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Neuroscienze. Lo sviluppo morale si riflette nell'architettura del cervello

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Neuroscienze. Lo sviluppo morale si riflette nell'architettura del cervello
USA - Germania. Uno studio sulle differenze individuali nel ragionamento morale "fotografa" l'aumento di volume di materia grigia nelle persone più "morali"

L'articolo "Neuroscienze. Lo sviluppo morale si riflette nell'architettura del cervello" parla di:

  • Neuroscienze Morali. Teorie di Kohlberg e Lind
  • Campione analizzato, strumenti di ricerca e risultati
  • Individuato l'aumento di materia grigia in due aree cerebrali
Psico-Pratika:
Numero 118 Anno 2015

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A cura di: Redazione - Pubblicato il 30 giugno 2015

Neuroscienze. Lo sviluppo morale si riflette nell'architettura del cervello
USA - Germania. Uno studio sulle differenze individuali nel ragionamento morale "fotografa" l'aumento di volume di materia grigia nelle persone più "morali"

Dove risiede la caratteristica umana della moralità nel cervello?
Alcuni ricercatori della Perelman School of Medicine dell'Università di Pennsylvania - in collaborazione con la Charité Universitätsmediz di Berlino - hanno cercato di rispondere a questo interrogativo, partendo dalle teorie dello Psicologo Lawrence Kohlberg (rifermento per la Psicologia Morale) e del ricercatore Georg Lind, i quali a loro volta ripresero gli studi di Jean Piaget (*).

Lawrence Kohlberg è autore di un approccio cognitivo-evolutivo secondo cui gli uomini si evolvono verso livelli più alti di ragionamento, seguendo uno sviluppo strutturato in 3 livelli, a loro volta suddivisi in 2 stadi (*): livello della Morale Pre-Convenzionale; livello della Morale Convenzionale; livello della Morale Post-Convenzionale.
Tali livelli sono collegati a valori e preferenze morali (moral schema preference).

Georg Lind sostiene il modello filosofico-psicologico - the dual aspect model of moral behavior - secondo cui la morale ha un duplice aspetto ed è composta sia da valori e preferenze morali (ragionamento morale) sia dalla capacità personale di agire di conseguenza (competenza di giudizio morale).
La competenza di giudizio morale consiste nell'abilità di applicare in modo coerente i valori e le preferenze morali in situazioni sociali difficili.

Obiettivo della ricerca pubblicata, il giugno scorso, su "Plose One" (*): comprendere le differenze individuali nel ragionamento morale e individuare la zona deputata al ragionamento e al giudizio morale.

Teoria di riferimento: Modello stadiale di Kohlberg
Modello stadiale di Kohlberg
I LIVELLO
Morale Pre-Convenzionale
prima fase, detta di obbedienza e repressione: le norme sono accettate per paura di punizioni o ricevere un premio, tipico atteggiamento dell'età infantile
seconda fase, detta di individualismo e scambio: vi è un'evoluzione verso un agire più "morale"
II LIVELLO
Morale Convenzionale
terza fase, detta del bravo bambino: i comportamenti morali sono tesi all'approvazione altrui, tipico dell'adolescenza
quarta fase, detta della legge e dell'ordine: è caratterizzata dall'obbedienza alle leggi e alle convenzioni sociali
III LIVELLO
Morale Post-Convenzionale
quinta fase, detta contratto sociale: si evolve verso un agire morale, teso al benessere collettivo
sesta fase, detta della coscienza di principio, vede un'ulteriore evoluzione verso il rispetto di "principi universali" per il benessere della società
Campione

Il team di ricerca ha coinvolto 730 studenti del Master biennale in Business Administration (MBA) della Wharton School, tra i 24 e i 33 anni, in possesso di laurea in diverse discipline: il 27% in business; il 23% in scienze, ingegneria o matematica; il 45% in scienze sociali e materie umanistiche; il 5% di altri ambiti disciplinari.

Quindi un campione omogeneo per età (media 27,1 anni), cultura e livello di istruzione (laurea almeno quadriennale), in cui la maturazione cerebrale è completa (lobo frontale) e - si suppone - anche quella cognitiva e morale.
Nella ricerca si fa infatti notare come i livelli di ragionamento e le competenze di giudizio morali siano associati tanto alle capacità cognitive quanto al livello di istruzione.

