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Scritto da: Valeria alle ore 14:07 del 24/06/2011

Vorrei capire meglio, attraverso vostre esperienze e competenze, le differenze tra psicoterapia Rogersiana, Skinneriana e di Beck. In particolare capire i vari ambiti di applicazione, per quali patologie possono essere praticate. Non vorrei risposte da manuale ma capire proprio cosa fate nel vostro lavoro quotidiano.

Grazie

Commenti: 9
1 Mirco alle ore 16:10 del 29/06/2011

Ciao Valeria. Io credo che all'atto pratico, la scelta del tipo di psicoterapia dipenda principalmente dalle caratteristiche del terapeuta e non del paziente.La maggior parte di noi (io per primo) sceglie un modello, lo adatta a se e poi lo integra con altri strumenti, ma sempre in base a se stesso.

Non so se questo è un male o un bene, ma credo sia così.

Risatona

2 Valeria alle ore 20:04 del 12/07/2011

Diciamo che questa risposta non mi è stata di aiuto. Sicuramente uno psicologo segue l'indirizzo che sente suo, ma capire (e quindi facendo la strada al contrario) cosa tratta ogni singolo indirzzo e come gestisce la relazione terapuetica e affronta le patologie possono dare (questi aspetti) un aiuto in più. Per esempio mi dicono che la rogersiana sia molto incentrata sul counseling, mentre la cognitivo comportamentale è molto pratica ... Quindi mi chiedo: il rogersiano parla parla parla e il cognitivo-comportamentale fa scrivere diari e diari??? ;)

3 Giuseppe alle ore 19:52 del 22/07/2011

Ciao Valeria. La differenza tra una psicoterapia rogersiana, ovvero umanistica, e una skinneriana, vale a dire rigidamente comportamentista, sta nella metodologia e nell'uso degli strumenti propri dell'indirizzo psicoterapico dell'uno o dell'altro.

In una psicoterapia rogersiana, ovvero centrata sul cliente, il focus dell'attenzione del terapeuta sarà sull'ascolto: egli incoraggerà il paziente alla genuinità e alla spontanea emersione delle emozioni, cercando di favorire in questo il processo di problem solving confidando che la persona abbia in sè già tutte le risorse per superare il suo problema.

Il comportamentista di stampo skinneriano, ad esempio, pur ascoltando empaticamente il paziente, farà in modo di fornire a quest'ultimo degli strumenti pratici (dei compiti, delle procedure) per risolvere il suo problema, condizionandolo in modo costruttivo affinchè disimpari le modalità che lo fanno soffrire e apprenda strategie e schemi più utili al suo benessere.

Ti faccio un esempio pratico: se avessimo un paziente agorafobico, il terapeuta rogersiano lo incoraggerebbe a esprimere le proprie emozioni, cercando di valutare con lui cosa lo trattiene in casa, cosa gli impedisce qui e ora di non uscire e valuterebbe con lui, supportandolo e facendo brainstorming, il modo di risolvere la crisi. Il terapeuta skinneriano ascolterebbe lo stesso il paziente, ma ad esempio tenterebbe di spezzare il circolo vizioso che lo imprigiona in casa con degli esercizi, come l'uscire gradualmente prima sul pianerottolo, poi nel giardino, oppure esponendo la persona allo stimolo in tutta la sua potenza, per fargli notare che non c'è nulla di pericoloso

Spero di esserti stato utile, ciao!

4 Valeria alle ore 21:50 del 22/07/2011

Ciao Giuseppe,

sei stato molto utile!! Grazie mille per la chiarezza!

5 Giuseppe alle ore 23:30 del 22/07/2011

Di nulla, grazie a te!

6 Maurizio alle ore 13:48 del 09/08/2011

se, poi, non ci fermiamo al comportamentismo, ma andiamo a Beck (cognitivismo), acquista importanza anche l'analisi del sistema ideativo del paziente, le eventuali ideee disfunzionali che si porta dietro e fanno ormai parte della sua struttura mentale.

Io, però, se fossi in te, non mi fermerei a queste tre correnti, ma andrei a vedere G. Bateson, la Benjamin, Stern, Bolwby  ecc.

Ciao

7 Maurizio alle ore 13:54 del 09/08/2011

ah, dimenticavo, oggi va molto di moda l?EMDR, che sembra porti effettivamente numerosi benefici ed è stata recentemente considerata dall'APA terapia elettiva per molte patologie.

8 Valeria alle ore 15:06 del 09/08/2011

Grazie per le informazioni.

Le correnti sono molte e forse proprio per questo c'è tanta confusione!

Grazie ancora!

9 Maurizio alle ore 16:31 del 09/08/2011

io ero in dubbio tra l'Analisi Transazionale (più razionale) e la Gestalt (più "emotiva"), ma, alla fine, non ho scelto nessuna delle due, e mi sono buttato sull'Ipnosi Ericksoniana (anche se conto, prima o poi, di frequentare in più un corso EMDR)

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