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Le contraddizioni dell'assistenza americana nella salute mentale Quali sono i drammi delle famiglie americane con un parente affetto da disturbo mentale? A chi si rivolgono per chiedere
aiuto e quali mancanze incontrano nel sistema di cura?
L'articolo " Le contraddizioni dell'assistenza americana nella salute mentale" parla di:
- Quando una vita comincia a sgretolarsi a chi chiedere aiuto?
- Il team di Carolyn Wolf: una "costosa" ancora di salvezza
- Difficoltà di accesso alle cure e critiche al sistema americano
A cura di: Redazione - Pubblicato il 5 marzo 2013 Le contraddizioni dell'assistenza americana nella salute mentale Quali sono i drammi delle famiglie americane con un parente affetto da disturbo mentale? A chi si rivolgono per chiedere
aiuto e quali mancanze incontrano nel sistema di cura?
«Un americano adulto su 17 soffre di un grave disturbo mentale - riporta il New York Times - e il sistema in cui
è immerso - ospedali, compagnie di assicurazione, tribunali, servizi sociali - può essere frammentato e travolgente da gestire
(...) per la maggior parte delle famiglie che vedono soffrire i loro cari (...) la battaglia può essere infinita, con piccola guida lungo
il cammino» (*).
La testata newyorkese la racconta attraverso la storia di tre famiglie, accomunate dal fatto di avere trovato assistenza da Carolyn Reinach
Wolf.
La Wolf non è Psicologo né Psicoterapeuta, ma un Avvocato esperto di salute mentale.
In un paese in cui l'assistenza sanitaria è garantita dalle assicurazioni, non è strano che le famiglie di Lance Scheena,
Melissa Klump e Mr R. si siano rivolte a lei per trovare soccorso.
Ronald Honberg della National Alliance on Mental Illness (*) apprezza il lavoro che la Wolf
svolge con il suo team - Operatori sociali, Psichiatri, Life coach etc. - ma ammette anche che può essere un'ancora di salvezza per
le persone che possono permetterselo.
«Diversamente le famiglie devono fare da sole. È un lavoro 24 ore su 24, 7 giorni a settimana su 7 e per alcune famiglie
non è mai finito»
(*).
Le reazioni all'articolo rappresentano voci diverse per quanti sono gli stati americani.
C'è chi ha rimarcato il fatto che senza denaro non si ha accesso alle cure e normalmente i professionisti non accettano l'assicurazione
sanitaria, chi ha evidenziato la presenza di servizi accessibili a tutti.
Indignato uno Psichiatra: «Credo non avreste potuto trovare un professionista della salute mentale per castigare e mettere alla
gogna il sistema. D'altronde un avvocato che è riuscito a trovare una nicchia redditizia, nel fornire un qualche supporto a una ricca
sottocategoria di famiglie afflitte, ha davvero bisogno di supporto mediatico»
(*).
Critiche alla società newyorkese che sembra investire più nel sistema carcerario che nel sistema di salute mentale.
Dalla South Carolina: «Sono necessarie molte più risorse per trattare la malattia mentale (...). La società, le
famiglie, i pazienti staranno meglio quando i disturbi mentali saranno de-stigmatizzati e saranno forniti i trattamenti»
(*).
Lo scoglio principale sembra essere la difficoltà di accesso alle cure, a causa dei costi, della mancanza di copertura
assicurativa per i disturbi mentali e della carenza di personale nelle strutture accessibili.
Il sistema, o meglio i sistemi americani sono certamente molto diversi dal nostro, ma non quando si parla di finanziamenti alla salute
mentale, eccesso di medicalizzazione dei disturbi mentali o di fronte a commenti come questo: «Facendo parte
dell'industria farmaceutica abbiamo completamente mancato il problema della salute mentale e al suo posto ci siamo concentrati sulla
salute del corpo piuttosto che della mente»
(*).
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