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USA. Cala il livello di stress generale, ma non per i giovani La generazione fra i 18 e i 33 anni è la più stressata, lamenta Disturbi di Ansia e Depressione. Lo rivela
il sondaggio annuale dell'APA
L'articolo " USA. Cala il livello di stress generale, ma non per i giovani" parla di:
- Indagine online per misurare lo stress degli americani
- Rischio di Ansia e Depressione per la Generazione Y
- Le cause principali: lavoro, denaro, relazioni, etc.
A cura di: Redazione - Pubblicato il 5 marzo 2013 USA. Cala il livello di stress generale, ma non per i giovani La generazione fra i 18 e i 33 anni è la più stressata, lamenta Disturbi di Ansia e Depressione. Lo rivela
il sondaggio annuale dell'APA
Dal 2007, l'American Psychological Association misura il livello di stress della popolazione americana attraverso una sorta di
osservatorio (*). L'ultima indagine, condotta online da Harris Interactive,
ha coinvolto 2020 persone di tutte le età
(*).
I risultati, pubblicati a febbraio, hanno rivelato che la popolazione americana non è molto stressata, ad eccezione dei Millennials
o Generazione Y. I nati fra gli anni '80 e il 2000 infatti - nella scala dello stress da 1 a 10 - lamentano una media di
5,4, Disturbi d'Ansia e Depressione associati.
- Il 39% ha dichiarato di essere più stressato rispetto allo scorso anno.
- Il 52% di avere frequenti risvegli notturni a causa dello stress.
- Il 20% lamenta livelli di stress da 8 a 10.
La Depressione sembra riguardare il 19% dei Millennials, il 14% delle persone fra 34 e 47 anni, il 12% fra i 48 e 66 anni e l'11% degli over
67.
Mike Hais, autore di alcuni libri sui Millennials, spiega: «Non sanno precisamente dove stanno andando nella vita...
stanno crescendo in un momento difficile. Sono stati protetti in molti modi, con molte, alte aspettative su quello che avrebbero realizzato.
Il fallimento individuale è difficile da accettare (...). Anche se, nella maggior parte dei casi, il fallimento non è il loro.
L'economia è collassata proprio quando molti stavano concludendo gli studi»
(*).
Il disagio principale deriva da: lavoro (76%), denaro (73%), relazioni (59%),
responsabilità familiari (56%), economia (55%).
Un quadro simile si ritrova anche in Italia, dove il tasso di disoccupazione fra i giovani dai 18 ai 29 anni è del 13%, quello
complessivo di 11,1% (*), e il precariato lavorativo rischia di trasformarsi
in precariato esistenziale.
Conforta sapere che - almeno negli USA - le strategie per affrontare lo stress vanno migliorando: mangiare per compensazione passa -
rispetto al 2008 - dal 34% al 25%, bere alcolici dal 18% al 15%. Per rilassarsi il 59% ascolta musica, il 51% si dedica a sport e passeggiate.
La preoccupazione comunque rimane. Lo Psicologo clinico dell'APA Norman Anderson sostiene che lo stress - oltre a costituire fattore di
rischio per ansia e depressione - causa problemi di salute. «Ha rilevanza scientifica il fatto che i Millennials che riferiscono
alti livelli di stress nelle loro vite riferiscono anche alti livelli di depressione e ansia».
E aggiunge: «purtroppo il sistema nazionale del nostro paese spesso trascura i fattori psicologici e comportamentali che sono
fondamentali nella gestione dello stress e delle malattie croniche. (...) Gli americani che ricevono poco o nessun supporto nella gestione dello
stress e dei comportamenti dal personale di cura sono maggiormente vulnerabili»
(*).
Il sondaggio rivela quindi una discrepanza fra ciò che il sistema sanitario offre e le attese di cura e assistenza nella gestione dello
stress da parte delle persone (*).
In un periodo nel quale anche molti Psicologi rientrano nella Generazione Y, quali misure può adottare il mondo della Psicologia
italiana?
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