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Recensione Film: La donna che visse due volteL'articolo "Recensione Film: La donna che visse due volte" parla di:
Articolo: 'Recensione Film: La donna che visse due volte'A cura di: Valentina Zappa Autore HT
TramaAttenzione: spoiler Il film racconta la vicenda di un poliziotto, Scottie Ferguson, che, dopo essere andato in pensione a causa di un disturbo psichico (l'acrofobia,
ossia il senso di vertigine per i luoghi elevati), viene chiamato da un vecchio compagno di scuola, Gavin, il quale lo prega di seguire la propria
moglie poiché egli teme che possa succederle qualcosa di brutto, dal momento che è affetta da uno sdoppiamento di personalità,
che secondo lui la condurrà al suicidio. Dopo varie vicissitudini, tra cui il salvataggio da parte di Scottie quando la donna si butta nelle acque della baia, i due si innamorano, ma Madeleine, sopraffatta dalla personalità di Carlotta, pone fine alla propria vita gettandosi dal campanile di una chiesa e Scottie, a causa della sua paura per l'altezza, non riesce a seguirla né tanto meno a fermarla. Avendo perso l'amore della sua vita, per cui si sente colpevole, Scottie va in depressione e viene ricoverato in una clinica psichiatrica; una
volta uscito, ripercorre i luoghi dove era stato in compagnia della sua amata e incontra Judy, una ragazza molto somigliante a Madeleine. Il
poliziotto inizia a corteggiarla, fino ad iniziare una relazione con lei, obbligandola però a vestirsi, truccarsi e pettinarsi come Madeleine. Temi psicologici affrontatiIn questo film giallo, ricco di suspense e incentrato sulla storia d'amore tra Scottie e Madeleine, si affrontano anche alcuni temi tipici della psicoanalisi, come la centralità dell'inconscio (acrofobia), l'incertezza circa la propria identità (disturbo da personalità multiple) o le nevrosi (depressione). La vertigineAl centro del film c'è il tema della vertigine (richiamata dall'acrofobia di Scottie), che nella vita del protagonista assume una
duplice valenza: da un lato è il timore di cadere, di precipitare fisicamente in spazi aperti che sembrano diventare voragini
davanti ai suoi occhi; dall'altro è la paura di lasciarsi andare alle proprie emozioni (vertigine amorosa), di sprofondare
metaforicamente nei tratti sconosciuti del proprio Io. L'acrofobia è una fobia specifica, che rientra nel DSM-IV all'interno del gruppo dei disturbi d'ansia; è doveroso precisare
che l'ansia in sé non rappresenta un fattore patologico, ma una funzione adattiva, infatti, grazie ad essa, è possibile riconoscere
rapidamente una situazione di pericolo e mobilitarsi per affrontarla. Si parla di fobia quando essa diventa persistente, irragionevole, sproporzionata
in relazione a ciò che accade e porta alla compromissione della propria vita sociale o lavorativa. La depressioneIl disturbo depressivo (disturbo dell'umore) spesso fa seguito ad un evento stressante grave, come la morte di una persona cara, che ovviamente non va confuso con la normale elaborazione del lutto, il quale, dopo un normale decorso, viene superato. Freud aveva descritto gli stessi "sintomi" per quanto riguardava la depressione (melanconia) e il lutto, differenziandoli per la caratteristica
fondamentale della depressione di avvilimento del Sé, che si esprime in "autorimproveri, disprezzo per se stessi e che culmina
nell'attesa di ricevere una punizione". Se è vero che nella pellicola era stato dimesso dalla clinica psichiatrica poiché considerato "guarito", in realtà i suoi comportamenti nei confronti di Judy, lasciano trasparire come egli fosse ancora legato al passato e come non fosse riuscito ad elaborare la perdita, volendo rivivere la sua storia di amore con Madeleine, senza accettare la realtà e ignorando l'identità di Judy. Il doppioUn altro dei temi che ricorre con insistenza nel film (e già presente in quel "due volte" nel titolo), è quello del doppio; infatti è duplice la personalità di Madeleine, la quale sembra rivivere nelle proprie emozioni la tragica e tormentata vicenda della sua bisnonna che si era tolta la vita proprio alla sua età, così come duplice appare la personalità dell'ex poliziotto, il quale si lascia sopraffare, in quello che sarebbe l'espletamento di un incarico professionale, da una travolgente passione amorosa che ottenebra la sua capacità di analisi. Il tema del "doppio" è uno dei temi classici della psicoanalisi e, perciò, possiamo ritrovare questo concetto in Freud, il padre di essa; la creazione del Doppio nasce, per Freud, "sul terreno dell'amore illimitato per se stessi, del narcisismo primario che domina la vita psichica sia del bambino che dell'uomo primitivo, e, col superamento di questa fase, muta il segno del sosia, da assicurazione di sopravvivenza esso diventa un perturbante presentimento di morte". Ciò significa che la rappresentazione del "doppio" cambia e muta in rapporto allo sviluppo dell'Io1 e del Super-Io2 e che nel "doppio" "possono essere incluse anche tutte le possibilità non realizzate che potrebbero accadere e a cui la fantasia si aggrappa ancora, le aspirazioni dell'Io che il destino ingrato non ha permesso si realizzassero e tutte le decisioni della volontà che sono state represse". All'interno di questa pellicola, esso costituisce elemento di ambiguità e, insieme, di profondo fascino: Madeleine è il
"doppio" di Carlotta, Judy è il "doppio" di Madeleine e Scottie rivive con Judy ciò che ha vissuto con Madeleine. Utilità per il ProfessionistaHitchcock, attraverso questo film, riesce a creare un complesso intreccio di paure e desideri, che suggeriscono la presenza e l'incontro di
personalità complesse e irrisolte: Madeleine è affetta da un disturbo di personalità; Scottie da un disturbo d'ansia, che
successivamente provoca e sfocia nella depressione; non mi sono soffermata ad analizzare il personaggio di Gavin, ma anche lui si presenta come una
personalità dominante e manipolatrice, oltre che assassino. Da vedere perchéUn ulteriore elemento che avvicina il film ad alcuni tratti caratteristici della psicoanalisi è costituito dalla tecnica indiziaria, ossia
dalla capacità di cogliere determinati elementi come sintomi che rimandano ad una realtà più complessa e spesso nascosta. Note
Bibliografia
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Commenti: 11 Guido alle ore 12:43 del 07/06/2017 Analisi chiara e approfondita! non ho visto il film, ma penso che presto lo farò! Grazie Cosa ne pensi? Lascia un commento
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