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La qualita' nella formazione a distanza


Dott.ssa Anna Fata

Consulente di comunicazione e copywriting

- HT Page Anna Fata

articolo tratto da psico-pratika - Numero 4 Anno 2003

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Articolo: 'La qualita' nella formazione a distanza'


LA QUALITA' NELLA FORMAZIONE A DISTANZA

Il concetto di qualita' e' stato introdotto per la prima volta in ambito aziendale e, solo di recente, anche nel settore dei servizi.
L'esperienza giapponese, influenzata dalle idee dello statistico americano Deming, ha contribuito ad affermare la convinzione che l'aumento della qualita' non coincide con l'innalzamento dei costi, bensi' si basa su: il focus sul cliente, sui processi, sui risultati, sulla prevenzione del fallimento, la mobilizzazione dell'expertise ed il feedback costante sul processo di miglioramento. Da tali punti chiave deriva il concetto di 'Total Quality Management' (TQM)

Quando si utilizza il temine qualita' si devono distinguere tre aspetti: la filosofia della qualita' complessiva (TQM) sopra descritta, le modalita' di misurazione della qualita' ed i riferimenti normativi per la certificazione di qualita'.
A quest'ultimo proposito, esistono degli organismi internazionali (International Standard Organization ISO) che hanno stabilito degli standards per l'assicurazione della qualita' i cui concetti piu' generali sono: la fiducia nel potenziale umano, che si riesce ad esprimere solo in alcuni contesti, l'enfasi sulla dimensione interpersonale e cooperativa, in cui si fa leva sullo spirito collaborativo, l'appartenenza ad un gruppo, gli obiettivi condivisi e l'attenzione al monitoraggio continuo della disfunzione.

La misurazione della qualita' e' un processo estremamente complesso, che implica la valutazione di numerose variabili, soprattutto nel caso della formazione a distanza, per via della sua multidimensionalita'. Nello specifico, le misurazione riguardano: la soddisfazione del cliente, che non coincide completamente con la valutazione del grado di apprendimento (non e' infrequente, infatti, che un buon clima relazionale contribuisca a sopravvalutare i risultati formativi raggiunti dal discente stesso); la possibile diversita' tra i richiedenti l'intervento formativo ed i discenti che necessitano, quindi, di altri criteri di valutazione; la non definizione totale o la non definibilita', in alcuni casi, degli obiettivi stessi.

Rapporto costi-qualita'

L'elemento che contraddistingue la Formazione a Distanza (FaD) e' rappresentato dalla sua possibilita' di fornire un percorso personalizzato di apprendimento, a seconda del target di riferimento. Alla FaD di ultima generazione, quindi, non puo' essere applicata l'economia di scala che, invece, era l'elemento caratterizzante delle generazioni precedenti, che consentiva di veicolare materiali, senza vincoli di spazio e di tempo, ad ampie varieta' di utenti.
La FaD di terza generazione, invece, si basa sulla interattivita' con i materiali, con i compagni di corso, con i docenti e con il tutor. Il discente si trova inserito in una classe virtuale con un numero ridotto di partecipanti, in cui sono fondamentali le interazioni orizzontali e verticali ed in cui il ruolo del tutor assume un grande rilievo. In tale frangente si verifica una ridistribuzione dei costi che passano dai materiali, allo staff di tutor e di esperti.

Dal momento che la valutazione dei benefici di un intervento a distanza e' molto soggettivo, soprattutto se non ci si riferisce ad un riscontro economico immediato, e' necessario analizzare separatamente costi e benefici, partendo dalla stima di quanto si e' disposti ad investire, a fronte di un beneficio atteso.

Gli aspetti della qualita'

Se per qualita' intendiamo un processo teso ad avvicinare il piu' possibile l'effetto reale a quello desiderato e se consideriamo un processo formativo come strettamente basato sulla partecipazione attiva dei discenti, per misurare la qualita' nei processi di formazione e apprendimento in rete si dovrebbero analizzare le seguenti relazioni:
  1. La qualita' come gestione di processo: La FaD utilizza un sistema di gestione detto 'ad anello chiuso': esso si focalizza sul monitoraggio e la regolazione in itinere del processo. Si pensi, ad esempio ai corsi multimediali a forte connotazione interattiva, in cui il fruitore ottiene continui feedback sulla sua attivita'. Il grado di retroazione, quindi, e' un elemento che contribuisce a determinare la qualita' del processo formativo.

