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Recensione Test: Il test di Wartegg

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Recensione Test: Il test di Wartegg

L'articolo "Recensione Test: Il test di Wartegg" parla di:

  • Descrizione del test grafico proiettivo di Wartegg
    Modalità di somministrazione e analisi
    Valutazione dei risultati e possibili diagnosi
Psico-Pratika:
Numero 135 Anno 2017

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Articolo: 'Recensione Test: Il test di Wartegg'

A cura di: Valentina Zappa Autore HT
Recensione Test: Il test di Wartegg
Scheda tecnica

Tipologia del test: test carta e matita

Modello teorico di riferimento: teoria della personalità psicologico-analitica di Jung

Tempo: 10/20 minuti per il singolo; 30 minuti per gruppo

Cosa misura: indaga, attraverso le rappresentazioni grafiche, la struttura della personalità

Qualifica del somministratore del test: Psicologo

Destinatari: soggetti dai 4 anni in su

Modalità di somministrazione: individuale o collettiva

Materiale: foglio su cui eseguire il test e una matita di media morbidezza

Autore: Ehrig Wartegg (1897-1983)

Validità: comprovata da numerose ricerche

Indicazioni: utile per indagare la struttura della personalità ed eventualmente far emergere indizi patologici

Controindicazioni: nessuna

Punti di forza del test: è ben tollerato, di facile somministrazione e rapida interpretazione

Punti di debolezza del test: scarsa attendibilità se somministrato senza ausilio di altri reattivi

    INDICE: Recensione Test: Il test di Wartegg
  • Presentazione del test
  • Somministrazione del test
  • Realizzazione
    • Analisi del tratto
    • Intensità
    • Lo spazio
    • Senso e direzione
    • Contenuti: contenuti naturali
    • Contenuti: contenuti fantastici
    • Contenuti: gli oggetti
    • Il movimento
  • Valutazione
  • Interpretazione
  • Indizi patologici
  • Riflessioni
  • Bibliografia
  • Altre letture su HT
Presentazione del test

Questo test è stato ideato dallo psicoanalista tedesco Ehrig Wartegg (1897-1983), il quale aveva svolto un dottorato relativo alla Psicologia dei Sentimenti presso il prestigioso laboratorio di Lipsia, in cui insegnava Wilhelm Wundt (1832-1920), psicologo, fisiologo e filosofo tedesco. Ehrig Wartegg sosteneva, anche sulla base di specifiche leggi della Gestalt, che i disegni fossero l'espressione del mondo interiore e, come tali, venissero originati dai sentimenti più profondi; proprio per questa ragione ogni disegno viene rappresentato in modo diverso a seconda della personalità di ciascun soggetto. Pur essendo un test somministrabile a diverse fasce di età, è opportuno effettuare delle distinzioni per quanto riguarda lo sviluppo del grafismo secondo la maturazione delle funzioni mentali ed emotive, in quanto stessi tratti eseguiti in età diverse, possono avere significati differenti:

  • realismo intenzionale (dai 4 ai 7 anni): si passa dallo scarabocchio (a cui il significato veniva attribuito dopo la realizzazione) alla rappresentazione dell'ambiente che circonda il bambino, formato da persone e oggetti;
  • realismo intellettuale (dai 7 ai 9 anni): il disegno non è più solo "copiare" gli oggetti, ma è espressione della iniziale rappresentazione mentale;
  • realismo visuale oggettivo (dai 9 ai 13 anni): vi è il distacco dalla rappresentazione povera e geometrica per aderire all'oggetto nella sua ricchezza di volume, ombre, proporzione; avviene il passaggio dal disegno infantile alla prospettiva dell'adulto;
  • realismo personale (dai 13 anni in su): non si tratta più solo della raffigurazione della realtà esteriore, ma anche dell'espressione personale del mondo.

