Psicologia e Marketing. Pubblicità della Psicoterapia USA - Canada. Uno studio valuta l'utilità del marketing diretto nella promozione dei trattamenti psicologici.
L'articolo "Psicologia e Marketing. Pubblicità della Psicoterapia" parla di:
Marketing diretto al consumatore nel settore farmaceutico
Spot pubblicitari per promuovere i trattamenti psicologici
Studio sperimentale sull'atteggiamento verso la Terapia
A cura di: Redazione - Pubblicato il 5 ottobre 2015
Psicologia e Marketing. Pubblicità della Psicoterapia USA - Canada. Uno studio valuta l'utilità del marketing diretto nella promozione dei trattamenti psicologici.
Le case farmaceutiche spendono cifre enormi per piazzare sul mercato i propri prodotti - fra cui gli psicofarmaci - promuovendoli, su
svariati tipi di media, sia presso i fornitori (business to business) sia presso il consumatore finale (business to consumer).
Il marketing diretto in campo farmaceutico sembra aver prodotto una sorta di cultura del farmaco, mentre permane scarsa
consapevolezza rispetto all'esistenza di trattamenti psicologici efficaci.
Fra i consumatori si nota infatti una grande propensione all'utilizzo dei farmaci anche per la cura della salute mentale, nonostante la ricerca
scientifica abbia ampiamente dimostrato l'efficacia delle Psicoterapie (evidence-based) rispetto a trattamenti privi di supporto
psicologico.
Alcuni ricercatori della Boston University (USA) e della Ryerson University (Canada)
(*) hanno così ipotizzato di applicare le
stesse logiche al mondo della Psicologia, per valutare il potenziale del marketing diretto nella promozione dei trattamenti psicologici.
Il team statunitense-canadese ha condotto uno studio sperimentale randomizzato controllato(*),
il primo in cui si propone una sorta di commercializzazione delle Psicoterapie attraverso gli strumenti classici dell'advertising:
gli spot pubblicitari.
È nata così una campagna promozionale, composta da quattro diversi spot pubblicitari:
"Psychotherapy it can help", spot per promuovere i trattamenti psicologici, dal messaggio: "la Psicoterapia può aiutare";
"Psychotherapy works without side effects", campagna informativa sugli effetti collaterali dei trattamenti: "la Psicoterapia funziona
senza effetti collaterali";
"Medication it can help" per informare che "molti farmaci possono aiutare a sentirsi meglio";
"Neutral campaign": spot pubblicitario non direttamente collegato alla salute mentale.
I primi tre spot esprimono il seguente messaggio comune: sentimenti come rabbia o tristezza o disturbi come l'insonnia e la depressione sono
molto più comuni di quanto si pensi. «Tutti hanno bisogno di aiuto qualche volta. Non sei l'unico»
(*).
Nella sperimentazione sono stati coinvolti 344 studenti universitari di circa 18 anni, prevalentemente donne (75,0%) bianche, non ispaniche
(48,5%).
I partecipanti sono poi stati assegnati random(*) alla visione di un video all'interno del quale era stato
inserito uno di quattro diversi spot.
L'atteggiamento verso la terapia e l'intenzione di intraprendere un trattamento psicologico dei partecipanti sono stati valutati in
diversi momenti: prima dell'esposizione alla campagna e dopo.
Gli studenti assegnati alla campagna "la Psicoterapia può aiutare", dopo la sperimentazione, erano leggermente più propensi a
ricorrere a trattamenti psicologici, rispetto agli altri partecipanti.
I ragazzi con sintomi lievi di ansia o depressione che avevano seguito la campagna "la Psicoterapia funziona senza effetti collaterali"
riferivano - nel self-report - una maggiore probabilità di usufruire di trattamenti psicologici in futuro.
Questi risultati preliminari supportano l'ipotesi dei ricercatori, seppur nella consapevolezza che i fondi stanziati per il marketing diretto
al consumer in campo farmaceutico siano una chimera per il settore Psicologia. Tra le righe si legge un invito a stanziare
più fondi per la promozione delle Psicoterapie.
Secondo i ricercatori, le Agenzie Governative più di tutte avrebbero interesse - in termini di costi e benefici - a promuovere e
implementare la Psicoterapia nel sistema di cura della salute mentale.
Le organizzazioni professionali potrebbero concorrere a finanziare progetti di marketing in modo da incrementare le conoscenze dei consumatori
rispetto ai trattamenti psicologici.
Questo sforzo potrebbe contribuire a educare su quelli che - secondo le evidenze scientifiche - sono i trattamenti elettivi per
patologie specifiche, aiutando il consumatore a orientarsi fra i diversi trattamenti efficaci, proprio come avviene per il farmaco
(*).
[N.d.R. Nello studio sono stati valutati esclusivamente gli atteggiamenti e le intenzioni dei soggetti sperimentali.
Sicuramente sono dati importanti ma preme sottolineare che, nelle ricerche sull'efficacia della pubblicità, spesso le "intenzioni di
acquisto" non si traducono in acquisti veri e propri.
In ogni caso, a nostro modo di vedere, la rilevanza di questa ricerca sta nel porre la domanda se sia o meno utile e opportuno pubblicizzare
in maniera "tradizionale" - magari anche tramite i grandi canali di comunicazione - i trattamenti psicologici, al pari di un prodotto.]
Commenti: 5
1Antonella alle ore 13:19 del 06/10/2015
Trovo geniale l'idea, e professionalmente seria la premessa di ricerca per valutarne gli effetti prima di pensare ad agire sul mercato. Pubblicità e psicoterapia non sono amiche da sempre ma al tempo di oggi la confusione e il disorientamento regnano e aumentano, quindi anche la psicoterapia deve svegliarsi da questo punto di vista e scendere dal suo podio. Ne aumenta visibilmente il bisogno ma spesso le persone nemmeno lo sanno e in un'epoca di iperinformazione come la nostra è quantomeno paradossale. Esiste da tempo la Pubblicità Progresso, come non averci pensato prima? L'investimento economico? Le nostre Istituzioni nazionali, ordinistiche e soprattutto previdenziali sono "nella crisi " anche loro? Non fossilizzarsi su schemi obsoleti fa parte anche del nostro lavoro quindi largo all'informazione pubblicitaria!
2Marco alle ore 00:46 del 11/10/2015
Concordo con quanto detto nel commento sopra. Trovo il tutto geniale e originale! E lo dico sia come psicologo, sia come diplomato con alle spalle 5 anni di Istituto d'Arte. Questo video? Sapientemente progettato!
3Antonella alle ore 14:24 del 11/10/2015
bene, allora siamo in due ad augurarci che questo "Uovo di Colombo" diventi realtà. Io non sono come te capace nell'arte ma solo come spettatrice posso confermare che il video un bell'impatto chiaro e piacevole ce l'ha tutto. Perchè non ti proponi all'Ordine per seguire questa opportunità ?
4Marco alle ore 20:29 del 11/10/2015
direi che non é una brutta idea sai? Suggerìmenti in merito per come potrei propormi? Ho una mezza idea, ma mi piacciono sentire più campane :)
5Antonella alle ore 18:15 del 12/10/2015
così al volo penserei sempre un video perchè oltre ad essere il mezzo di maggior impatto e di risultati di ritorno siamo in tempi digitali! proprio sulla falsariga di quello visto. Magari proponendo "in piccolo" sempre una ricerca oppure il solito you tube (ma qui si perderebbe di credibilità, temo). Ci vorrebbe una cornice seria e professionale ... non so dirti, perchè sono in partenza e la mente creativa deve essere già partita.
fammi sapere se hai trovato l'idea giusta (torno verso fine mese)