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L'Analisi Transazionale e la Psicoterapia Analitico Transazionale
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L'Analisi Transazionale e la Psicoterapia Analitico Transazionale (formato PDF) L'Analisi Transazionale (A.T.), fondata da Eric Berne (1910-1970), è una teoria sia psicologica che sociale, caratterizzata
da un contratto bilaterale di crescita e cambiamento. Le prime pubblicazioni sull'Analisi Transazionale risalgono al 1949, quando lo psichiatra canadese E. Berne diede luce ad una serie di
riflessioni e iniziò a creare le fondamenta teoriche dell'A.T. Ad esempio la persona qualche volta si comportava da Bambino, qualche volta da Adulto, qualche volta da Genitore, e
a queste strutture di personalità ben definite diede il nome di stati dell'Io. Scopri quindi che alcune transazioni avevano scopi ulteriori e che servivano a manipolare gli altri in "giochi" psicologici. Esempi di ritornelli sono i seguenti: una persona che viene continuamente delusa e/o lasciata; un'altra che perde ripetutamente il lavoro; una che si da fare per qualcun altro senza essere corrisposta; una che desidera attenzioni e più le cerca più gli altri non gliele danno; una che viene costantemente invaso dagli altri; una che vive intensamente ma subito dopo si annoia altrettanto intensamente, ecc. Approfondiremo tra breve questi concetti. Abbiamo visto che all'inizio l'attenzione di Berne è prevalentemente legata alla fenomenologia e allo studio della struttura della
personalità, successivamente egli si concentrò sulla comunicazione latente e manifesta, mettendo a frutto i suoi interessi sulla
cibernetica di Weiner e Korzysky. L'A.T. è una corrente della psicologia umanistica-esistenziale (Maslow, Rogers, Perls, Allport) e in tal senso non corrisponde
semplicemente alla concezione medica della guarigione da una malattia. Assunti Filosofici dell'Analisi TransazionaleCi sono alcuni presupposti filosofici che caratterizzano l'A.T. e che è importante considerare:
Analisi Transazionale e modello decisionaleLa teoria dell'Analisi Transazionale è basata su un modello decisionale. Contrattualità dell'Analisi TransazionaleLa metodologia di intervento dell'A.T. si fonda sulla contrattualità: la relazione terapeutica è vista come un accordo tra terapeuta e cliente, i quali hanno una responsabilità congiunta nel lavorare per raggiungere gli obiettivi di terapia definiti in modo chiaro e specifico. "Il paziente viene quindi responsabilizzato dall'inizio a porsi come controparte attiva di un professionista il cui compito non è quello di risolvere i problemi del paziente, bensi quello di aiutare a comprendere come finora si è bloccato dal risolverli da solo." (Novellino, 1998). I contratti di terapia, attraverso i quali viene specificamente stabilita la meta della terapia, possono essere distinti in contratti di controllo sociale e contratti di autonomia. I contratti di controllo sociale (terapia breve) sono accordi di terapia tesi a risolvere un problema specifico e hanno come obiettivo un cambiamento comportamentale e il suo mantenimento nel tempo. Per contratti di autonomia (terapia che può richiedere anni) si intendono, invece, quei contratti in cui la meta della terapia non è solo un cambiamento comportamentale ma un cambiamento del copione della persona, per cui la terapia non è rivolta solo ad un sollievo dai sintomi, bensi alla ristrutturazione della personalità. Per spiegare questa differenza usiamo una metafora ideata da Berne: ciascun individuo nasce principe o principessa ed esperienze negative
precoci convincono alcune persone ad essere ranocchi, da ciò deriva lo sviluppo della patologia. Sviluppo dell'Analisi TransazionaleÈ importante considerare che lo sviluppo dell'A.T. corrisponde solo in parte con la storia e la vita di Eric Berne. Un caposaldo dell'A.T. è tuttora la sua integrazione con la Gestalt (grazie all'opera dei Goulding, allievi di Perls), ma l'A.T. integra al suo interno anche la tradizione teorica della teoria delle relazioni oggettuali in campo psicoanalitico, oltre a tecniche cognitiviste e comportamentali. Importanti sviluppi neopsicoanalitici si sono avuti anche grazie al contributo di autori italiani (Moiso e Novellino) che hanno inserito nel quadro teorico concetti clinici psicoanalitici utili soprattutto per il lavoro sugli stati borderlines (scissione dell'Io, controtransfert etc). Negli ultimi anni l'A.T., grazie al contributo di studiosi anglosassoni, sta integrando all'interno del suo assetto teorico anche le più recenti acquisizioni operate dalle neuroscienze, in particolare le basi neurofisiologiche degli stati dell'Io, l'accesso alle memorie implicite e la formazione delle memorie episodiche. In Italia, oltre al già