HT: La Psicologia per Professionisti Passaggi di vita: la fine della specializzazione | |||||||
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Passaggi di vita: la fine della specializzazioneLibero pensiero: Passaggi di vita: la fine della specializzazioneScritto da: Sandra alle ore 15:27 del 03/12/2012 Non so quale effetto possa avere - o avere avuto - su di voi, ma per me, e per molti miei compagni di viaggio, la fine della scuola di specializzazione non è affare semplice. Tra poco meno di un mese terminerà per me un viaggio iniziato 4 anni fa, ci sarà l'ULTIMA lezione dell'ULTIMO ANNO di SCUOLA di psicoterapia. Se da una parte questa fine è per me eccitante perché si apre un nuovo ciclo, un nuovo orizzonte, dall'altra, sempre per gli stessi identici motivi, sono assolutamente terrorizzata da questo dopo, tutto da fare. Questa formazione è stata per me principalmente un apprendere esperienzialmente, un lavoro costante e continuo su e dentro me. Qui con voi mi piacerebbe parlare, confrontandoci, delle vostre esperienze di fine scuola. Cos'è stata per voi la Scuola di specializzazione? Quale il vostro rapportarvi alla sua fine? Commenti: 61 Giovanna alle ore 18:56 del 05/12/2012 Sopravvissuta e poi cresciuta ulteriormente dopo la sua fine grazie agli eventi della vita elaborati con la saggezza che questa formazione nei suoi pregi e nei suoi limiti mi ha aiutato a sviluppare. Me la porto preziosamente dentro. Mi ha aiutata a credere in me, nella mia sensibilità e intelligenza. Mi ha aiutata a credere nel potenziale umano e a fidarmi della capacità innata e spontanea di fare del bene a sé stessi se messi nelle condizioni adatte. 2 Luca Altieri alle ore 19:19 del 05/12/2012 Ciao Sandra, quando ho cominciato la scuola di psicoterapia non avevo realmente nessuna competenza ed è solo l dentro, grazie a dei docenti estremanete validi umanamente ancor più che professionalmente ho acquisito la consocenza del mio lavoro e la serenità del sapere quello che faccio e quello che posso dare alle persone terpauticamente parlante, in due parole la "sicurezza nelle mie competenze" che visto il nulla cosmico degli inizi non mi sembra cosa da poco. Rispetto al distacco dalla scuola credo che nel nostro mestiere non si finisca mai di imparare e di leggere.. è come se con il titolo iniziasse una seconda ed infinita formazione, ma una formazione che è possibile grazie a quello che la scuola ti ha dato e che porterai sempre dentro di te. Al di là di questo devo dirti che sento anche io la mancanza di quella cadenza con cui avevi la possibilità di riflettere e confrontarti con i docenti e il gruppo di allievi, che è un'attività fondamentale che ti tiene la mente aperta e attiva e che effettivamente manca. Quello che ci manca, almeno prima di diventare psicoanalisti per chi lo diventarà, è forse una società di riferimento all'interno della quale poter avere degli incontri di confronto e discussione clinica... credo sarebbe molto bello ed estremaente utile. Comunque forse il problema è che alla fine da oggi non ci sono più scuse né scuole da seguire.. TOCCA LAVORà . Scherzo ovviamente in bocca al lupo per la tua professione. Luca Altieri (Perugia) 3 Giuseppe alle ore 20:11 del 05/12/2012 Cara Sandra, empatizzo moltissimo con te perchè anche io sono nella tua medesima condizione! Che dirti...anche a me dispiace, sono stati anni intensi, belli e anche brutti, che hanno arricchito la mia vita in un modo inimmaginabile, ben al di là della professione. Ho conosciuto persone davvero splendide grazie alla scuola, così come sarò altrettanto felice di liberarmi invece di coloro che purtroppo per la scuola ho dovuto subìre. Al momento resta un misto di gioia per aver finito e per avere la possibilità di lanciarmi ancora di più nella professione con nuovi strumenti e mezzi, unita all'amarezza di perdere uno dei palcoscenici più belli dove aver potuto raccontare di me...un abbraccio! 4 veronica alle ore 15:41 del 06/12/2012 grazie Sandra, per aver condiviso la tua esperienza e soprattutto le tue emozioni, io al contrario di te...sono al secondo anno della mia scuola di specializzazione e finora sono assetata di tutto ciò che mi viene insegnato....e mi auguro tanto che alla fine di questi quattro anni possa anch'io avere la fortuna di provare le tue stesse emozioni...saluti 5 Massimo alle ore 09:53 del 28/12/2012 Anche io sono stato bene nel periodo di specializzazione, anzi, mi sento che senza die ssa non avrei potuto fare questo lavoro. Ma non per la formazione teorica (per quello basta aprire i libri giusti) ma per l'esperienza di lavoro che ti porta e per i trucchi del mestiere che insegna. Solo ascoltando chi fa terapia da anni si imparano alcune cose davvero utili su come "affrontare" una seduta terapeutica. Per non parlare del tirocinio di specializzazione che è, secondo me e quando è fatto bene, il momento di più alta formazione personale. Credo che 6 mesi di specializzazione valgono i 5 anni di corso di laurea di Psicologia, è stato uno scatto completamente diverso. Bateson avrebbe detto che la scuola di spec è ad un livello logico diverso rispetto al corso di laurea... 6 Giovanna alle ore 00:36 del 30/12/2012 Si sopravvive affettivamente alla fine di un'arricchente scuola di specializzazione.....si sopravvive meno dal punto di vista professionale al vuoto di clienti, vuoto con cui, finita la scuola, fanno i conti ormai tanti psicoterapeuti. Cosa ne pensi? Lascia un commentoQuesto libero pensiero è presente nelle seguenti categorie:
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