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![]() Linee guida per il coaching professionale nel XXI secoloL'articolo "Linee guida per il coaching professionale nel XXI secolo", parla di:
Articolo: 'Linee guida per il coaching professionale nel XXI secolo'A cura di: Monica Salvadore
In una realtà come quella attuale, caratterizzata da mutamenti rapidi e ripetuti nel corso della vita di un individuo, l'orientamento
professionale diventa strumento di cui il lavoratore può servirsi per lo sviluppo professionale. Gli utenti che si rivolgono ai servizi di sostegno alla carriera possono essere: Gli adulti in difficoltà occupazionale (lavoratori precari e/o poco qualificati) alla ricerca di nuove opportunità
d'impiego o di formazione; Dal punto di vista operativo, è possibile individuare 6 steps che il coaching professionale potrà attivare, gestendo il processo di orientamento: ![]() 1. Instaurare con l'utente un rapporto professionale fondato sull'empatia e sulla fiducia Di seguito una descrizione più dettagliata di come il coaching professionale può operare ad ogni step. 1. Instaurare con l'utente un rapporto professionale fondato sull'empatia e sulla fiduciaE' di fondamentale importanza, fin dal primo incontro, creare con l'utente un buon clima comunicativo e una relazione fondata sul rispetto
e sulla fiducia. Se l'approccio del coaching è di ascolto, empatia e comprensione è probabile che si creino le condizioni affinché colui che chiede aiuto si senta preso in carico, riconosca quella che si potrebbe chiamare, con un'espressione mutuata del repertorio lessicale di Winnicot "una base sicura", da cui partire per esplorare nuove soluzioni e attivarsi maggiormente verso il mondo esterno. 2. Analizzare la storia professionale dell'utenteL'approccio narrativo è a mio avviso il più indicato per analizzare la storia professionale dell'utente perché uno dei
pochi che non si riduce a una prospettiva attitudinale/motivazionale e nemmeno a un approccio informativo. Questa fase è centrata: - sull'attribuzione di senso alle esperienze passate L'importanza della narrazione è stata sottolineata in particolar modo da Jerome Bruner (2003), secondo il quale noi diventiamo la
narrazione autobiografica attraverso la quale parliamo della nostra vita. Durante la narrazione della storia dell'utente, il consulente avrà il compito di:
Alla raccolta dei dati presentati dal lavoratore potrà affiancare una ricerca di dati statistici (studi di settore, etc) per definire se l'ipotesi dell'utente è su un piano di realtà o meno ed eventualmente apportare delle correzioni. 3. Analisi delle possibilità professionali e formative esistenti volte a sviluppare le competenzeSulla base di quanto emerso nella fase precedente il consulente avrà anche il compito di:
Qualora ci fossero problemi di decision making relativi alla scelta della professione, interverrà analizzando lo stile decisionale e più precisamente i processi cognitivi, emotivi e motivazionali implicati nel processo decisionali. Qualora ci fossero problematiche relative alla conciliazione tra vita professionale e personale il consulente sarà chiamato ad analizzare le strategie utilizzate dall'utente per gestire l'interdipendenza tra le diverse aree della vita individuale: lavoro, famiglia, tempo libero, interessi personali. 4. Redazione di un progetto di ristrutturazione della carriera sulla base di quanto emerso ai punti precedentiQuesta è forse la fase più delicata perché si tratta di definire un progetto sulla base delle informazioni raccolte
nelle fasi precedenti. L'impiegabilità è definibile come "il valore di una persona ed il valore di una persona sul mercato del lavoro risultante dalla sua professionalità" (Evangelista 2005). Dagli ultimi studi sembra che ci siano una serie di aspetti chiave che favoriscono l'impiegabilità e che qualora fossero carenti
dovrebbero essere potenziati per poter offrire al soggetto maggiori opportunità.
Compito del consulente è di sensibilizzare l'utente verso questi concetti, individuare su quali aspetti l'utente dovrebbe essere sostenuto e, se necessario, potenziare gli aspetti lacunosi attraverso l'implementazione di strategie idonee per accrescere il potenziale. La stesura del progetto di ristrutturazione della carriera dovrà essere articolato sia logicamente che cronologicamente. - organizzare temporalmente gli eventi, E' molto importante che l'operatore, pur offrendo un contributo come professionista, lasci un adeguato spazio di attivismo all'utente, affinché questo possa percepire un'autodeterminazione del proprio percorso. 5. Accompagnamento nella messa in opera del progettoL'accompagnamento avviene attraverso un'attività svolta in stretto collegamento con altri servizi, quali i centri di formazione presenti sul territorio, i centri per l'impiego, le agenzie per il lavoro, i servizi sociali e più in generale tutti quegli enti che si occupano di favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. 6. Verifica periodica dell'effettivo svolgimento delle attività previste ed eventuale correzione del progettoL'ultima fase della verifica periodica non vuole essere solo un momento nel quale si monitora il raggiungimento dell'obiettivo, ma deve diventare un processo in divenire, offrendosi come servizio di riferimento lungo tutto il tempo in cui il soggetto è inserito nel mercato del lavoro, in modo tale che sia possibile ridefinire in ogni momento il proprio percorso professionale. Il consulente professionale che opera nel ventunesimo secolo dovrà incoraggiare il lavoratore a contrattare realmente il proprio
rapporto con l'organizzazione e non a subirlo passivamente, considerando la posizione raggiunta solo come una tappa intermedia, passibile di
ulteriori aggiustamenti. E' bene precisare che le indicazioni sopra riportate, così come i modelli teorici delle protean career e delle carriere senza confini, sono formulazioni che si sono sviluppate negli Stati Uniti, facendo riferimento al contesto statunitense della Silicon Valley, adatte a descrivere i percorsi di carriera di profili medio-alti, mentre appaiono meno utilizzabili per i profili con un bassa qualificazione e risultano non sempre idonee a descrivere il contesto professionale italiano. Di fatto però, anche nel nostro contesto socio-culturale, concetti come quelli di autonomia e autodeterminazione della carriera possono
costituire una sfida stimolante per chi è attrezzato con risorse culturali, professionali e psicologiche, ed è quindi forte di un
bagaglio di competenze spendibile con maggior facilità. Bibliografia
Commenti: 11 silviagoi alle ore 10:40 del 22/10/2011 Ho trovato il testo di presentazione molto chiaro e professionale. Tuttavia, alla definizione di impiegabilità citata dal saggio di Evangelista , non seguiva nessuna osservazione sugli aspetti critici. Dato che si suppone che l'analisi dello psicologo del lavoro non agisca tanto o solo sulla definizione dei parametri ( peraltro accurata) ma proprio sull'individuazione dei fattori di mutamento situazionale - non esclusi quelli 'a sorpresa', meno facilmente indicizzabili d'acchito. Se io parto, invece, dalla definizione data ( impiegabilità come valore e come variabile dipendente della professionalità) tendo ad eludere non solo i fattori evolutivi a favore di un 'flash situazionale', ma anche a rapportare meccanicamente professionalità e impiegabilità. Utopico, nel suo ottimismo : più x è professionale, più è impiegabile? Questo può esser vero in un modello ideale, forse! Noi però riscontriamo continuamente mille fattori di cambiamento, non tutti prevedibili.....
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