In questa recensione, che farà riferimento al sistema di interpretazione messo a punto da Alessandro Crisi (C.S.W. - Crisi Wartegg System), ci si soffermerà sulla somministrazione di tale reattivo in età evolutiva, più precisamente tra i 5 e i 15 anni di età.

Somministrazione del test

Al bambino viene presentato un foglio di carta suddiviso in 8 riquadri, disposti in due file orizzontali da 4 e una matita a punta piuttosto morbida. In ognuno di tali riquadri è presente un segno (stimolo) a cui il bambino dovrà dare la propria interpretazione, completandolo.

  • Il primo prevede un punto al centro, che rappresenta il proprio punto di vista, l'Io.
  • Il secondo prevede una piccola linea ondulata, che rappresenta la vitalità e l'adattamento all'ambiente.
  • Il terzo prevede tre linee verticali che rappresentano l'energia, il dinamismo attuale e lo sviluppo intenzionale.
  • Il quarto prevede un piccolo quadrato nero, che rappresenta ciò che è percepito come oscuro, ignoto, pauroso, inconscio.
  • Il quinto prevede una linea trasversale, che rappresenta un ostacolo e l'incitamento a superarlo.
  • Il sesto prevede una linea orizzontale e una verticale, che rappresentano l'orientamento verso una decisione razionale se le linee vengono unite in un insieme tutto strutturato oppure una capacità di sintesi, se le due linee vengono considerate come separate e distinte.
  • Il settimo prevede un semicerchio punteggiato (poco esplicito), che rappresenta la sensibilità.
  • L'ottavo prevede un arco convesso di cerchio, che rappresenta l'espansione della personalità e i rapporti personali e sociali del soggetto, la sua etica.

Egli potrà partire da qualsiasi riquadro, sarà cura dello psicologo annotare l'ordine sequenziale con cui sono stati eseguiti.
Una volta terminati i vari disegni, verrà chiesto al bambino di esprimere le sue preferenze e di dare un titolo ad ogni vignetta.

Realizzazione

I soggetti hanno a disposizione tra i 10 e i 20 minuti per completare il Wartegg, al termine dei quali il foglio verrà ritirato.
Cancellature, omissioni, linee spezzate, un lungo tempo di realizzazione, sono tutti segnali di una certa ansia nel completamento di tale test grafico. A questo scopo, per una corretta interpretazione, è importante valutare:

  • il tratto
  • l'intensità
  • lo spazio utilizzato
  • la direzione del disegno
  • i contenuti (naturali, fantastici, oggetti)
  • il movimento.
Analisi del tratto

Linea dritta: indica razionalità, con esclusione di ogni dato non controllato e affettivo (irrigidimento, distacco emotivo). Essa si può orientare in senso verticale, denotando una certa ambizione e costruttività, o in senso orizzontale, esprimendo dei conflitti interiori. Quando vengono ripetute più linee parallele tra loro, si può riscontrare ostinazione, spesso ossessività e copertura di un'insicurezza profonda.
Linea curva: indica una tendenza alla flessibilità e alla prevalenza della sfera emotiva su quella razionale.
Fino agli 8 anni, è normale tracciare maggiormente linee dritte a causa della "non visione" ancora dell'oggetto nella sua globalità.

Intensità

L'intensità è legata a meccanismi individuali inconsci e varia in funzione dell'impulsività vitale, permettendo di comprendere alcuni aspetti della personalità.

  • linea sfumata sottile: può essere indice di basso livello energetico, inibizioni, timidezza e incertezza, ma anche finezza intellettuale ed emotiva (precisione, delicatezza, sentimenti romantici);
  • linea molto calcata: può essere segno di ansietà, che può sfociare in ostilità ed aggressività;
  • linea chiara: può essere segno di grande sensibilità, ma anche vulnerabilità emotiva;
  • linea continua-discontinua: quando vi è un arresto ingiustificato, si deve supporre una forza inibitrice che sollecita una riflessione per superare l'ansia dell'esecuzione e ciò denota insicurezza ed indecisione. Invece, la prosecuzione della linea oltre l'orlo del riquadro, è indice di imposizione e decisione sul mondo esterno. Di solito, è connessa ad una linea piuttosto pesante, mentre quella discontinua a caratteri più leggeri.

