HT: La Psicologia per Professionisti Recensione libro: Angeli dell'Apocalisse tra il bene e il male | |||||||
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Recensione libro: Angeli dell'Apocalisse tra il bene e il maleL'articolo "Recensione libro: Angeli dell'Apocalisse tra il bene e il male" parla di:
Articolo: 'Recensione libro: Angeli dell'Apocalisse tra il bene e il male'A cura di: Angelo Manzoni
Scheda libro
TramaLisabeth ha diciassette anni e nonostante la sua giovane età ha già dei nemici: lo specchio e il suo peso, ma soprattutto il
cibo. I genitori non la capiscono. Sembra che Lisabeth si trascini nella routine di una vita qualunque, fatta di scuola e pomeriggi con l'amica, giorno dopo giorno, fino a quando non incontrerà Morte... non è un errore di battitura, non incontrerà la morte ma Morte il Cavaliere dell'Apocalisse che l'arruolerà nel suo esercito. Lisabeth sarà nominata terzo Cavaliere dell'Apocalisse e assumerà le vesti di Carestia. Sarà proprio grazie a questa investitura che potrà venire a conoscenza di quanto la fame sia un problema che porta alla sofferenza e alla morte moltissime persone senza che queste, diversamente da lei, l'abbiano volutamente ricercata. Non solo fantasyRecensire un libro fantasy in chiave psicologica potrebbe sembrare strano; ancor più strano se si pensa che è il primo libro di
una quadrilogia (come sempre più spesso accade, e quindi oltre a maghetti, vampiri, angeli caduti si prospetta una saga sui Cavalieri
dell'Apocalisse). Ma è proprio partendo da un disturbo psicologico che prende spunto Jackie Morse Kessler per introdurre le vicende
dei Cavalieri dell'Apocalisse. Siamo trasportati fin dalla prima pagina nella mente di Lisabeth, diciassettenne con disturbo alimentare (anoressia). Molti sono i brani in cui viene data forma a questa lotta, ad esempio quando la giovane protagonista è a cena con il fidanzato in un
fast food, vediamo Lisabeth intenta a spezzettare un'unica patatina in parti minuscole prima di ingerirne un solo pezzetto. E ancora cogliamo vividamente l'impotenza di Lisabeth nei confronti della voce interiore che la tiranneggia costantemente accusandola di essere troppo grassa, e che la costringe a spietati confronti con Tammy. Da questi Lisabeth esce sempre sconfitta e sempre più invidiosa della nuova amica del cuore. Anche Tammy soffre di disturbi alimentari. È molto invidiata da Lisabeth perché può mangiare ciò che desidera e soprattutto perché riesce a procurarsi il vomito. «Tammy trasudava una sicurezza, una sorta di potere, che Lisa non avrebbe mai avuto. Come col cibo. Lisa non era mai riuscita a far risalire niente. Personalmente trovo che non sempre sia possibile capire un disturbo psicologico in profondità come si dovrebbe. Molto spesso nei manuali si leggono i sintomi e il quadro della sindrome, ma non si riesce a vivere il disturbo. A differenza dei manuali i romanzi ci fanno vivere e provare le emozioni del protagonista. Questo libro, seppur nel contesto di narrativa fantasy, e quindi d'intrattenimento, ci porta dentro ai sintomi della protagonista. Siamo con Lisabeth quando prepara la cena al padre o quando sforna i biscotti caldi per il fidanzato. Siamo con/come lei, disperatamente
affamata di quell'amore materno che le viene costantemente negato dall'algida e distante madre-padrona. E insieme a Lisabeth ci stupiamo di fronte alla inspiegabile presenza di un grosso cavallo nero in giardino, che sarà il compagno
fedele della sua alter-ego Carestia. Non posso dilungarmi di più nel raccontare altro del libro per non rovinare il piacere della scoperta a chi volesse leggerlo. Pregi e utilità"Angeli dell'Apocalisse", essendo un libro fantasy, ha come target un pubblico di tipo adolescenziale e post-adolescenziale. Spesso è proprio in questa fase evolutiva che si colloca l'insorgenza del disturbo. Ritengo che questo romanzo possa anche essere "sfruttato" professionalmente. Coinvolgendo gli utenti-target nella lettura (condivisa o individuale), potrebbero essere accompagnati e sostenuti nella comprensione di
questa problematica così diffusa tra i coetanei. A mio parere un enorme pregio del romanzo - anche perché se così non fosse si sarebbe trattato di un manuale - è quello di non dare una vera e propria eziopatogenesi del disturbo, (alcuni potrebbero trovarlo un difetto). Ritengo sia un pregio perché ci dà la possibilità di capire meglio ciò che vive la nostra protagonista e lo smarrimento di fronte al suo disagio. Lisabeth non sa bene come sia incominciato. Tra i fattori che contribuiscono allo sviluppo di un disturbo alimentare, ha un elevata importanza la voglia di esercitare controllo sulla propria vita, evidenziato molto bene nel testo. «(...) anche se la calamita sul frigo diceva "la cucina di Sandy", Lisabeth sapeva, sentiva che in realtà la cucina era la sua. Lo era quando faceva il caffè per il padre ogni mattina. Lo era quando preparava con attenzione il pranzo da portarsi a scuola, pieno di cibi con poche calorie come tortini di riso e sedano. Lo era quando affettava e saltava e sminuzzava e frullava e infornava. Era il posto in cui lei esercitava il controllo, se non sul proprio corpo, almeno sul cibo che preparava per se stessa e per gli altri». Il libro ha anche il pregio di affrontare argomenti così delicati come i disturbi dell'alimentazione, riuscendo a rimanere comunque
una lettura leggera. L'adolescenza e l'ApocalisseL'Apocalisse segna la fine del mondo e trovo molto azzeccato il parallelo con l'adolescenza in quanto fine del mondo infantile. Oltre alla protagonista, i suoi familiari e gli amici, vengono introdotti gli altri Cavalieri dell'Apocalisse (per chi non avesse particolare
affinità con le Sacre Scritture): Pestilenza, Guerra e Morte. Il libro è un bel testo avvincente e di facile lettura e quindi riesce bene nell'intento di intrattenere il lettore per tutta la sua durata, ma sempre facendolo riflettere sul disturbo della protagonista. Probabilmente molti sosterranno che non si possono scrivere libri leggeri su certi argomenti, ma è proprio questo il punto di forza del libro: riuscire a stare ben in equilibrio tra la gravità del disturbo e la leggerezza del romanzo. Come libro fantasy è distante da quello che si può considerare il migliore nel suo genere (Tolkien in primis), ma è comunque un libro scorrevole, ben scritto, che ti tiene incollato dalla prima all'ultima pagina. Inoltre è impreziosito da una nota di mistero... Morte viene descritto come un noto personaggio (defunto) del mondo della musica... lascio ai più curiosi la possibilità di capire chi si cela dietro queste spoglie. Purtroppo o per fortuna il romanzo è vittima della moda letteraria del momento ovvero le saghe, ma ciò porterà a
esplorare altri disturbi tipicamente adolescenziali. Sperando di potere leggere le vicende di tutti i Cavalieri dell'Apocalisse anche in traduzione italiana, e che i prossimi libri possano avere la stessa utilità di questo primo volume, auguro a tutti una buona lettura. Cosa ne pensi? Lascia un commento
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