citato approccio psicodinamico di Novellino, è molto attivo il gruppo di ricerca di Pio Scilligo, il quale sta sviluppando un'ulteriore integrazione dell'A.T. con il modello SASB di Lorna Smith Benjamin. L'A.T. ha avuto una progressiva espansione a livello mondiale e una strutturazione in organizzazioni nazionali e internazionali. L'ITAA (International Transactional Analysis Association) assicura rigorosi standard formativi e tutela il titolo di Analista Transazionale la cui formazione è riconosciuta solo se svolta con formatori riconosciuti dall'ITAA o dalle associazioni continentali affiliate: in Europa abbiamo l'EATA (European Association Transactional Analysis). Principi di base dell'Analisi TransazionalePer illustrare i principi di base dell'A.T. teniamo presente che essa può essere suddivisa in quattro aree (Novellino, 2003):
1) Analisi Strutturale:Per comprendere il comportamento di una persona, occorre essere consapevoli di quello che succede al suo interno. L'analisi strutturale permette di rappresentare le componenti storiche e biologiche della personalità e si occupa del contenuto dello stato dell'Io; per rappresentare il suo funzionamento si ricorre all'analisi funzionale, che descrive come una persona usa i suoi stati dell'Io per rapportarsi a se stesso e agli altri. STATI DELL'IO ![]() Analisi Strutturale Analisi Funzionale Il Genitore (G) Il Genitore è l'insieme di pensieri, sentimenti e comportamenti che incorporiamo dall'esterno durante la nostra infanzia ed adolescenza dalla relazione con le figure significative: i nostri genitori reali (o chi ne fa le veci), dai parenti, maestri, insegnanti, o da tutte quelle persone autorevoli che incontriamo negli anni della nostra formazione. Per esempio un genitore si può accorgere che a volte assume un comportamento simile a quello dei propri genitori quando sta utilizzando in modo automatico il proprio Stato dell'Io G. Esternamente l'attivazione di questo stato dell'Io si identifica spesso in comportamenti pregiudiziali, critici o protettivi; mentre dall'interno è vissuto come vecchi messaggi Genitoriali che continuano ad influenzare il Bambino interno. Funzionalmente si può avere il Genitore Normativo o Critico (GN) quando si manifestano atteggiamenti di divieto e di comandi, il sancire regole, dettare le leggi etc, ed il Genitore Affettivo (GA), che invece si prende cura, mostra attenzione, premura, da sostegno ed è comprensivo etc. L'Adulto (A) L'Adulto è un insieme obiettivo di pensieri, sentimenti e comportamenti coerenti con la situazione che stiamo vivendo (qui ed ora) e indica la nostra capacità di elaborare continuamente nuovi dati. Infatti, per gestire la nostra realtà attuale abbiamo bisogno di trovare in continuazione strategie efficaci senza subire interferenze limitanti da Stati dell'io arcaici o incorporati dall'esterno. Il Bambino (B)
Il Bambino è l'insieme di pensieri, sentimenti e comportamenti che risalgono alla nostra infanzia. A livello strutturale è uno Stato dell'Io arcaico e si manifesta come vecchi comportamenti dell'infanzia: cosi come la persona reagiva da bambino. Si parla di Bambino Adattato (BA) se attiviamo un comportamento correlato all'influenza genitoriale e Bambino Libero (BL) quando esibiamo forme di comportamento autonomo, senza l'influsso genitoriale. Sia il BA che il BL possono essere positivi o negativi a seconda che siano efficaci ed adeguati alla situazione. Per facilitare la comprensione farò degli esempi (adattati da Wollams & Brown, 1978):
È importante sottolineare che ciascuno di noi possiede ed utilizza tutti e tre gli Stati dell'Io, sebbene possa esservi la tendenza a utilizzare in modo privilegiato uno dei tre. Vi è patologia quando vi sono i meccanismi dell'esclusione (una persona può funzionare solo con uno o due stati dell'Io) e della contaminazione (la persona utilizza informazioni non corrette come dati di realtà, ovvero il suo A non costruisce criticamente la realtà attuale ma prende per buoni dati provenienti dal G o dal B). L'Analista Transazionale guida il paziente al riconoscimento e alla consapevolezza degli stati dell'Io che la persona attiva affinchè egli possa utilizzarli tutti e tre in modo positivo, arricchendo cosi le proprie opzioni e migliorando la qualità della propria vita e delle proprie relazioni. L'obiettivo principale del terapeuta AT è, infatti, decontaminare l'A, in tal modo il paziente potrà agire nel presente in modo appropriato ed efficace, integrando nel suo modo di agire sia gli insegnamenti introiettati nel suo G, sia le esperienze vissute e contenute nel suo B. L'A integrato ascolta e verifica i dati che arrivano dagli altri stati dell'Io: esamina se le informazioni provenienti dal G sono avvalorate dalla realtà dei fatti e se sono funzionali, come pure se quelle provenienti dal suo B sono aggiornate e appropriate alla realtà attuale. 