Fino ai 7 anni, vi sarà un tratto molto marcato, che però non è significativo di ostilità, ma indica la grande energia scaricata attraverso il disegno.

Lo spazio

Anche lo spazio utilizzato per il disegno è indicativo di tratti di personalità:

  • utilizzo di poco spazio: povertà associativa, visione ristretta, comunicazione ridotta per blocco emotivo che inibisce l'espressione. Spesso, questi soggetti appaiono timorosi e incapaci di orientarsi nella vita, di risolvere i problemi;
  • utilizzo moderato dello spazio: moderata ambizione e affermazione di se stessi;
  • utilizzo molto ampio dello spazio: affermazione del proprio Io, bisogno di farsi stimare, di colpire in modo esibizionistico, ridotto controllo delle pulsioni;
  • spazio vuoto: più comune nel sesso maschile rispetto a quello femminile, è indice di inibizione, blocco, impoverimento emotivo.
Senso e direzione

Guardando il disegno frontalmente, è importante considerare la direzione dello stesso.

  • verso destra e verso l'alto: estroversione, progresso evolutivo, capacità di realizzazione, di decisione, efficienza, abilità, empatia;
  • verso sinistra e verso il basso: introversione, introspezione, evoluzione meno avanzata.
Contenuti: contenuti naturali

Con contenuti naturali si intende la rappresentazione di ciò che esiste in natura. Fanno parte di essi:

  • contenuti scenici naturali, come il disegno di cascate, campi di fiori, ecc., che esprimono una sensibilità realistica di tipo romantico. Sono molto frequenti negli adolescenti perché non hanno ancora una chiara delineazione delle loro aspirazioni e identità;
  • contenuti umani, che indicano l'adattamento sociale; la mancanza totale di persone nei disegni indica un alto livello di introversione, mentre le "caricature" esprimono irritazione, invidia e ostilità;
  • animali, che indicano una non sufficiente maturità.
Contenuti: contenuti fantastici

La rappresentazione di contenuti non reali può implicare il tentativo di fuga dalla realtà o un disadattamento per mancata soddisfazione. Essi sono normali in età evolutiva fino alla pubertà, mentre la permanenza negli adulti potrebbe essere sintomo di immaturità emotiva.

Contenuti: gli oggetti

Gli oggetti, rappresentati maggiormente dal genere maschile, si distinguono in diversi tipi:

  • oggetti decorativi (collane, bracciali, vasi, ...), i quali indicano il desiderio di apparire, di affermazione esibizionistica, con scarsità di contenuto razionale e di produttività;
  • oggetti di soddisfazione immediata (cibi, bibite, ...), i quali esprimono una tensione verso i bisogni più o meno coscienti;
  • oggetti strumentali (penne, pennelli, ...), i quali sono espressione di attività e produttività;
  • astrazioni (spirali, reticolati, ...), che indicano un allontanamento dal reale per rifugiarsi in una sicurezza culturale e artificiale;
  • astrazioni tecnico-geometriche (solidi, ...), i quali esprimono insicurezza e chiusura affettiva;
  • astrazioni simboliche (valori, ideali, ...), che indicano un alto livello di intelligenza, ma uno scarso contatto emotivo con il reale.
Il movimento

Si distinguono tre diverse specie di movimento:

  • il movimento di oggetti cosmici (pianeti, nubi, ...), che si riferisce direttamente alla sfera delle pulsioni;
  • il movimento di cose meccaniche (razzi, auto, ...), che connota una maggiore integrazione nella sfera del controllo;
  • il movimento degli esseri viventi, che si riferisce agli interessi più coscienti del soggetto.
Valutazione

Ogni singolo riquadro viene poi valutato in base a:

