Relazione fra carenza di sonno e problemi correlati a sostanze USA. Nuova indagine rivela: le problematiche del sonno predicono problemi correlati a sostanze e comportamenti a rischio.
L'articolo " Relazione fra carenza di sonno e problemi correlati a sostanze" parla di:
- Fattori predittivi di problemi correlati a sostanze
Importanza dell'educazione sull'igiene del sonno Rischi a carico di PFC, amigdala e capacità cognitive
A cura di: Redazione - Pubblicato il 3 febbraio 2015 Relazione fra carenza di sonno e problemi correlati a sostanze USA. Nuova indagine rivela: le problematiche del sonno predicono problemi correlati a sostanze e comportamenti a rischio.
La ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato che la carenza di sonno è un fattore predittivo di disturbi correlati all'uso di
sostanze nei giovani adulti.
Studi precedenti - focalizzati su campioni ad alto rischio - dimostrano che coloro che soffrono di disturbi del sonno hanno più
probabilità di diventare consumatori di alcool, droghe e sviluppare dipendenza da nicotina.
Inoltre, fra gli alcolisti adulti che hanno ricevuto trattamenti per tale dipendenza, chi soffre di insonnia corre maggiori rischi di ricadere
nell'etilismo (*).
La nuova indagine - svolta su un campione rappresentativo a livello nazionale – si concentra sull'adolescenza, poiché le
difficoltà del sonno e la carenza di riposo sono molto comuni fra i giovani americani
(*).
Secondo Tim Roehrs (*)
- uno dei primi ricercatori a evidenziare la rilevanza clinica dell'insufficienza di sonno (1990) - l'indagine ha il merito di fare avanzare
la comprensione dei nessi fra carenza di sonno e uso di sostanze, includendo anche un nuovo parametro: le ore di sonno.
I ricercatori della Idaho State University - Maria M. Wong, Gail C. Robertson, Rachel B. Dyson - hanno infatti analizzato
l'impatto delle difficoltà del sonno e delle ore di sonno su comportamenti a rischio, uso di alcol e droghe.
Metodo di indagine.
L'indagine - pubblicata su "Alcoholism: Clinical & Experimental Research"
(*)
- è stata condotta tramite interviste e questionari.
I dati sono stati raccolti a tre "ondate" (T1, T2 e T3), in modo da esaminare l'impatto della carenza di sonno e delle ore di riposo da
un periodo precedente a quello successivo:
T1: fra il 1994 e il 1995
T2: 1996
T3: fra il 2001 e il 2002
Il campione esaminato è composto da 6.504 adolescenti: il 52% ragazze, il 48% maschi, reclutati dal National Longitudinal Study
of Adolescent Health
(*).
Le difficoltà del sonno - riscontrate in fase T1 - hanno avuto significativa influenza nella fase T2, evidenziando:
- problemi interpersonali dovuti a ubriachezza
- consumi elevati di alcool e binge drinking
- uso di sostanze illegali e problemi correlati alla droga
- comportamenti a rischio: guida in stato di ebrezza
- rapporti sessuali sotto effetto dell'alcool e seguenti rimorsi
La quantità di ore di sonno - rilevate in fase T1 - mostravano una diretta influenza negativa, nella fase T2, su problemi
interpersonali legati a:
- uso di alcool
- binge drinking
La relazione fra le variabili del sonno della fase T2 e i problemi correlati a sostanze riscontrati nella fase T3 era coerente con
la comparazione precedente (T1 - T2), benché le conseguenze fossero più deboli.
Conclusioni.
Le difficoltà del sonno e le ore di riposo sono fattori predittivi di specifici problemi correlati a sostanze: binge drinking, guida
sotto l'influenza di alcool, comportamenti sessuali a rischio
(*).
La Professoressa Maria M. Wong
(*), autrice dello studio,
sottolinea come tali problematiche siano poi spesso associate a: incidenti automobilistici, lesioni fisiche, malattie sessualmente trasmissibili,
gravidanze non desiderare e persino la morte.
Di fronte a questi rischi - concordano Wong e Roehrs - gli adulti possono svolgere un ruolo importante: educare gli
adolescenti sull'importanza dell'igiene del sonno, della qualità e quantità del riposo; informare su come il sonno influenzi
lo sviluppo del cervello e sulle conseguenze di alcool e droghe sui comportamenti
(*).
Per quanto riguarda i bambini, è importante che i genitori parlino con loro per scoprire se e cosa possa causare problemi durante
il sonno, che li aiutino a mantenere un programma di sonno regolare, anche tramite qualche piccolo divieto, come ad esempio
quello di usare videogiochi e telefonino prima di dormire.
L'eccesso di stanchezza - rimarca la Wong - oltre a causare offuscamento dei sensi e blackout, può dare origine ad
altre problematiche nella vita adulta.
Periodi prolungati di veglia sembrano inoltre compromettere la corteccia prefrontale (PFC) e causare una perdita di connettività
funzionale fra la PFC e l'amigdala.
Per questo la Professoressa si augura che i prossimi studi si concentrino sulle modifiche che la deprivazione del sonno causa nei
meccanismi cerebrali che regolano le attività cognitive complesse, la memoria e i comportamenti
(*).
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