2) Analisi delle Transazioni:L'Analisi Transazionale prende il nome dalle transazioni, definita come l'unità del rapporto sociale: ogni volta che una persona è in relazione con un'altra persona si avranno delle transazioni. Ogni transazione è composta da uno stimolo e da una risposta; le transazioni vengono scambiate tra i rispettivi stati dell'Io di due persone. Le transazioni sono classificate in Complementari, Incrociate, Ulteriori e a ciascun tipo di esse corrispondono diverse regole della comunicazione. L'analisi delle transazioni costituisce il ponte tra livello intrapsichico e livello interpersonale nella psicoterapia; essa si occupa della diagnosi degli stati dell'Io che hanno emesso gli stimoli o le risposte, con la finalità di favorire il controllo sociale, cioè il controllo del comportamento nelle relazioni sociali, da parte della struttura dell'A. La persona divenendo maggiormente consapevole degli stati dell'Io che attiva quando comunica con gli altri raggiunge una maggiore efficacia nella comunicazione e un conseguente benessere relazionale. Tale approccio costituisce una peculiarità dell'A.T. e uno dei suoi punti di forza. 3) Analisi dei Giochi Psicologici:"Il gioco psicologico è una serie di transazioni ulteriori (che hanno uno scopo ulteriore, incongruente con il messaggio verbale) ripetitive a cui fa seguito un colpo di scena con una scambio di ruoli, un senso di confusione accompagnato da uno stato d'animo spiacevole come tornaconto finale, in termini di rinforzo di convinzioni negative su di sè, sugli altri, sul mondo". L'A.T. aiuta ad essere consapevoli dei propri giochi, a smettere di giocare o a giocare in modo meno "pericoloso". I vantaggi che si hanno nel giocare i giochi possono essere cosi riassunti (Novellino, 2003):
In breve i giochi sono modalità reciprocamente distorti di procurarsi carezze a cui fa seguito una svalutazione di sè, degli altri e del mondo esterno e con i quali pertanto le persone procrastinano la loro sofferenza; essi possono essere abbandonati solo quando la persona ha trovato modi alternativi e sani di procurarsi carezze positive che contengono il messaggio "tu sei ok". 4) Analisi del Copione Psicologico:Berne in "Ciao e Poi" (1972) definisce il copione come: "un piano di vita basato su una decisione presa nell'infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi e culminante in una scelta decisiva". È dunque un piano di vita personale che un individuo decide da piccolo in base alla sua interpretazione degli eventi, esterni ed interni, dei messaggi ricevuti dai genitori e che viene sostenuto da decisioni successive. Il bambino decide il suo copione tra i 3 e i 6 anni; le decisioni prese sul corso della vita, rimangono inalterate anche se le situazioni si modificano, infatti, man mano che il bambino entra nelle fasi successive di sviluppo struttura versioni aggiornate del copione, allo scopo di adattarlo alle nuove realtà che vive ma mantenendone inalterato lo schema base. Spesso le persone hanno un copione limitante e sofferente, un percorso terapeutico può aiutarle a divenire consapevoli del proprio copione e a modificarlo. All'interno del quadro di riferimento dell'A.T., ciò che rende efficace un intervento è aiutare la persona a tornare a quelle prime esperienze di vita, mediante le quali, il bambino, per proteggersi, aveva inibito le proprie potenzialità prendendo delle decisioni, che allora erano necessarie per la sua sopravvivenza fisica o psichica (es. "compiacere altri"), ma che ora non sono più funzionali. Se da una parte i messaggi negativi, accettati dal bambino, possono divenire fonte di malessere perché troppo rigidi e limitanti, dall'altra parte hanno permesso a quel bambino una sorta di sicurezza e protezione, a cui l'A, nel processo ridecisionale, può scegliere di rinunciare per sbloccare la sua crescita. Nell'ambiente protetto della terapia la persona può ridecidere di comportarsi in modo diverso per vivere una vita più soddisfacente nel presente. Il terapeuta A.T. nel percorso di ridecisione con la persona amplifica l'efficacia del trattamento usando le 3 P: permesso, protezione, potenza. Il terapeuta, attraverso l'ascolto, implicitamente da' il permesso di cambiare. Inoltre, rispettando il paziente in ogni sua azione e facendo un buon contratto di terapia, da' protezione al paziente e a se stesso. A chi è utile l'Analisi Transazionale?I disturbi psichici con cui l'approccio A.T. è indicato sono (adattato da Novellino, 2003):
Per trattazioni più approfondite suggerisco i seguenti libri:
L'Analisi Transazionale e la Psicoterapia Analitico Transazionale (formato PDF)
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