  2. La qualita' e le interazioni interne al processo: per la valutazione della qualita' e' importante analizzare tre tipi di interazione a distanza:
    - tra i partecipanti ed il materiale didattico: i materiali devono essere di buona qualita', gradevoli, facilmente fruibili e corredati da una bibliografia di approfondimento accurata e ricca;

    - tra i partecipanti, il tutor e gli esperti: il ruolo del tutor cambia a seconda del momento specifico di svolgimento del corso. All'inizio, sara' suo compito favorire la familiarizzazione tra i corsisti, ridurre il senso di isolamento e stabilire il cosiddetto 'contratto formativo', in cui vengono esposti i contenuti del corso, gli obiettivi ed i metodi. Durante lo svolgimento del corso, deve essere in grado di fare percepire la propria presenza in modo costante, come punto di riferimento, in caso di necessita'. Verso la conclusione del corso deve essere in grado di stimolare la riflessione metacognitiva sul corso stesso;

    - tra i partecipanti stessi: la comunicazione orizzontale, tra pari, dovrebbe comprendere non solo spazi per le discussioni nell'ambito delle attivita' di gruppo, ma anche aree per la comunicazione libera, tesa a creare una maggiore familiarita' tra i partecipanti.
  3. Il rapporto tra tecnologia, interattivita' e qualita': le tecnologie, di per se', non sono in grado di migliorare il livello qualitativo, se non sono accompagnate da altri elementi, come la definizione puntuale degli obiettivi formativi e dei processi per il loro raggiungimento. Per analizzare il rapporto tra tecnologia, interattivita' e qualita', e' necessario prendere in considerazione separatamente alcuni aspetti:
    - rapporto tecnologia interattivita': l'interattivita' non e' un caratteristica intrinseca di una tecnologia, ma dipende dal modo in cui si decide di utilizzarla. Ad esempio, se si utilizza la Rete per consultare del materiale didattico, il livello di interattivita' e' pari a quello che si avrebbe con i volumi di una biblioteca, se, invece, viene utilizzata per interagire con altre persone, le sue potenzialita' vengono sfruttate al meglio. Il temine interattivita', quindi, dovrebbe essere inteso come interazione uomo-macchina mediata da software o interazione tra persone tramite le tecnologie di rete.

    - rapporto interattivita'-qualita': anche se non sempre l'interattivita', come appena definita, conduce alla qualita', dal punto di vista psicologico e relazionale, le interazioni, che possono essere favorite dalle moderne tecnologie, costituiscono un elemento fondamentale per l'apprendimento. Dal momento che un prodotto formativo da fruire individualmente a distanza, per quanto accuratamente allestito, non potra' mai raggiungere il livello di quelli che si potrebbero ottenere tramite l'interazione diretta tra i partecipanti e con il tutor, vale la pena spostare una parte delle risorse da investire dalla produzione dei materiali all'assistenza dei corsisti.

Esempio: un modello

Il modello qui presentato (Calvani, Rotta, 2000) prende in esame i criteri di qualita' per la formazione su tre livelli: la formazione in generale, l'open and distance learning e l'online learning. I criteri del livello successivo comprendono quelli del precedente, aggiungendone altri.

I criteri generali di qualita' per la formazione, in relazione alla struttura, sono:
- Le leadership: e' bene che tutto lo staff sia coinvolto nel processo di gestione della qualita' totale e che tale percorso per conseguirla possa essere, eventualmente, modificato e riadattato in itinere.

- La risorsa umana: dovrebbe essere adeguatamente formata, in particolare i tutor, i quali, prima di tutto, dovrebbero avere seguito, in prima persona, dei corsi a distanza in veste di corsisti.

- L'adeguatezza tecnica: l'infrastruttura tecnologica dovrebbe essere adeguata al contenuto del corso ed alla preparazione degli allievi. Compatibilmente con tali aspetti, dovrebbe essere il piu' 'user friendly' possibile.

- La chiarezza della struttura organizzativa: ognuno dovrebbe sapere con precisione quali sono la propria posizione ed il proprio ruolo all'interno del processo formativo.

- L'efficacia del modello didattico: la scelta dovrebbe essere effettuata con estrema cura, in relazione agli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere.

- La professionalizzazione: tutti gli attori dovranno essere in possesso dei requisiti relativi al profilo professionale stabilito, la preparazione dei discenti si dovra' basare su prove teoriche e pratiche piu' o meno strutturate, inoltre, dovranno essere allestiti momenti di contatto tra gli esperti ed i discenti.

- L'attenzione al cliente: si attuera' tramite modalita' semplici di espletare tutte quelle procedure burocratiche e amministrative che sono necessarie allo svolgimento del corso.

In relazione al processo:
- L'integrazione: per il buon funzionamento dell'intera organizzazione e' auspicabile una interazione-integrazione tra tutorship e segreteria, al fine di evitare sprechi e ridondanze.

- L'autoregolazione: monitorando in tempo reale le interazioni dovrebbe essere possibile mettere in atto, di conseguenza, gli aggiustamenti che si rendono necessari in itinere.

