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Il vizio del gioco, ovvero il gioco d'azzardo patologicoL'articolo "Il vizio del gioco, ovvero il gioco d'azzardo patologico" parla di:
Articolo: 'Il vizio del gioco, ovvero il gioco d'azzardo patologico'A cura di: Dalila Borrelli
PremessaIl DSM-IV definisce il gioco d'azzardo1 patologico «un comportamento persistente, ricorrente, disadattivo di gioco d'azzardo che compromette il funzionamento personale, sociale e lavorativo dell'individuo». Tale patologia, inserita nella categoria dei Disturbi del Controllo degli Impulsi, viene diagnosticata in base alla presenza dei seguenti criteri: A. Persistente e ricorrente comportamento di gioco d'azzardo maladattivo, come indicato dai seguenti punti:
B. Il comportamento di gioco d'azzardo non è meglio attribuibile ad un episodio maniacale. Spesso i giocatori d'azzardo patologici vengono considerati dei "viziosi". Il Giocatore PatologicoLa propensione al gioco è presente in ognuno di noi. In questi casi il gioco rappresenta un passatempo, un'attività piacevole, il sogno di una vincita che permetterebbe di abbandonare una quotidianità forse un po' noiosa e frustrante, ma per il giocatore d'azzardo patologico il gioco è tutto, non esistono stimoli altrettanto forti. Anche quando non gioca, egli può trascorrere il tempo leggendo articoli su gli sport sui cui scommette, elaborando delle probabilità, studiando delle schedine. Nei luoghi del gioco incontra persone che condividono la sua stessa passione, che non lo disapprovano come possono al contrario fare familiari e amici. In questi luoghi egli si sente a suo agio, prova un senso d'appartenenza che può essere forte quanto il desiderio intenso di vincita. Le motivazioni al gioco possono essere le più diverse. Si è ipotizzato che una scarsa autostima possa rendere un individuo particolarmente vulnerabile alla nascita di ossessioni
che lo libereranno dalla bassa considerazione che ha di sé stesso permettendogli di immaginarsi come ricco, potente, ricercato, amato. Ogni giocatore in realtà è storia a sé. La scienza non è attualmente in grado di spiegare perché alcune persone sviluppino un'attività di gioco dipendente, può solamente offrire delle teorie ognuna delle quali, probabilmente, non sarebbe in grado di spiegare da sola, in modo completo e soddisfacente, la nascita e il mantenimento del comportamento di gioco problematico. Come spesso accade in Psicologia, sono gli approcci eclettici ad apparire più utili e promettenti. Il sistema relazionale del Giocatore PatologicoPer ottenere un quadro il più possibile completo della dipendenza dal gioco d'azzardo, è necessario considerare - sia pure
brevemente - il ruolo che familiari e amici possono svolgere nell'insorgenza e/o nel mantenimento del comportamento problematico. È stato messo in luce come spesso il partner di un giocatore problematico assuma, sia pure inconsapevolmente, il ruolo di co-dipendente. Inizialmente il partner giocatore appare come una persona attiva, piena di risorse, fortunata, brillante e generosa, tende infatti a condividere le sue vincite con gli altri acquistando regali, offrendo cene etc. La sua attività di gioco è percepita come positiva o comunque innocua. Parlerà ed enfatizzerà esclusivamente le vincite, utilizzerà il denaro messo da parte dalla famiglia, mentirà sui prestiti richiesti e sui debiti contratti. Se inizialmente il partner ignora la situazione, i primi dubbi sorgeranno quando lo stile di vita comincerà a modificarsi in modo più visibile:
Le giustificazioni che il giocatore fornisce non sono più sufficienti, la verità emerge. L'altro gli crede perché gli vuole bene, perché ha comunque fiducia in lui, forse perché prova dei sensi di colpa e anche perché c'è un'immagine sociale da salvaguardare. Eccolo allora darsi da fare ad esempio vendendo oggetti di valore personali, umiliandosi a chiedere prestiti in banca, ai parenti - nascondendo però le cause del prestito - compiendo cioè azioni che lo portano ad assumersi responsabilità che spetterebbero invece al coniuge giocatore dipendente. Se la situazione inizialmente sembra migliorare, in realtà precipita. Spesso sono proprio eventi di questo genere che spingono alla decisione di richiedere un aiuto professionale. A tale proposito ecco dei dati a mio avviso significativi. I Giocatori d'azzardo Patologici sono recuperabili?Ho delineato brevemente ciò che spesso accade nel sistema familiare di un giocatore problematico. Come ho già sottolineato nella premessa, le situazioni possono essere le più diverse. Ad esempio ci sono coniugi di partner giocatori dipendenti che, esasperati, lasciano il compagno decidendo di non assumersi più alcuna responsabilità. Così come ci sono figli di giocatori compulsivi che sviluppano comportamenti antisociali e violenti, altri invece atteggiamenti di chiusura e solitudine. Anche i rapporti con i parenti, i vicini, i colleghi di lavoro possono essere i più diversi.