  • la qualità affettiva (tipo di connotazione emotiva che caratterizza ogni disegno del soggetto) = ad ogni disegno viene assegnato un punteggio a seconda che rappresenti contenuti piacevoli (acquario, alba, aquilone, caramelle, fiori, mare, stelle, visi allegri, ...), neutri (api, croci, dinosauri, fuoco, notte, numeri, statue, ...) o spiacevoli (alberi spogli, insetti, armi, cimitero, gabbia, maschere, ...);
  • la qualità formale (capacità di giudizio e concentrazione) = ad ogni disegno viene assegnato un punteggio a seconda che il significato sia evidente e immediatamente percepito senza necessità di chiarimenti, che ci siano molteplici possibilità di lettura necessitando della spiegazione da parte del soggetto o quando è incomprensibile e non vi è alcun fattore che ne permetta l'identificazione;
  • contenuti = ad ogni disegno viene assegnato un punteggio a seconda che vengano rappresentati contenuti primari (animali, fiori, alimenti, esseri umani interi, statue, ...) di cui fanno parte i contenuti naturali, gli oggetti di soddisfazione immediata, gli oggetti strumentali, le astrazioni, le astrazioni geometriche, o secondari (bandiere, stemmi, monete, quadri, maschere, ...) di cui fanno parte i contenuti fantastici e le astrazioni simboliche;
  • frequenza = ad ogni disegno viene assegnato un punteggio a seconda che rappresenti disegni frequentemente realizzati dalla maggior parte delle persone (denominati volgari) ad esempio un fiore nel primo riquadro, una scala nel terzo o un martello nel quinto, oppure che siano disegni dotati di una certa originalità, i quali rispecchiano la capacità di elaborare in modo individualizzato e creativo il segno-stimolo;
  • fenomeni particolari = bisogna porre una considerevole attenzione a fenomeni tra cui: l'autoriferimento ("sono io!") tipico degli egocentrici, il bordo oltrepassato, la contaminazione (ad esempio un uomo con la testa da lupo), il capovolgimento del riquadro tipico di chi vive l'ambiente circostante come ostile, la cancellazione o l'annerimento del riquadro, la devitalizzazione (animali o umani morti), disegno incompleto tipico degli insicuri, l'integrazione inadeguata dello stimolo all'interno del disegno tipica di chi ha un ritardo nello sviluppo, la perseverazione del contenuto, il rifiuto globale di fare alcun disegno, la sproporzione (ad esempio il puntino del primo riquadro viene utilizzato come testa di un uomo) indici tipici di distacco dalla realtà, la trasparenza (ad esempio raffigurare il cuore sopra gli abiti) tipico di chi ha un disturbo del pensiero formale se ha più di 7 anni.
Interpretazione

Una volta ritirato il test e terminati i conteggi, si procede con l'analisi per poter dare un'interpretazione circa la personalità dei soggetti in questione, basandosi su:

  • qualità affettiva: valori bassi di qualità affettiva (<45%) indicano personalità depresse, poco interessate alle relazioni sociali, mentre valori oltre il 70% indicano soggetti estremamente adattati al sociale;
  • qualità formale: valori superiori al 75% indicano personalità paranoiche, mentre inferiori al 40% soggetti psicologicamente disturbati o ipodotati;
  • rapporto tra qualità affettiva e qualità formale: se il rapporto risulta maggiore di 1, si tratterà di soggetti estroversi e spontanei, se è esageratamente superiore a 1 si tratterà di soggetti egocentrici ed immaturi; se invece il rapporto risulta inferiore a 1, si tratterà di soggetti introversi e se è esageratamente inferiore a 1 si tratterà di soggetti rigidi, inibiti nelle emozioni;
  • percentuale di risposte volgari: se la percentuale è superiore al 40% si tratta di soggetti privi di capacità critiche, probabilmente depressi, mentre se è inferiore al 15% si tratta di personalità molto creative;
  • percentuale di risposte originali: se la percentuale è superiore al 35% ci può essere una tendenza eccessiva a vivere nel proprio mondo personale, implicando una scarsa comunicazione sociale e il prevalere della fantasia sulla realtà; valori inferiori al 10% invece possono indicare un basso livello culturale o soggetti depressi;
  • indice di ansia (dato dall'annerimento dei riquadri): l'annerimento indica uno stato di malessere interiore, la presenza di stati ansiosi, ma dal disegno si capisce se tale ansia è ben controllata oppure no. Nel primo caso, compariranno ombreggiature ben curate, mentre nel secondo ci sarà gran confusione e disordine;
  • bordi oltrepassati: il suo valore normale è 0; se vi sono valori superiori, sono indice di incapacità nel controllo dell'energia libidinosa o aggressiva.

