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Neuroscienze. Lo sviluppo morale si riflette nell'architettura del cervello
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Modello stadiale di Kohlberg | |
I LIVELLO Morale Pre-Convenzionale | prima fase, detta di obbedienza e repressione: le norme sono accettate per paura di punizioni o ricevere un premio, tipico atteggiamento dell'età infantile |
seconda fase, detta di individualismo e scambio: vi è un'evoluzione verso un agire più "morale" | |
II LIVELLO Morale Convenzionale | terza fase, detta del bravo bambino: i comportamenti morali sono tesi all'approvazione altrui, tipico dell'adolescenza |
quarta fase, detta della legge e dell'ordine: è caratterizzata dall'obbedienza alle leggi e alle convenzioni sociali | |
III LIVELLO Morale Post-Convenzionale | quinta fase, detta contratto sociale: si evolve verso un agire morale, teso al benessere collettivo |
sesta fase, detta della coscienza di principio, vede un'ulteriore evoluzione verso il rispetto di "principi universali" per il benessere della società |
Il team di ricerca ha coinvolto 730 studenti del Master biennale in Business Administration (MBA) della Wharton School, tra i 24 e i 33 anni, in possesso di laurea in diverse discipline: il 27% in business; il 23% in scienze, ingegneria o matematica; il 45% in scienze sociali e materie umanistiche; il 5% di altri ambiti disciplinari.
Quindi un campione omogeneo per età (media 27,1 anni), cultura e livello di istruzione (laurea almeno quadriennale), in cui la
maturazione cerebrale è completa (lobo frontale) e - si suppone - anche quella cognitiva e morale.
Nella ricerca si fa infatti notare come i livelli di ragionamento e le competenze di giudizio morali siano associati tanto alle capacità
cognitive quanto al livello di istruzione.
Agli studenti sono stati somministrati test di ragionamento morale (Moral Judgment Test e Defining Issues Test) e test di
personalità (Rosenberg Self Esteem Scale, Brief Locus of Control Scale, General Self Efficacy Scalen, Sense of Control Scale e
NEO Personality inventory), per esplorare i potenziali legami fra variabili di personalità e differenze individuali nel ragionamento
morale.
Poi sono stati sottoposti a Risonanza Magnetica per Imaging (*).
Per l'analisi delle scansioni cerebrali MRI è stata utilizzata la tecnica VBM, Voxel Based Morphometry (*).
La somministrazione dei Test di giudizio morale (MJT e DIT-2) ha permesso ai ricercatori di effettuare una selezione e individuare 67 persone da sottoporre alle scansioni cerebrali MRI. A seconda delle caratteristiche le persone sono state suddivise in 4 livelli:
I ricercatori hanno quindi condotto un'analisi multivariata includendo diversi fattori: livelli di ragionamento morale; competenza di giudizio morale; genere maschile e femminile come variabile indipendente.
Dal neuroimaging funzionale è emerso che - a un livello più alto di ragionamento morale - corrisponde un aumento di volume della materia grigia (GM), a dimostrazione del fatto che i processi decisionali morali attivano una rete neurale precisa.
I ricercatori hanno notato che l'aumento di materia grigia era in chiara relazione con il punteggio N2 al test DIT-2 (*), corrispondente al livello di ragionamento Post-Convenzionale, e lo hanno individuato in due precise aree del cervello:
Tali aree si attivano - ad esempio - quando è richiesto un esplicito giudizio morale e durante attività quali: la visione passiva di immagini moralmente significative; l'osservazione di esiti comportamentali; l'adeguamento del comportamento al contesto sociale; di fronte a emozioni come carità, correttezza, senso di colpa e altri sentimenti connotati moralmente.
Sono coinvolte in processi decisionali, comportamento sociale, gestione dei conflitti, processi cognitivi ed emotivi; fra cui il processamento di nuove informazioni che hanno un potenziale affettivo o conseguenze motivazionali (Corteccia Cingolata Subgenuale Anteriore).
I ricercatori hanno anche riscontrato che a livello Post-Convenzionale i soggetti sono caratterizzati da maggiore apertura all'esperienza e minor nevroticismo (Test NEO PI-R), rispetto a coloro che hanno livelli di ragionamento morale più bassi.
Hengyi Rao (*)
- ricercatore a capo dello studio - ha quindi concluso che: «I risultati attuali forniscono una prova iniziale della differenza
strutturale del cervello basata sul ragionamento morale, proposto da Lawrence Kohlberg decenni fa...
Per determinare se tali differenze siano la causa o l'effetto di più alti livelli di ragionamento morale, saranno necessarie ulteriori
ricerche» (*).
L'indagine - approvata dall'Institutional Review Board of the University of Pennsylvania - comunque aggiunge elementi alla comprensione delle differenze individuali nel ragionamento morale che, secondo i ricercatori, ampliano gli orizzonti delle Neuroscienze Morali.
mi piace, approfondirò il tema
grazie per l'articolo
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