'altra generazione al fine di colpire un suo pari.
Si tratta quindi di una coalizione intergenerazionale, perché coinvolge due persone di una stessa generazione e un'altra di una
generazione diversa.
All'aspetto intergenerazionale, si accompagna l'aspetto della segretezza della coalizione: la coesione genitore-figlio ai danni dell'altro
genitore, infatti, è dissimulata e⁄o negata, anche a livello metacomunicativo.
Haley, inoltre, evidenzia l'aspetto critico dei conflitti di lealtà quando l'individuo si trova a dover necessariamente interagire
con i diversi livelli del sistema: per sfuggire a questi conflitti, il bambino può decidere di mettere in atto comportamenti "strani" fino
a manifestazioni autenticamente patologiche.
Personalmente conservo ancora dello scetticismo sulla possibilità di codificare la PAS come una nuova patologia e sul suo eventuale
inserimento nel DSM-V, come proposto da alcuni studiosi americani.
Innanzitutto, così come è teorizzata, non si comprende bene chi è il soggetto affetto da PAS (il bambino? Il genitore
alienato? Il genitore alienante?).
Se da un punto di vista sistemico questo quesito non riveste una fondamentale importanza, in quanto il disagio è nel sistema e nelle
relazioni, da un punto di vista giuridico non è un aspetto trascurabile.
Inoltre se da un punto di vista clinico il conflitto tra genitori separati o divorziati che si manifesta tramite la triangolazione di un figlio
non rappresenta una illuminata novità, è da un punto di vista giuridico che la codifica di una tale sindrome rischia di avere un
impatto inquietante. Essa, infatti, rischia di creare situazioni ad alto rischio per la tutela dei minori, offrendo, naturalmente in maniera
involontaria, una pericolosa mano a chi non vuole tenere in conto i diritti del bambino, delle bambine e dei genitori che vogliono prendersene
cura.
Bibliografia
- Bernet, Von Boch-Galhau, Baker, Morrison, "Parental Alienation disorder and DSM-V", The American Journal of Family Therapy 36 (5):
349-366, 2010
- Gardner, R.A., "The Parental Alienation Syndrome and the Differentiation between Fabricated and Genuine Child Sex Abuse", Creative
Therapeutics, Cresskill, N.J., 1987
- Gardner, R.A., "Family Evaluation in Child Custody Mediation, Arbitration and Litigation,", Creative Therapeutics, Cresskill, N.J.,
1989
- Haley, Hoffman, "Tecniche di terapia della famiglia", 1974
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