- La valutazione ed il supporto in itinere: il corsista dovrebbe essere costantemente sostenuto nel suo percorso di apprendimento, dovrebbe essere favorita l'autovalutazione, la meta-riflessione sull'esperienza in fieri.

In relazione alla valutazione:
- La valutazione dei partecipanti: si dovrebbero valutare il loro grado di soddisfazione, in relazione al corso ed al tutor.

- La valutazione delle conoscenze apprese

- La valutazione del trasferimento delle conoscenze in altri contesti: ad esempio, sul lavoro, la ricerca, ecc.

- La valutazione della ricaduta sulla comunita' ed eventuali risultati successivi: in termini, ad esempio, di successi lavorativi, pubblicazioni, e cosi' via.

- Il confronto tra costi e ricavi.

Ad essi, si devono aggiungere, in relazione specifica all'open and distance learning:
- La qualita' dei contenuti di istruzione: la valutazione vertera' sulla qualita' e la loro fruibilita'.

- La qualita' del monitoraggio: consistera' nella raccolta dati e documentazione, rapidita' delle interazioni, efficienza del sistema di elaborazione dati.

- La valutazione formativa:si analizzeranno la frequenza dei compiti, delle interazioni con il tutor e la qualita' del feedback.

In relazione all'online learning seguono anche:
- L'accessibilita' dell'interfaccia: che comprende l'accessibilita' tecnica, l'amichevolezza d'uso, l'ergonomia, il tempo necessario per la familiarizzazione, l'adattamento della piattaforma alle esigenze dei singoli.

- La personalizzazione: si definisce come interazione con il percorso formativo (partecipazione dei singoli alla scelta del percorso e delle finalita' dell'apprendimento, frequenza del feedback e della valutazione formativa, valutazione dello stato di apprendimento) e come interazione con il contenuto (materiali aperti, integrabili, produzione degli stessi da parte dei discenti, possibilita' di approfondimenti ad hoc).

- Lo scaffolding relazionale: da intendersi come interazione verticale (tra il discente ed il tutor, con l'istituzione erogante, con altri esperi del settore) ed orizzontale (tra i pari).

In conclusione: Cosa evitare?

Secondo Moore, i fattori che condizionano in modo piu' negativo la qualita' e, come tali, da evitare sono:
- I programmi qualitativamente poveri: in genere, sono il risultato di una scarsa attenzione al momento progettuale, anche perche' un aumento indiscriminato dei costi, come puo' avvenire nella scelta di una piattaforma estremamente complessa, puo' non rappresentare sempre e necessariamente la scelta migliore. La scelta di dispositivi tecnologici eccessivamente complessi per le finalita' del corso in esame richiedono al discente un surplus di attenzione e di studio, che viene necessariamente sottratto agli obiettivi del corso. Esiste, invece, una relazione diretta tra la qualita' del programma del corso e la qualita' di elaborazione del progetto, a cui si deve aggiungere la qualita' di uno staff di tutor adeguatamente preparati.

- L'identificazione della presentazione dell'informazione con l'educazione: tale assunto e' estremamente riduttivo, nella misura in cui la conoscenza non coincide con l'informazione, ma con l'interazione e la trasformazione della stessa da parte dell'allievo. In questo senso, l'interazione diventa parte integrante del processo di apprendimento e, come tale, va attentamente progetta e facilitata.

- La presunta coincidenza di tecniche di educazione in presenza e a distanza: un buon docente in aula non e' sempre e necessariamente un buon docente a distanza. Le tecniche dell'insegnamento a distanza hanno le loro peculiarita' che devono essere apprese.

- Controllo dell'insegnamento da parte dell'autorita' centrale: tutto lo staff di tutor e docenti deve essere coinvolto nel processo di progettazione e di attuazione dell'intervento formativo, evitando un eccesso di burocratizzazione e valorizzando gli apporti dei singoli.

Bibliografia

Branson R. K. and T. Buckner
Quality applications to the classroom of tomorrow
Educational Technology 1995, 35, 3, 19-22

Calvani A. e M. Rotta
Fare formazione in Internet
Erickson 2000

Moore G. M.
Quality in distance education: Four cases
The American Journal of Distance Education 1998, 11, 3.
www.ajde.com/Contents/vol11_3.htm#editorial

Trentin G.
Il rapporto fra qualita' e interattivita' nella formazione in rete
Form@re Numero 5, Novembre 2001
formare.erickson.it/archivio/novembre/1trentin.html

Trentin G.
Il rapporto costo/qualita' nella formazione in rete
Form@re Numero 5, Novembre 2001
formare.erickson.it/archivio/novembre/2trentin.html

Anna Fata.

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