Ancora una volta tento cioè di sottolineare quanto sia importante - al di là dei temi ricorrenti che gli studi affermano essere rintracciabili in ogni situazione di gioco problematico - riconoscere la specificità di ogni caso, i diversi e nuovi elementi che possono farvi parte, il diverso peso che possono assumere. Solamente questo, a mio avviso, permette di cogliere con pienezza la problematicità di un caso e, di conseguenza, di pianificare un intervento di recupero dalle maggiori possibilità di successo. Il recupero è certamente possibile pur prospettandosi come faticoso, lungo e complesso. Gli approcci che appaiono più utili prevedono:
I trattamenti più vincenti risultano essere cioè quelli eclettici, che prevedono l'intervento e la collaborazione di diversi professionisti. ConclusioniA mio avviso il messaggio più forte da estrapolare è quello della prevenzione. Deve poi prevedere adeguati interventi di recupero. Dal momento che è poi il Governo di un paese a gestire il gioco d'azzardo, diventa sua precisa responsabilità farsi carico di ogni possibile conseguenza. Credo inoltre che una particolare attenzione preventiva debba essere rivolta agli adolescenti e ai giovani.
Le istituzioni educative potrebbero ad esempio progettare dei programmi educativi che - così come accade oggi relativamente al fumo, alla guida automobilistica e alle droghe - permettano alla popolazione più giovane di conoscere questa realtà aiutandoli a sviluppare un approccio responsabile al gioco. Infine ritengo utile illustrare come diversi studiosi e operatori stiano ipotizzando l'apertura di comunità terapeutiche per giocatori d'azzardo patologici. In realtà strutture comunitarie di questo genere esistono già nel Nord America (U.S.A. e Canada) e in base a tale esperienza, sembra che possano offrire maggiori percentuali di successo nel trattamento della patologia, soprattutto nei casi di pazienti con particolari difficoltà di inserimento sociale e/o con altre gravi patologie a carico. Tali comunità non solo sostengono il giocatore nel suo percorso di recupero ma lo preparano anche al reinserimento nel mondo del lavoro e più in generale a un'integrazione sociale in modo che il soggetto si senta forte non solo all'interno della comunità ma anche al di fuori di questa, nella realtà, pronto ad affrontarla fornito di tutte le risorse necessarie. Note
Bibliografia
Sitografia
Commenti: 131 Luisa alle ore 14:51 del 22/04/2012 un carissimo amico, un extracomunitario, ha comminciato un lavoretto in uno di quelle sale con le slot machine. Sembra incredibile, ma ha perso tutti i suoi soldi sudati come badante. Finira come barbone....sono di Roma, mi potete dare un indirizzo, un punto di riferimento dove mi posso rivolgere? Grazie e distinti saluti 2 eliza alle ore 14:01 del 28/07/2012 ciao sono eliza o bisocno di aiuto o 39 anni i una familia bellisima o paura di verdela ,mi potete dareun indirizzo grazie 3 andrea alle ore 19:00 del 28/07/2012 sono andrea un ragazzo di 26 anni e sono un giocatore da almeno 8 anni ho bisogno veramente d aiuto mi potete dare un indirizzo dove andare da qualcuno bravo anche a pagamento grazie 4 Redazione Centro HT alle ore 15:28 del 30/07/2012 Gentili Luisa, Eliza e Andrea, è possibile che riusciate a trovare i riferimenti di un professionista a cui possiate rivolgervi direttamente visitando il sito www.PsicoCitta.it. In questo sito potrete effettuare una ricerca o per area problematica esempio:
Oppure potete ricercare il prfessionista in base alla città in cui risiedete o a voi più vicina, partendo dalla regione: Redazione HT 5 paolo alle ore 12:06 del 19/12/2012 Aiuto sto perdendo la famiglia per il gioco! sapreste dirmi un centro di disintossicazione vicino a cuneo? grazie 6 Eliseo alle ore 12:06 del 04/03/2013 sto svolgendo una tesina sul gioco d'azzardo e nella traccia ho un ipotetico caso da risolvere, partendo da servizi presenti sul mio territorio (BARI) e con accenni a un pò di storia dei servizi per la dipendenza da gioco negli ultimi 10 anni. é chiaro che quello che "potete" darmi accetterò molto volentieri, anche stralci. grazie 7 Jody Gagliardo alle ore 03:24 del 08/11/2013 Per i residenti in Lombardia: l'Associazione Vinciamo il Gioco di cui faccio parte, mette a disposizione una rete di terapeuti appositamente formati sulla dipendenza da gioco. Primo colloquio gratuito e successive agevolazioni e tariffe calmierato; sul sito troverete numero verde per le richieste. 8 Doppia alle ore 00:03 del 27/12/2013 purtroppo il Governo sembra spesso appoggiare le grandi lobby del gioco. 9 Psicoterapeuta, psicologo Taranto/Palagiano alle ore 15:31 del 24/03/2014 Volevo segnalare l'avvio di GRUPPI TERAPEUTICI PER GIOCTORI D'AZZARDO A TARANTO per maggiori info: 10 Michele alle ore 11:25 del 14/04/2015 Riassunto valido ed efficace, mi permetto solo di sottolineare un punto fondamentale: nelle note la definizione di "gioco d'azzardo" è incompleta, in quanto mancante della seconda caratteristica fondamentale, ovvero la componente economica, nella forma di un investimento di denaro con l'obiettivo/speranza di poterlo incrementare tramite il gioco stesso. Psicologo presso Comunità "Pluto" per giocatori d'azzardo patologici 11 lory alle ore 12:05 del 14/07/2015 ciao, sono una ragazza che lavora in una sala giochi ormai da 6 anni, prima come semplice impiegata senza contatto con il pubblico, adesso anche come cassiera e devo dire che si vede l'impossibile. Prima di inquadrare il giocatore, ho avuto una storia con un ragazzo separato...che solo dopo ho capito fosse dipendente dal gioco a livelli indefinibili...mi sono rimproverata per anni per non aver capito, lavorando in qst settore, qnt e come nascondesse la sua dipendenza, ma il campanello d'allarme peggiore era il chiedermi di continuo soldi usando la scusa del figlio a cui dare da mangiare. il dipendente cronico non sa di esserlo o se se ne accorge ci mette poco a ricaderci. 12 loredana alle ore 12:06 del 14/07/2015 dopo mesi che mi aveva perso ha riprovato a riconquistarmi chiamandomi in piena notte x dirmi la verità: "sono dipendente dal gioco, ho bisogno di aiuto, aiutami, ti amo." mi disse.... ma non ce l'avrei fatta.... in azienda da me uno dei capi era scappato con i nostri stipendi e con il nostro TFR, tutti persi alle videolottery... e non avrei retto un altro ammasso di bugie mi mandava le foto del figlio x cui avrei fatto di tutto...ma solo dopo capii che il figlio non era mio...che una madre ce l'aveva e un padre anche....
un uomo dipendente dal gioco ha bisogno di una donna forte accanto... e non lo ero in ql momento....perchè erano venuti a galla anche tradimenti e inganni che neanche una santa poteva perdonare.
e ne vedo ancora di storie simili, tutti i giorni, fino all'alba.... di persone che incassano le vincite pregandoti di non dire niente ai familiari che magari sono nell'altra sala attaccati ad un altro gioco.... bisogna essere forti per uscirne...e smettere di essere schiavi della voglia di rifarsi xk non ci si rifà rigiocando le vincite, ma alzandosi e andando via per non metterci più piede credetemi che vivere con uno stipendio guadagnato attraverso i vizi di persone che magari hanno come unico sfogo il gioco, non è bello.... osserviamo delle donne bellissime e sempre ben vestite, attaccate alle macchine come se fossero tutta la loro vita e non possiamo capire cosa passa loro per la testa....ma sopratutto uomini soli, ubriachi, che giocano x ore e ore di fila.....fino a quando van via dopo aver rigiocato anche le vincite. 13 doppia alle ore 14:17 del 16/07/2015 Pensate che negli ultimi anni sono nate nuove esche per i compulsivi.
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