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Fecondazione eterologa anche in Italia Italia. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto alla procreazione medicalmente assistita eterologa.
L'articolo " Fecondazione eterologa anche in Italia" parla di:
- Verso una tariffa unica convenzionale per l'eterologa
- Risvolti psicologici: il terzo esterno, il tradimento del patto
- L'importanza del sostegno psicologico-psicoterapeutico
A cura di: Redazione - Pubblicato il 30 settembre 2014 Fecondazione eterologa anche in Italia Italia. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto alla procreazione medicalmente assistita eterologa.
Il 9 aprile 2014, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa (*)
disposto dalla Legge nr. 40 del 2004, già tacciata di violare i diritti dell'uomo dalla "Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo"
nel 2012.
Ancora non è stato emanato un decreto a livello nazionale per dare attuazione alla sentenza (*)
ma, il 25 settembre, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si è riunita per definire una tariffa unica per l'eterologa condivisa
a livello nazionale.
Nella proposta di tariffe convenzionali (*)
sono previste tre diverse fasce a seconda della tipologia di fecondazione (*).
Il costo che sosterranno le famiglie oscillerà tra i 400 e i 600 euro (circa il 10-15% del costo della prestazione), lasciando quindi libera
competenza sui ticket alle singole regioni, fatta eccezione per la regione Lombardia.
Il coordinatore degli assessori Luca Coletto ha precisato: «La conclusione di questa definizione si avrà a dicembre
con la revisione dei Lea (*) quando predisporremo un Drg (*)
per l'eterologa legato ai livelli essenziali» (*).
Nel mentre, sono fioccate centinaia di richieste di fecondazione ai vari Centri italiani specializzati; alcuni hanno effettuato le prime
visite di consulenza e, alla fine di ottobre, a Cattolica due coppie riceveranno il primo trattamento di fecondazione eterologa incrociata (*).
Prima, «(...) per anni e anni le coppie si sono sobbarcate, anche e comunque, di tutto il costo economico e del disagio dell'andare
all'estero pur di raggiungere questo obiettivo, che è quello della gravidanza (...). Questo – spiega la Psicoterapeuta e Sessuologa Roberta
Rossi, Presidente della Federazione italiana di Sessuologia scientifica - ci fa capire quanto questa necessità è forte, quanto sia
sentita dalle coppie» (*).
Ora, anche quelle meno abbienti - che non avrebbero potuto sostenere i costi di una fecondazione all'estero - con questo cambio normativo
potranno sperare di costruire la propria famiglia. Le coppie con problemi di infertilità o malattie genetiche potranno uscire dalla sofferenza
che può provocare una genitorialità negata, per quanto anche la fecondazione medicalmente assistita comporti una serie di
difficoltà pratiche e soprattutto emotive che possono pesare sulla salute psichica della coppia.
«È un percorso che ha bisogno dei suoi tempi (...) - sottolinea Edgardo Somigliana, Medico responsabile di
procreazione medica assistita (*)
- Non è facile superare la percezione dell'importanza dell'ereditarietà genetica» (*).
Non mancano naturalmente polemiche, riserve, questioni aperte.
Su Famiglia Cristiana, le testimonianze di due donne nate con fecondazione eterologa parlano di sofferenza e diritti negati. «Le storie
dolorose dei "figli della provetta" dimostrano quanto sia importante, per loro, conoscere le proprie origini biologiche.
Un diritto negato dalle pasticciate linee guida approvate dalle Regioni» (*).
Di fatto il documento concordato dalle Regioni prevede l'impossibilità di risalire al donatore.
Quali potrebbero essere i risvolti psicologici per le persone che ricorrono all'eterologa? Vito Frugis, Psicologo e Sessuologo,
parla di: «Depressione, calo del desiderio, problemi di sessualità, silenzi».
Alla luce della sua esperienza clinica con alcune coppie, che si sono sottoposte ai trattamenti di fecondazione eterologa proprio in Spagna,
è giunto alla conclusione che «sarebbe opportuno rivolgersi alla psicoterapia prima, per capire se un uomo e una donna hanno
la capacità di affrontare questo percorso, senza tormenti e fantasmi che avvelenino il rapporto una volta arrivato il bebè» (*).
L'eterologa rispetto ad altre tecniche di PMA pone infatti qualche questione in più: «la questione del terzo esterno».
La Presidente della Federazione italiana di Sessuologia scientifica, Roberta Rossi, spiega che questo tipo di fecondazione oltre a richiedere
di elaborare il lutto, ovvero l'infertilità di coppia, chiama anche a confrontarsi con il fatto che la «gravidanza sarà
possibile soltanto con un aiuto che viene dall'esterno».
Ci si trova quindi di fronte a «una sorta di "tradimento del patto iniziale della coppia", ma anche "tradimento" nel senso che
c'è questo terzo che si inserisce».
È per questo che - «con l'eterologa a maggior ragione» - la coppia ha bisogno di sostengo psicologico, in modo
che possa affrontare meglio «tutta questa serie di fantasmi, di questo "altro" che viene dall'esterno» (*).
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