Strumenti di ricerca

Agli studenti sono stati somministrati test di ragionamento morale (Moral Judgment Test e Defining Issues Test) e test di personalità (Rosenberg Self Esteem Scale, Brief Locus of Control Scale, General Self Efficacy Scalen, Sense of Control Scale e NEO Personality inventory), per esplorare i potenziali legami fra variabili di personalità e differenze individuali nel ragionamento morale.
Poi sono stati sottoposti a Risonanza Magnetica per Imaging (*).

Per l'analisi delle scansioni cerebrali MRI è stata utilizzata la tecnica VBM, Voxel Based Morphometry (*).

La Ricerca

La somministrazione dei Test di giudizio morale (MJT e DIT-2) ha permesso ai ricercatori di effettuare una selezione e individuare 67 persone da sottoporre alle scansioni cerebrali MRI. A seconda delle caratteristiche le persone sono state suddivise in 4 livelli:

  1. 21 soggetti: con un livello di giudizio morale Post-Convenzionale (DIT-2) e una elevata competenza di giudizio morale (MJT)
  2. 17 soggetti: sempre con un livello di giudizio morale Post-Convenzionale (DIT-2) ma una bassa competenza di giudizio morale (MJT)
  3. 12 soggetti: con un livello di giudizio morale Pre-Convenzionale (DIT-2) e una elevata competenza di giudizio morale (MJT)
  4. 17 soggetti: sempre con un livello di giudizio morale Pre-Convenzionale (DIT-2) ma una bassa competenza di giudizio morale (MJT)

I ricercatori hanno quindi condotto un'analisi multivariata includendo diversi fattori: livelli di ragionamento morale; competenza di giudizio morale; genere maschile e femminile come variabile indipendente.

Risultati

Dal neuroimaging funzionale è emerso che - a un livello più alto di ragionamento morale - corrisponde un aumento di volume della materia grigia (GM), a dimostrazione del fatto che i processi decisionali morali attivano una rete neurale precisa.

I ricercatori hanno notato che l'aumento di materia grigia era in chiara relazione con il punteggio N2 al test DIT-2 (*), corrispondente al livello di ragionamento Post-Convenzionale, e lo hanno individuato in due precise aree del cervello:

  • vmPFC, dall'inglese ventromedial prefrontal cortex:
    Corteccia Prefrontale Ventrocentrale
  • sgACC, dall'inglese subgenual anterior cingulate cortex:
    Corteccia Cingolata Subgenuale Anteriore

Tali aree si attivano - ad esempio - quando è richiesto un esplicito giudizio morale e durante attività quali: la visione passiva di immagini moralmente significative; l'osservazione di esiti comportamentali; l'adeguamento del comportamento al contesto sociale; di fronte a emozioni come carità, correttezza, senso di colpa e altri sentimenti connotati moralmente.

Sono coinvolte in processi decisionali, comportamento sociale, gestione dei conflitti, processi cognitivi ed emotivi; fra cui il processamento di nuove informazioni che hanno un potenziale affettivo o conseguenze motivazionali (Corteccia Cingolata Subgenuale Anteriore).

I ricercatori hanno anche riscontrato che a livello Post-Convenzionale i soggetti sono caratterizzati da maggiore apertura all'esperienza e minor nevroticismo (Test NEO PI-R), rispetto a coloro che hanno livelli di ragionamento morale più bassi.

Conclusioni

Hengyi Rao (*) - ricercatore a capo dello studio - ha quindi concluso che: «I risultati attuali forniscono una prova iniziale della differenza strutturale del cervello basata sul ragionamento morale, proposto da Lawrence Kohlberg decenni fa...
Per determinare se tali differenze siano la causa o l'effetto di più alti livelli di ragionamento morale, saranno necessarie ulteriori ricerche»
(*).

L'indagine - approvata dall'Institutional Review Board of the University of Pennsylvania - comunque aggiunge elementi alla comprensione delle differenze individuali nel ragionamento morale che, secondo i ricercatori, ampliano gli orizzonti delle Neuroscienze Morali.

Commenti: 1
1 Rosalba D'Ambrosi alle ore 15:05 del 07/09/2015

mi piace, approfondirò il tema

grazie per l'articolo

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