I settori della personalità rilevabili sono i seguenti:

  • energia disponibile, ossia il grado di dipendenza o dominanza rispetto alle altre persone;
  • energia operativa, ovvero la capacità di compiere delle decisioni;
  • comportamento mentale, ossia la concretezza o astrazione e il grado di razionalità;
  • comportamento affettivo, ossia la capacità di provare empatia;
  • orientamento globale, cioè delineazione di un profilo di persona chiusa, introversa, poco socievole oppure aperta, estroversa, ben integrata nella società.

Successione dei disegni. Wartegg affermava che: "Non si deve considerare casuale la successione dei disegni che un soggetto segue proprio per l'addentellato che essi hanno con i segni-stimolo archetipici". Proprio per questa ragione, è opportuno considerare che i riquadri che vengono disegnati per primi dal soggetto (o nella prima metà del test) rappresentano le "scelte" (aree di maggiore sviluppo ed integrazione, i punti cardine sui quali si è andata evolvendo e strutturando l'organizzazione di personalità del soggetto), mentre quelli disegnati per ultimi (o nella seconda metà) rappresentano i "rinvii" (aree conflittuali, nuclei problematici attivi che condizionano, per lo più inconsciamente, il funzionamento dell'intera personalità).

Indizi Patologici

Le anomalie più facilmente rilevabili sono anzitutto i disordini organici, ovvero disfunzioni dovute a modificazioni strutturali del sistema nervoso centrale (causati da malattie, infortuni o patologie come ad esempio, l'autismo, il ritardo mentale, l'Alzheimer, la depressione, il disturbo ossessivo compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress ecc, tutti disturbi che generano una confusione generale, problemi di memoria e scarsa capacità di giudizio) che possono condurre a mancanze nel funzionamento psichico; questi deficit si traducono:

  • per quanto riguarda il tratto, nella discontinuità della pressione, che porta all'alternanza di un tratto pesante con un tratto leggero producendo un risultato non equilibrato;
  • per quanto riguarda la realizzazione, nella scarsa elaborazione dello stimolo e tendenza a stereotipia e ripetizione quasi meccanica del segno;
  • per quanto riguarda il contenuto, nella realizzazione di disegni astratti, poveri di contenuti umani.

Le altre anomalie che si possono riscontrare sono:

  1. il disordine di personalità
    • tratto: leggero, discontinuo, spezzato
    • realizzazione: spostamento dello stimolo in altri riquadri
    • contenuto: rotture, incrinature, carattere ossessivo (grottesco, minaccioso, spire, occhio isolato, ...);
  2. tendenza schizoide
    • tratto: labile, interrotto, presenza di linee multiple
    • realizzazione: scarsa aderenza allo stimolo, isolamento
    • contenuto: quadri legati tra loro da una successione "logica";
  3. tendenza depressiva
    • tratto: piuttosto marcato, tendenza all'annerimento
    • realizzazione: povertà associativa
    • contenuto: mancanza di dinamismo, realizzazione di disegni astratti, poco umani o organici.
Riflessioni

