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Bambini sotto stress, rivela un nuovo sondaggio
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aumento dei litigi - 43% | mal di testa e mal di stomaco - 44% |
pianti o lamentele - 37% | incubi o sonno disturbato - 38% |
preoccupazioni e stati d'ansia - 34% | calo di appetito o variazioni nell'alimentazione - 20% |
Questi segnali però non sono stati letti come possibili sintomi dello stress.
Nel definirne il livello di stress - in una scala da 1 a 10 - il 60% dei genitori ha infatti attribuito a quello del bambino un punteggio pari
o inferiore a 4.
Mentre il 57% ha attribuito a sé un punteggio pari o maggiore di 7.
Solo il 20% di questi bambini ha ricevuto una consulenza o una terapia.
I genitori quindi - commenta Sandra Hassink, Presidente dell'American Academy of Pediatrics – «sembrano riconoscere il proprio stress personale, ma non necessariamente riconoscono la connessione fra quello che accade in famiglia e come questo influisca sui loro bambini» (*).
Interrogati sulle cause di stress dei bambini, i genitori hanno indicato come fonti principali:
Mentre secondo WebMD le cause dello stress vanno ricercate anche dentro all'ambiente domestico, dove peraltro è naturale attraversare momenti difficili.
Il 60% dei genitori ha infatti riferito che, nell'arco degli ultimi 12 mesi, la famiglia è stata colpita da almeno un evento particolarmente stressante:
Sandra Hassink conferma: «i bambini decisamente raccolgono e assorbono lo stress dei genitori» e lo stress sperimentato nella prima infanzia continua ad aumentare quando crescono, specialmente se non viene riconosciuto (*).
L'affermazione della Hassink è sostenuta dai dati raccolti dall'American Psychiatric Association, che dal 2007 conduce un
sondaggio annuale per monitorare il livello di stress della popolazione: "The Stress in America™ survey".
I dati mostrano un incremento dello stress fra i giovani americani.
In particolare, fra gli studenti delle scuole superiori, il livello di stress è superiore a quello degli adulti: più della
metà - il 54% - ha infatti dichiarato di avere provato un'ansia opprimente negli ultimi 12 mesi. Incremento importante rispetto
al 48.4% del 2010, riferito dall'American College Health Association.
La Hassink invita dunque a trattare lo stress dei bambini come serio problema di salute (*), anche perché l'infanzia di oggi è segnata da eventi molto più stressogeni di un tempo («Come genitore l'ho provato. Come Pediatra lo percepisco») ma è difficile che un bambino parli di stress o riferisca ai genitori di essere stressato.
Purtroppo i bambini si trovano si trovano alle prese con un altro fattore altamente stressogeno - il bullismo - fenomeno evidenziato dal 38% degli intervistati, che hanno segnalato atti vessatori o prese in giro ai danni dei propri bambini negli ultimi 12 mesi.
Fra le conseguenze più comuni notate dai genitori, litigi e bugie a livello comportamentale; mal di stomaco e mal di testa a livello
fisico.
Il 51% di questi genitori ha attribuito allo stress dei figli un punteggio fra 8 e 10 su 10.
Stan Davis - noto esperto nella prevenzione del bullismo interpellato da "WebMD Health News" - consiglia di creare una rete di supporto per i bambini, attività sociali e ricreative dopo-scuola e di incoraggiare sia le vittime sia i loro compagni a opporsi agli episodi di esclusione e bullismo.
Dopo avere intervistato più di 13.000 ragazzi in 31 differenti istituti per il progetto Youth Voice Research (*), Davis afferma che il modo migliore per stroncare il bullismo sia combatterlo nel gruppo dei pari, facendo capire al bullo che la sua condotta è ingiusta, immatura e non può durare.
Il sondaggio ha anche rivelato le attività più praticate dai bambini per alleviare lo stress. Se il 65% guarda la tv e il 50% si dedica ai videogiochi, molti si dedicano ad attività più salutari:
E, se è vero che lo stress del bambino aumenta insieme allo stress familiare, la Hassink aggiunge anche che in famiglia si possono trovare risorse e soluzioni: «ciò che davvero costruisce la resilienza per i bambini sono le relazioni» (*).
Dunque i genitori possono aiutare i figli a imparare a gestire lo stress, a cominciare dalla qualità del tempo speso
insieme che - stando alle dichiarazioni dei genitori - è in media di 4,3 ore a settimana; oltre naturalmente al momento dei pasti, in
media 5,4 volte a settimana.
«... con un gioco da tavola, facendo volare l'aquilone, cucinando il piatto preferito.
Questi momenti insieme, che costruiscono ricordi felici, sono quelli che rinforzano la capacità dei bambini di gestire lo stress»
(*).
Per aiutare i propri bambini - suggerisce sempre la Hassink - «i genitori devono riconoscere che i propri livelli di stress stanno interessando non solo se stessi, ma anche i propri figli» (*). È importante quindi che il genitore si preoccupi in primis del proprio stato emotivo per poi dedicarsi ai figli, regalando alla famiglia un tempo "non strutturato" per parlare con loro e ascoltarli.
Ma chi viene in soccorso ai genitori?
I genitori possono trovare un sostegno in un percorso psicologico o psicoterapeutico, che aiuti a trovare soluzioni personali, a cogliere
eventuali disagi del bambino e costruire una relazione positiva che favorisca la capacità di resilienza.
Nel caso in cui il bambino sia stressato in modo continuativo e opprimente oppure sia vittima di bullismo, possono chiedere indicazioni al proprio Pediatra ed eventualmente l'invio a un professionista per una consulenza o una terapia.
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