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Al via una nuova ricerca sull'Alzheimer Europa. Finanziamenti europei destinanti alla ricerca per sviluppare nuove cure per le malattie neurodegenerative
L'articolo " Al via una nuova ricerca sull'Alzheimer" parla di:
- Demenza: una grande sfida per la sanità pubblica
Presentato il nuovo progetto "AgedBrainSYSBIO" Metodo sperimentale e obiettivo della ricerca
A cura di: Redazione - Pubblicato il 6 maggio 2013 Al via una nuova ricerca sull'Alzheimer Europa. Finanziamenti europei destinanti alla ricerca per sviluppare nuove cure per le malattie neurodegenerative
Secondo il "Cordis", il Servizio comunitario di informazione in materia di Ricerca e Sviluppo della Commissione Europea, all'anno si contano
circa 4,6 milioni di nuovi casi di sindromi degenerative, praticamente «uno ogni sette secondi».
Nonostante i progressi delle conoscenze genetiche, molecolari e biologiche sull'invecchiamento, le terapie farmacologiche a disposizione
possono solo trattare i sintomi e, nel migliore dei casi, ostacolare il rapido decorso delle sindromi.
Quella della Demenza e dell'Alzheimer resta quindi «una delle più grandi sfide per la sanità pubblica delle
società moderne, non solo in termini di costi ma anche in termini di cause, rimedi e cure»
(*).
Per questo la Commissione europea - all'interno del "Settimo programma quadro" per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7º PQ, 2007 -
2013) - ha finanziato uno specifico programma di lavoro in materia di "Salute" per le malattie neurologiche, e in particolare quelle
legate all'invecchiamento, come l'Alzheimer e il Parkinson (ma anche cancro e malattie cardiovascolari).
Il progetto di ricerca "AgedBrainSYSBIO" (System biology of pathways involving brain ageing) - presentato in via ufficiale a Parigi
il 18 marzo scorso - fa capo a un consorzio coordinato dall'Istituto Nazionale francese per la salute e la ricerca medica (INSERM, Institut
National de la Santé et de la Recherche Médicale), presieduto dal professore Michel Simonneau, Medico
dell'École Normale Supérieure de Cachan.
Il consorzio si compone di diversi partner, che esulano dal campo scientifico per aprirsi al mondo dell'industria, e si spinge al di fuori
del suolo europeo. Accanto a Francia, Belgio, Estonia, Germania e Svizzera, compaiono infatti Regno Unito e Israele.
«I collegamenti tra mondo accademico e industriale - spiega Simonneau - sono la forza motrice di questo programma di
lavoro e si spera che alla fine portino benefici per tutti noi»
(*).
L'obiettivo di AgedBrainSYSBIO è creare nuovi modelli di sperimentazione, che permettano di mettere a punto cure per preservare
le capacità cognitive e prevenire il decadimento neurocognitivo.
Sul sito - ora in costruzione - si legge che la ricerca si basa sia sui dati disponibili di studi e sotto-discipline della Biologia dei
sistemi (*), sia su nuove ricerche e risultati di prove empiriche condotte sull'uomo
e su cavie (topi e moscerini della frutta), è quindi un "proof-of-concept", cioè uno studio che si basa sulla
verifica sperimentale.
La ricerca si concentra sui percorsi coinvolti nell'invecchiamento cerebrale e sulle caratteristiche fisiche e biochimiche delle
condizioni normali e patologiche, procedendo su basi molecolari: sull'analisi delle variazioni delle molecole e delle interazioni fra le
proteine.
I ricercatori sperano di identificare il meccanismo biologico - o bersaglio farmacologico - responsabile della degenerazione
delle cellule cerebrali su cui intervenire farmacologicamente per impedire che si evolva (*).
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