Il "Wartegg", grazie alla facile somministrazione e rapida interpretazione, è un ottimo strumento per condurre la persona esaminata ad esprimere il proprio inconscio; esso però, come tutti i test carta-matita, non pretende, se somministrato da solo, di essere totalmente esatto.
Per poter avere una maggiore attendibilità e una maggiore globalità circa la struttura della personalità, sarebbe opportuno affiancare a tale test, il Rorschach (che per avere risultati adeguati dovrebbe essere somministrato dai 6/7 anni in poi) che si propone di studiare la personalità degli individui esaminati attraverso la descrizione di ciò che vedono illustrato in 10 tavole in ognuna delle quali sono state riprodotte delle macchie d'inchiostro.
Il Wartegg, che può essere utilizzato non solo in ambito clinico ma anche peritale, di ricerca, di selezione e dell'orientamento, solitamente viene accolto in maniera favorevole dai soggetti esaminati, sia che venga somministrato individualmente che collettivamente.

Bibliografia
  • Benedetti A., Bologna M., Crosato S., Favretti L., Giusti E., Lestingi L., Sangiorgi A.M., Crisi A., Il test di Wartegg nei servizi di consulenza, in "Psichiatria e Psicoterapia", 27, 2, 2008
  • Castellini G., Kostelic A., Utilità diagnostica del reattivo di disegno di Wartegg: casi clinici. Atti del congresso "Una società a rischio" XIII Congresso Nazionale AIAMC - IX Congresso Latini Dies Milano, 2005
  • Cesa-Bianchi M., Jacono G., Perugia A., Il disegno come mezzo diagnostico della personalità, in "Archivio di Psicologia, Neurologia e Psichiatria" n. 14, pp. 207-208 - Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 1953
  • Crisi A., "Il test di Wartegg alla luce della teoria Psicoanalitica di C. G. Jung". Roma, Babele, anno III, 1998
  • Pfeiffer W., Diagnosi psichica mediante il reattivo di Wartegg, in "Contributi originali per l'approfondimento del diagnostico di Wartegg (W.Z.T.)" Verona, C.I.S.E.R.P.P., 1984
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Commenti: 4
1 bartolomeo Favacchio alle ore 11:02 del 04/04/2017

articolo molto interessante, anche perchè ho sempre considerato Jung molto importante nella dinamica della personalità e poi perchè il test, di cui ho il libro di spiegazioni è interessante e apre la conoscenza alle psicopatologie

2 Blandina Pirocchi alle ore 22:48 del 07/04/2017

Si tratta di un test proiettivo importante in grado di attivare e mettere in luce dinamiche profonde. Utile a più livelli, da quello evolutivo a quello psicopatologico. Occorre una reale competenza psicologica ed esperienza per una corretta interpretazione dei risultati. Come l'articolo qui riportato mette in evidenza occorre prendere in considerazione , oltre ai contenuti, diversi aspetti, da quelli legati alla qualità del tratto, alla gestione dello spazio, alla sequenza della esecuzione ecc. Ho personalmente tenuto dei seminari su questo test nell'ambito della grafologia. Una buona competenza grafologica è di grande ausilio per la corretta interpretazione degli aspetti summenzionati.

3 Valentina alle ore 11:18 del 10/04/2017

Ringrazio per l'attenzione posta all'articolo e confermo che una buona competenza grafologica sarebbe una grande risorsa nell'interpretazione di test proiettivi "carta e matita"

4 bartolomeo Favacchio alle ore 19:23 del 10/04/2017

Io sono laureato in Psicologia, ma sono anche grafologo, tuttavia gli studi della psicologia cognitiva mi hanno insegnato a diffidare da tutto ciò che non è valutabile; voglio dire che ci sono molti venditori di fumo che si mimetizzano tra queste pseudoscienze. Bisogna stare attenti e conoscere la grafologia in modo approfondito prima di usarla a sproposito come molti fanno. Nel caso del Wartegg senza dubbio la grafologia aiuta, ma aiuta una buona conoscenza di Jung, della gestalt e delle diverse rielaborazione che sono state fatte del pensiero di Wartegg

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